Vado matto per i piani ben riusciti
Qualcosa non ha funzionato, signora.
Qualcosa non ha funzionato, signora.
Ario è più di un amico, abbiamo fatto cose incredibilmente idiote insieme tra cui prendere un treno in corsa dopo esserci annichiliti di droga, sbagliare senso di rotatoria, affondare in darsena con un cacciapesca che spacciava per suo e picchiarci in una piazzola di sosta perché il suo MMS “guarda che mi scopo la donna”
«Buonasera, avete deciso?» «Sì, il listino.» «Prego?» «Dico, per favore, potrebbe portarci il listino?» «Ma… siete seduti da un pezzo. Vi ho visti.» «Ne ho piacere, comunque nessuno ci ha portato i listini.» «Stanno lì, no?» dice indicando un bancone. Non perdiamo la calma. «E io come posso saperlo, signorina?» Mi guarda. Ci pensa. Ci
24 dicembre. Ascensore del condominio. Giacca, cravatta e pantaloni stretti che praticamente mi sto inculando da solo e se mi guardano in gola avrei delle gran brutte adenoidi. Entra lui, trentacinque quaranta. Pacchetti, giacca in camoscio o quel che è, profumo da troia. Apparentemente un agente immobiliare. – A che piano? – Quarto – rispondo
Ti voglio bene. No, sul serio, credo di essere prossimo all’ innamoramento. Principalmente perché sei un essere delizioso che riesce nel difficile intento di rispettare il mio mondo, capirlo senza tentare di sconvolgerlo, lo accarezzi appena. E poi riesci a convivere con la totale instabilità della mia vita, non è cosa da poco. Tuttavia, quando mi presentano davanti