“Nebbo gli difende ai nazzisti!!1!!”

A Charlottesville, in Virginia c’è stata una manifestazione di naziskin (so che adesso il nome è superato, ma sempre quelli sono). Si è aggiunta una manifestazione di antifa (sempre nazi, ma con la bandiera arcobaleno). Entrambi se le sono date con spranghe e scudi, una macchina ha investito intenzionalmente degli antifa, gas lacrimogeni, urticanti, solito copione che vediamo anche da noi ogni tanto. In Internet esce la foto di un tizio che manifestava tra i nazi.

 

La rete si affretta a trovare il suo nome e cognome e a sputtanarlo. Io dico che tutto questo è assolutamente Black mirror, perché l’opinione non è un reato e non deve avere conseguenze, secondo quel principio tanto sbandierato quanto tradito della libertà d’espressione.

Addio.
A quanto pare, difendo i nazisti.

Io.

 

A scanso di equivoci: la discriminazione razziale, sessuale o etnica è una puttanata che è stata sbugiardata da antropologi e scienziati in ogni dove; il nazismo si è dimostrato quanto di peggio sia stato partorito nella Storia europea degli ultimi 2000 anni. È un’ideologia basata su bias cognitivi, ignoranza, insicurezza, senso di impotenza, stress su cui sono stati scritti libri su libri, tutti con le stesse medesime conclusioni. Il nazismo è merda.

Allora perché esistono ancora? O meglio: perché stanno uscendo allo scoperto? Una volta questi pidocchi stavano nei sottoscala, nei loro circoli, e si guardavano bene dal farsi vedere in giro.

Cos’è cambiato?

Perché qualcosa È cambiato. Negarlo, silenziarlo, ridurlo ai minimi termini, bollarli come feccia e girare la testa dall’altra parte non solo non sta funzionando: li sta rafforzando. Allora forse sarebbe il caso di fare un respiro profondo, stringere i denti e trovare il coraggio di guardare in faccia questo problema. Perché è un problema. L’aumento dell’estremismo è un problema serio, grave, presente.

Possiamo parlarne?

Possiamo risolvere il problema, invece di chiuderci le orecchie e ripetere che Voldemort non è tornato? Perché i fascisti stanno contagiando quelli che dovrebbero combatterli. Gli passano i loro metodi, la loro mentalità, e vincono inevitabilmente perché violenza, repressione e linciaggi sono il loro terreno di gioco. Far perdere il lavoro a qualcuno per quello che pensa è un metodo fascista. Diffamare qualcuno per quello che pensa è un metodo fascista. Dire “con loro le regole non valgono” è la più pura e infame filosofia fascista. Schedare i manifestanti e perseguitarli è la quintessenza del fascista.

Allora cosa ti rende migliore o diverso?
Ho ragione ad ammazzarti, perché tu ammazzi quelli che hanno torto?

Davvero vogliamo risolvere il problema? O forse vogliamo fare finta di risolverlo, magari per poterci tenere comodo un capro espiatorio quando usiamo i loro metodi, i loro ragionamenti, i loro bias; così da poter dire “mica siamo loro”.

Sto solo domandando.

Non è che se voti a sinistra sei un brigatista, non è che se sei musulmano sei terrorista, non è che se voti a destra sei fascista. Sono semplificazioni da indottrinati e, soprattutto, ignoranti. Le persone sono complesse. Dietro un nazista del 2017 c’è un essere umano che ha visto certe cose e tratto certe conclusioni. Esiste, nel 2017, qualcuno che sceglie di arruolarsi nell’IS, o di diventare un nazista.

Ma solo a me interessa capire perché? Solo io credo che per risolvere un problema sia necessario capire come, dove e perché è nato? Scelte del genere sono la risposta a cosa? Qual era la domanda? Cosa cercavano? Chi erano prima?

“Ah, stai umanizzando il male”.
EH, SI. Perché piaccia o meno siamo tutti esseri umani. È proprio questa la base imprescindibile su cui ci si confronta, si comunica, si cresce, e alla fine si evolve. Se trasformi l’interlocutore in entità, no. Se dici “i nazisti/pedofili/stupratori/terroristi non sono esseri umani” magari fai un sacco di like su Facebook, ma sei parte del problema del cazzo, non della soluzione. Non sconfiggi qualcosa demonizzandolo o ghettizzandolo (ossia come fanno loro): lo sconfiggi sgretolandolo. Punto per punto, con calma, razionalità, pacatezza e logica. Finché uno dei due finisce per ammettere a sé stesso che ha torto.

Da lì è tutto in discesa.

Se sei davvero sicuro di te, delle tue idee, se sei certo le tue siano opinioni e non dogmi, allora non hai problemi a discuterle. Se invece ti arrocchi, chiudi il dialogo, urli slogan, qualcuno potrebbe pensare che non sei così sicuro di te. Qualcuno potrebbe addirittura pensare che non vuoi un dialogo perché hai paura di cambiare idea.

Il male trova sempre adepti tra mediocri e ignoranti.
Viceversa, codardi e imbecilli non hanno mai un seguito.

I nazisti del 1943 non erano “il grande male”. Erano un popolo di mediocri, stremato, che ha fatto una delle tante carneficine insensate della Storia nel nome del solito pallosissimo identitarismo, che riusciva a fare gli orrori che ha fatto solo grazie a droga, psicopatia, psicofarmaci, paura, stupidità e fanatismo. QUESTI SONO I PUNTI SU CUI LI SMONTI. Questo è il modo per dimostrare che il nazismo e il fascismo non sono L’Impero. Non hanno fascino. Non hanno ragione. Non hanno idee. Non hanno epica. Nessuno vuole essere Milosevic. O Gheddafi. O Stalin. O Saddam Hussein. Sono dittatori ignorati, derisi, o visti per quello che erano.

E se hai questo in testa, inizi a capire la chiave per sconfiggere i nazisti del 2017. Perché c’è un motivo, se stanno aumentando. E dove c’è un motivo, c’è un’origine. E se c’è un’origine, c’è anche un modo per terminarla.

Magari sbaglio.
Magari la soluzione è davvero linciare gente sui social e poi andare a vedersi Game of Thrones. Ma ho l’impressione non stia funzionando.