Alla monta delle contadine di Codroipo vado solo per ballare

 

Tra le innumerevoli palle che una donna dice ad un uomo nel corso della vita la più longeva è io vado in discoteca solo per ballare. Generazioni di padri hanno visto le loro figliuole andare al Camerun festival “solo per ballare” e con quale sconvolto afflato hanno poi tenuto loro la mano al pronto soccorso mentre il medico spiegava che il prolasso anale è ormai irreparabile ed urge operare, giacché la piccina rischia di cacarsi l’intestino nelle mutandine di Gucci.

“Com’è possibile?” tuonano i giornali, scandalizzati. Com’è potuto succedere che una studentessa con le amiche a Ibiza sia tornata con il perimetro della fica pari alla falla della Costa Concordia? Com’è possibile che il responsabile sia poi fuggito con una moldava? Tragiche fatalità, il sistema, la società degenerata? Certo. Ma non bisogna sottovalutare che se la figlia avesse una password alla fica sarebbe “password” ed assieme alle amiche “12345” e “admin” hanno deciso di entrare ad una convention di programmatori Linux. Non bisogna sottovalutare che in discoteca si va solo per drogarsi e scopare.

Il problema è che la verità sta alle donne come la Guardia di finanza a Cortina. Le donne hanno orrore della verità. Quando ci esci la prima volta dicono che non vogliono figli, dicono “decidi tu, è lo stesso”, dicono che in un uomo guardano “le mani e gli occhi”, che le dimensioni non contano, che hanno avuto solo 7 morosi e che dopo cena vogliono pagare la loro parte.

Dicono anche di guardare Spartacus per la trama.

 

 

 

tumblr_mxx92vwAeF1ra8bl1o1_500La trama.

 

Secondo questo principio indossano minigonne da colonoscopia, nastro isolante al posto del reggiseno, tacchi uso Excalibur, tanga commestibile, trucco ispirato alla bukkake marathon international award 2009 ed al posto della cintura una bandoliera di preservativi con cui si fanno autoscatti mimando di avere un microfono in mano, ma sia chiaro: vanno in discoteca solo per ballare.

Se sei un gestore lo sai.

Per riempire la tua bettola bisogna salvare le apparenze. Non puoi chiamare il tuo locale “drogatoio 69” o “la monta delle contadine di Codroipo” perché nessuna donna ci metterà piede. Devi usare nomi tipo Showroom, VIP club, Deca-dance, King’s, Mojito, Just Cavalli. Se fai serate a tema nessuna verrà ad un titolo come “le mie palle, il tuo mento” perché ti rovina il finale. Se però la chiami “notti d’oriente” falangi di ventitroienni si catapulteranno all’interno seguite da ogni maschio in età riproduttiva disposto a giocarsi lo stipendio un gin lemon dopo l’altro. D’altra parte cosa potrebbe spingere impiegati con suv a rate trentennali in questi posti, se non la danza? Il leggero suono dei passi sul pavimento, le melodie celestiali, gli sguardi che in un lampo comprendono il passo, ne improvvisano le traiettorie, si intersecano in un turbinio di braccia e gesti senza tempo.

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La vita delle donne che bazzicano questi luoghi è un inferno di sensi di colpa. Non solo perché a trent’anni sono talmente usurate da accorgersi di aver partorito solo quando inciampano nel cordone ombelicale, non solo perché al posto del vibromassaggiatore ormai devono usare dildosauri, ma perché trovare giustificazioni morali diventa via via più difficile. L’ultima linea di difesa è che un vestito o un atteggiamento “non vogliono dire niente”. Certo. Immaginate di essere per strada, davanti a voi dei tizi escono da una banca sparando. Vi riparate dietro un angolo e vedete un poliziotto che sta controllando la patente ad uno. Gli correte incontro.

– Presto! Stanno facendo una rapina, sono armati!
– E perché lo dice a me?

– Lei è un poliziotto!
– Oh? E perché? Perché ho una divisa? Perché ho una pistola? Certo, a quelli come lei basta vedermi in uniforme e subito pensate che io debba PER FORZA essere un poliziotto, giusto? Invece sorpresa, sono il meccanico dell’officina Favazzi&figli.
– Ma… controllava le patenti!
– Perché, non si può? A me piace chiedere alle persone di farmi vedere la loro patente. E’ il mio hobby, va bene?
– Aveva la divisa!

– Io mi vesto come mi pare e piace, se permette. E’ un problema SUO se non sa riconoscere un poliziotto vero da uno finto. Arrivederci.

C’è una sola cosa che le donne odiano più della realtà.
La logica.