Due chiacchiere sugli F-35

Molti anni fa l’Italia traboccava di ebefrenici che ridevano come gibboni alla parola “bombe intelligenti” non sapendo assolutamente di che diavolo si parlasse. Quando dicevi che una bomba intelligente faceva la differenza tra un quartiere massacrato ed una sola abitazione distrutta ti guardavano rispondendo “GU?!”, ma tutti ridevano alla battuta di Zelig “la bomba è intelligente, ma se chi la lancia è un pirla?”. Siccome il livello di merda concernente l’acquisto degli F-35 ha oramai superato il livello di guardia ho deciso di scriverci un post. Volevo farlo in occasione della “giornata nazionale di mobilitazione contro gli F-35“, ma ho preferito far rivedere e correggere il testo da un pilota dell’aeronautica militare italiana, oggi colonnello. 


Colonnello, innanzitutto: cos’è un caccia F-35? 
E’ un caccia multiruolo di quinta generazione dotato di tecnologia stealth. 


Non ho capito un cazzo. 
E’ un caccia fighissimo che gli autovelox non possono vedere perché si è messo i CD sul cruscotto. 


Ok. Cosa vuol dire “multiruolo”? 
Prendi i bombardieri dei film che sganciavano 93838383 bombe. Ora prendi i biplani che sparavano con la mitraglietta, sommali a quelli di Pearl Harbour che sganciavano un solo siluro in acqua e scappavano, mettili tutti insieme ed avrai l’F-35. In pratica è in grado di A) Pattugliare i cieli ed intervenire rapidamente B) fare bombardamenti piccoli e mirati C) scortare e proteggere aerei da trasporto truppe 


Perché ce ne sono tre versioni? 
Perché dipende dove li usi. Se vai in montagna metti le gomme termiche, se vai sulla sabbia le sgonfi, se vai su sterrato pigli un fuoristrada con le ridotte. Dove dobbiamo usare questo aereo? Su una pista d’atterraggio comune? Su una portaerei? Su una portaelicotteri? Nella passera di Belen? Si fanno varie versioni: l’F-35A decolla normalmente, l’F-35B è a decollo corto e/o verticale, l’F-35C è fatto apposta per le portaerei. Per quello di Belen dicono ci sia troppo rischio di vuoti d’aria. Alla nostra aeronautica interessano 110 modelli “A” mentre alla nostra marina ne servono 21 modello “B”.


Quanto costano? 
Siamo sui 100-120 milioni di dollari, in euro saranno 90 milioni che per un caccia come l’F-35 è congruo. 


A me sembrano tanti soldi, in clima di recessione. 
E non hai visto gli alimenti che passo a mia moglie. In realtà non sono soldi veri, occhio. Tanti tornano o nemmeno escono, in questo caso. 


Non capisco. 
Gli F-35 hanno un ritorno economico per l’Italia. Le ali di tutti gli F-35 verranno costruite qui da Alenia Aeronautica (gruppo Finmeccanica). I caccia verranno tutti assemblati e collaudati a Cameri. L’industria della Difesa italiana ha grosse partecipazioni nel programma, non si tratterà solo di sborsar soldi agli USA. Tanti soldi resteranno qui da noi, anche perché questo programma ha un’anomalia. 


Ferma tutto: un F-35 non viene montato tutto in un posto? 
Manco per niente. Un paese dichiara “ho bisogno di un caccia nuovo, i miei sono da rigattiere “. Tutte le industrie aeronautiche del mondo progettano dei prototipi e li propongono. Questo giro ha vinto la Lockheed Martin, ma non è in grado di costruire da sola migliaia di caccia. Si fanno altre gare di appalto. L’azienda che garantisce tempi, standard e prestazioni migliori si aggiudica la costruzione delle ruote, un’altra quella delle ali, un’altra quello del software e così via. Poi si prendono tutti i pezzi e si mandano all’azienda scelta per assemblarli. Oggi è così per tutto. 


Perché non investiamo nella ricerca di nuovi tipi di aereo, tipo l’ornitottero? 
Devo risponderti?


Il meraviglioso ornitottero.

Senta, lei prima parlava di un’anomalia. Sarebbe? 
Di solito l’azienda vincitrice dell’appalto sceglie i subfornitori in base alla provenienza. Del tipo: “noi siamo auaragana, we want materiali and industrie from auaragana”. E’ stato così per i progetti dei Tornado e degli Eurofighter, il che ha moltiplicato i costi. Questo giro le subforniture verranno assegnate da Lockheed Martin solo ed esclusivamente in funzione della competitività dell’offerta. Un esempio per tutti: se Oto Melara presenterà la migliore offerta per il cannone riceverà il contratto per i cannoni di tutti gli F-35, non solo per quelli italiani. Il che, capisci bene, contiene di molto i costi di sviluppo e produzione. E’ una valanga di soldi e di lavoro che ci piove addosso. 


In Internet molti dicono che sia una mezza cagata di aereo. 
Sì, anche secondo me gli studenti di filosofia hanno troppo tempo libero. 


Riformulo: siti d’informazione anche seri dicono che l’F-35 abbia un sacco di magagne e che non possa competere con altri aerei tipo il SU-35 russo. 
Cazzate. Forse i prototipi, ma credimi. E’ un caccia strepitoso. 


Senta, abbiamo davvero bisogno di ‘sti F-35? 
Sì. La nostra aeronautica è bravissima a risparmiare, ma non si può chiederle di più. Per dirti, invece di comprare gli F-16 preferisce noleggiarli per tot ore di volo al termine delle quali li restituisce. Conviene. Per addestrare i piloti usa il più possibile i simulatori per risparmiare sul carburante avio. Le esercitazioni sono ridotte al minimo. Il punto è che la nostra flotta aerea ormai è da robivecchi. Abbiamo gli AMX che sono superati, i Tornado che si son comportati bene in Libia ma sono limitati nelle prestazioni e per finire gli Harrier sulla Cavour che sono ridotti ad un grumo di ruggine. Scusa, pensaci un attimo: tu per andare in vacanza ti fideresti a salire su un aereo di linea del 1970? 


Ricordo quando la nostra aeronautica aveva l’F-104 Starfighter, venivano definiti “le bare volanti”. 
No. Bare volanti viene dai giornalisti tedeschi di metà anni ’60, a quell’epoca arrivarono in un paio d’anni in otto paesi d’Europa qualcosa come 1200 F-104 supersonici, di classe e prestazion ben superiore ai velivoli militari della generazione precedente, per cui all’inizio si ebbero molti incidenti ma in quantità statisticamente non significativa.



F-104 Starfighter
In giro si dice che l’F-104 fosse un catorcio. 
Macchè. Il bilancio complessivo di 40 anni di utilizzo è molto positivo, con un rateo incidenti che è metà del Phantom, un quarto dei Mirage ed un decimo di Harrier e simili. Praticamente tutti coloro che hanno volato sul 104 ne hanno un ricordo molto positivo: chi ne parlava male o non ci aveva volato, oppure l’aveva fatto e si era cacato sotto. 


Lei ci ha volato? 
Parecchio. 


Mi racconta un aneddoto? 
Allora, devi sapere che ogni aereo – inclusi i civili – ha per motivi strutturali un maximum landing weight, ossia un peso massimo consentito per atterrare. E’ molto inferiore al peso di decollo, per cui non puoi fare altro che consumare carburante in volo prima di atterrare. 


Altrimenti? 
Esplodi. 


ESPLODI? 
Sì. Bum. Se ti ricordi nel ’99 c’era la guerra del Kosovo e gli F-16 all’atterraggio sganciavano i serbatoi ausiliari e/o le bombe d’avanzo in mare proprio per quello. Il problema erano i pescatori che le tiravano su con le reti e cercavano di aprirle per ciulare l’esplosivo, con prevedibili quanto pirotecnici risultati. 


Non ne so molto, colonnello, avevo 19 anni. Trombavo sbarbate e mi drogavo.
E perché hai smesso? 


Torniamo all’aneddoto. 
Già. Orbene, una mattina il maggiore XXXXX, napoletano, parte per un giro di ricognizione. Non appena l’aereo si solleva da terra la capote si stacca. Letteralmente, si stacca e vola via. Il maggiore si trova in piena accelerazione con il vento in faccia seduto su un missile tipo il Dottor Stranamore. Abbastanza alterato comunica alla torre di controllo il problema non senza difficoltà, giacché senza capote a 860 chilometri all’ora c’è qualche spiffero. La torre risponde che non può atterrare per le prossime due ore; carico di carburante com’è nove su dieci appena tocca terra diventa una palla di fuoco. Il maggiore non ha altre possibilità che volare in cerchio attorno alla base per due ore senza capote. 


Ma veramente? 
Eh, che doveva fare? Eiettarsi e buttare nel cesso uno dei nostri pochi caccia? Costicchiano. 


Mi dica che è finita bene. 
Sìsì. Ha fatto un atterraggio da manuale, è uscito dalla carlinga, ha lanciato via il casco e si è messo carponi a baciare la pista di atterraggio. Quando il medico della base gli è corso incontro da vero napoletano gli ha fatto i corni urlando “vade retro, dottòre”. Altre non sono finite così bene, ma capisci che se vogliamo far parte dell’Europa dobbiamo essere all’altezza. Non possiamo presentarci modalità Fantozzi che blinda la 500. Con gli F-35 siamo coperti fino al 2050. Altrimenti la volta che i caccia libici invece che sconfinare a Malta sconfinano in Sicilia gli mandiamo uno squadrone di ornitotteri disarmati e speriamo che i piloti nemici non riescano a mirare per le risate. 


Colonnello, grazie per il suo tempo. 
Te tromba, però, che se io avessi oggi la minchia che avevo alla tua età altro che articoli sugli F-35.