“Come l’allucinogeno volante”

«Oè» fa il gondoliere nel canale.
«Oè» risponde un altro gondoliere, dal canale contingente.
Quello primo in senso orario rallenta e fa passare.

Se abiti in questa città abbastanza, smetti di sentire quell’. Come i clacson a Milano. Venezia in primavera ha meno turisti, meno casino, e quello scalpicciare di fondo che stimola le chiacchiere o le dormite. Ho vissuto buona parte della mia infanzia, prima che i miei si trasferissero sulla terraferma. Quando ci torno fa sempre male, come scopare una ex. È quasi mezzogiorno, siamo seduti in un bar in campo dei frari. Due spritz col Select e qualche cicchetto.

«BECCA QUI» fa Ario, mettendomi il cellulare davanti.

Sgrano gli occhi: «Tu che trombi sbarbate? Cos’è ‘sta novità?»
«Beneficienza. Sto salvando una giovane coppia. Vedi, aiutare gli altri è una missio
«È maggiorenne, almeno?»
«No. Ma, come ho detto, è a fin di bene. Un uomo non si abbassa a trombare frutti acerbi senza una buona causa. E poi comunque le lascio dieci, venti euro. Lei dice che non serve ma io mi sento più a mio agio.»
«Quanti anni ha?»
«Chiederesti a Dante quanti anni aveva Beatrice?»
«MA CHE CAZZO C’EN
«Ascolta la storia, prima. Capo?» fa Ario, alzando il braccio verso il cameriere «altro spritz. Tu hai soldi, vero?» conclude squadrandomi.
Annuisco.

«Matteo è un giovane signore di periferia» dice Ario, rollandosi una sigaretta col mio tabacco «è figlio di una parastatale obesa che truffa sull’invalidità e di un rapinatore deceduto in conflitto a fuoco. Ora: cosa fa un gentiluomo di tali nobili origini? Perché è chiaro che c’è odore di mito, nell’aria.»
«Mito?»
«Certo. Sono i codardi come te che si ripuliscono, vanno a Milano, frequentano artisti e zoccoline da frigobar. Un vero uomo resta, si droga e si droga e si droga fino a morire qui, nella sua terra. Vuoi perché mangia un aidsburger durante una baby gang bang, vuoi perché è un giovane ladro Aladdin e l’eroina il suo tappeto magico. Queste sono le vie del guerriero. Questo ti rende eroe dei bar sport. Secondo te perché dei poser come Corona s’atteggiano? Perché vogliono essere così, ma senza morire a vent’anni o frequentare cacai.»

«Che tristezza.»
«È a uomini come Matteo che le donne tirano dietro la fica, perché sanno che trapassano entro i trenta e c’è poco tempo per scippargli il liquido seminale. Sospetto sia un retaggio dei tempi passati, quando venivano macellati sui campi di battaglia e le donne potevano avere da un lato il seme gagliardo, dall’altro il cash dei vecchi mosci che stavano a casa. Quelli come Corona sono bravi a truffare, certo. Ma non sono Matteo.»

«Risparmiami la sociologia. Quanti anni ha ‘sto tipo?»
«Ventuno, una robusta e certificata lista di aggressioni e rapine alle spalle. È il fidanzatino della ragazza qui sopra, tale Deborah con l’h. Di recente, il nostro è diventato centauro.»
«Harley?»
«No, sedia a rotelle.»

 

«Cosa»
«Sì, sì. Da metà schiena in giù è… come si dice? Un fossile.»
«EH, MO’ MATTEO È UN TRILOBITE.»
«Questo dice la scienza.»
«Un vegetale, semmai. Cos’è successo?»

«Sai come funziona Internet, no? Parti il pomeriggio per capire come funziona un aereo e finisci alle due di mattina che ti seghi su una vecchia coi polipi nel culo. Allora lui non sa tagliarsi le unghie, gli viene l’unghia incarnita. Gli fa un male bestia, va a cercare in Internet rimedi di medicina alternativa.»
«Come arriviamo a
«ASPETTA! Allora trova ‘sto sito che gli suggerisce di metterci la droga.»
«Sull’unghia incarnita?»
«Sì. Insomma una cosa tira l’altra e si mette un acido sulla carne viva.»
Silenzio.

«Questa non l’abbiamo mai provata neanche noi» dico.
«L’unico caso simile è Atza nel ’03 che ha visto il poster dei Manowar prendere vita, ha afferrato la spada elfica al muro ed è corso in strada urlando che arrivavano i Normanni.»
«Ricordo.»
«Insomma, Matteo si fa un viaggio double fattanza first class e arriva a sentire le voci. Di solito significa che hai portato a casa la serata, ma nel suo caso sono le tre di pomeriggio, è fatto come un vichingo ed è a casa da solo. Sente suo padre dirgli che ora ha acquisito poteri magici e può volare. E questo apre discussioni che servirebbero fior di studiosi. Se vogliamo credere alla teoria dei multiversi, la droga potrebbe essere una sostanza in grado di espandere le nostre capacità percettive e farci interagire con un universo in cui suo padre non è morto e il giusto cocktail di droga ti trasforma in Superman.»
«Un mondo perfetto.»
«Sì, ma non il nostro. Il nostro è un mondo di guerre, ingiustizie, donne che non fanno anal. Così Matteo, novello Icaro, esce in terrazza e si lancia verso la troposfera. Per ben sette piani tutto funziona a meraviglia. Vola. Poi sbaglia la cabrata e ora da metà schiena in poi lo usi come parcheggio per biciclette.»

«Poraccio, Ario.»
«Oddio, anche tu con ‘sta moralità bigotta. Ma quale poraccio? È un guerriero della droga e va onorato come tale. Anche perché grazie a questa cosa la sua vita sessuale è migliorata.»
«Cosa c’entra la vita sessuale?»
«Ti sei dimenticato Deborah. È la fidanzatina di Matteo. Ora, il pistone è andato, così il nostro è diventato bravo con lingua e dita. Sua morosa è felice.»

«Te la sei inventata.»
«No. Me l’ha raccontato lei ieri dopo che l’ho trombata.»

«Non puoi essere tanto disgustoso. Nemmeno tu.»
«Ma che cazzo, per una volta che faccio assistenza disabili mi fai pure la morale?! Se non la trombi quella lo molla. Matteo che fa? Resta solo? Guarda che le puttane per disabili costano un botto. Da un lato lo Stato figurati se aiuta, dall’altro nessuna donna te la darà mai più. Io la tengo motivata, la sprono, le do quello che le manca. Così il buon Matteo è felice, Deborah è felice e vissero tutti felici e contenti. Perché devi sempre vedere il lato brutto della vita? Sei come quelli che sputano sui ricchi che fanno beneficienza.»

Bevo lo spritz in silenzio.