Art attack: come creare un tumblr erotico di sicuro successo

 

 
Essendo io ignorante come una bestia non ho mai capito l’arte.
“Arte” per me significa stare due ore in piedi a guardare qualcosa che non è la gioconda. Abbiamo tutti presente la situazione. Annamaria Friendzoney dice “c’è la mostra di Mxztpl, mi accompagni a vederla?” e siccome per traforarle il tranciastronzi saremmo disposti a votare Vendola, andiamo. Dramma. Miglia e miglia di assorbenti incollati alla tela, matite rotte che disegnano carriarmati, proiezioni audiovisive postcomuniste, righe di vernice che ricordano la sangria vomitata durante l’MTV day quando Meg cantava “parole come gocce di rugiada” e noi spruzzavamo pezzi di mela dal naso.
E’ perché non capiamo l’arte, dicono.
C’è gente che paga miliardi per questa cosa, dicono.
Poi le vediamo comprare scarpe da 140 euro per tenerle in armadio e ci sentiamo di nuovo a capo di questo pianeta. 
 
Il dubbio però rimane: e se ci stessimo perdendo qualcosa? Dopotutto le donne sono le uniche che stavano attente alle lezioni di educazione artistica. Era grazie a loro che imparavamo piccole e importanti differenze; tipo quando a una mostra cubista invece di troie seminude trovammo quadri dipinti da focomelici.
 
“E questo è uno dei primi Picasso”
Poi le donne hanno scoperto il porno e tutto è cambiato. Per alcune in meglio. 

Per altre no, e questo post è per voi. 



Io vi conosco.

Anni e anni di moralismo cattolico vi hanno addestrate a provare sensi di colpa per qualunque cosa, incluse le mestruazioni. Oggi vi trovate davanti a un dilemma. Da un lato c’è l’emancipazione. Sex and the city, film, riviste, libri, chiacchiere tra amiche vi hanno addestrate a essere “libere ed emancipate” ossia a fare tutte le cose che criticavate agli uomini. Dall’altra, però, c’è il senso di colpa cattolico: non potete sditalinarvi davanti al porno come un uomo qualsiasi, cazzo. E’ degradante. Non si può passare metà della propria vita a odiare gli scrotocefali e poi fare le stesse cose.



Ecco allora che anni di educazione artistica tornano utili.



Oggi vi spiego un metodo infallibile per giustificare le vostre dita arrossate. Da banali erotomani diventerete raffinate intellettuali dai gusti provocatori e chic. Nessuno dirà “ah, è una che guarda porno”. Diranno che avete cultura erotica. Questo non vi impedirà di scrollarvi la rotellina rosa, ma potrete farlo senza il terrore di sentirvi banali o, Dio non voglia, umane. 



Non dimenticate di twittare un commento sarcastico sul governo e partiamo.




Prima di tutto bisogna scaricare le azioni prefatte per Photoshop. Tiratevi giù tutto quello che contiene parole tipo decadence, fallen, vintage, old, B&W, rusty, grunge. Più ne avete, meglio verranno le vostre masturbazioni. Ricordate, lo scopo è quello di prendere una scena di sesso che trasuda vita e renderla simile al monumento agli alpini sul Grappa. Sentite quel sottile piacere sulla punta della clitoride all’idea di carbonizzare qualcosa di vivo? Splendido, è lo spirito giusto.
 
Una volta scaricati metteteli da parte.
 
Ora dovete raccattare tutte le parole più smorte, tristi, noiose, lente, amorfe  o acide che siano mai state scritte ma ATTENZIONE, gli autori devono essere morti. Sempre. E’ una regola fondamentale a cui non bisogna mai trasgredire. Citare  qualcuno significa ammirarlo e, nel vostro cervello, ammirare significa ammettere la propria inferiorità. La gente morta è meglio di quella viva. Un morto non ti può deludere né contraddire. A parte noi, chi respira è troppo mainstream. Dio, che persone profonde e sensibili siamo. 
 
Fatto? Bene.
Date da mangiare ai vostri 25 gatti e proseguiamo.
 
Ora è necessario procurarsi la materia prima. Prima di tutto togliete il Safesearch da Google e cominciate a cercare tutto quello che vi interessa. La cosa importante è che i protagonisti della foto non devono guardare in camera. Se vi sentite osservate è finita, il senso di colpa di essere una guardona non vi molla più.
 
 
 
 
 


No. 


Non quello che fate finta vi interessi, quello che v’interessa davvero. Davanti a Google non vi vede nessuno. Buttate nel cesso “erotic photo artistic glamour sensual” e sotto con orge, lesbo, cazzi enormi, frustate, stupri, manette, catene, tutta la roba che avete sempre sognato e mai osato. Nella vita ci vuole coraggio, ragazze: digitate tranquille. Basta che teniate alto il sopracciglio e con voce roca declamiate frasi profonde dette da cadaveri. Avete trovato ‘sta foto o no?
 
 
 
 
 
Bene. C’è molto da fare. Notate tutto quel rosa che fa tanto vivo? Quella luce artificiale, quella sensazione che nella camera di fianco alla vostra ci sia gente che fotte e se ne fotte? Quell’aberrante sensazione che là fuori, in quel momento, uomini e donne stiano vivendo liberi da giudizi e sensi di colpa? Passerà. Ora applicate un filtro a caso di quelli che avete scaricato e ritagliate il nome del sito.







E vuallà! All’improvviso è una foto anni ’70. I protagonisti oggi sono vecchi, probabilmente quei tre non si sono mai più rivisti e gli rimane solo questa vecchia foto, nascosta in una scatola da scarpe, a provare l’esistenza di giorni migliori. Gli anni ’70 e i loro ideali di amore e libertà sono andati, schiacciati dall’era moderna e dal freddo digitale. E’ bello. Ma perché non aumentare? Perché non renderla più diafana, più lontana da voi? 
 
Proviamo un altro filtro.






 
 
 
SPLENDIDO, PERDìO! Come per incanto la foto racconta una storia ben diversa. Un servizio fotografico su una trasgressiva rivista glamour. Un’istantanea epica, rubata durante chissà quale party a Portland. Notate come all’improvviso tutto quel nero trasmetta mistero, intrigo, fobia, malinconica miseria? Siamo sulla strada giusta, ma c’è ancora del rosa. Male. Il rosa della carne palpitante è un orrore. Desaturate immediatamente. 
 
 
 







Madre di Dio. Sì. Ci siamo. Un’orgia anni ’60. Sublime, magnifico, perfetto. Ci sono finalmente buone probabilità che i protagonisti siano deceduti. Finalmente anni di mostre e libri su Chagall hanno dato i loro frutti. Questa non è più pornografia: è arte. I protagonisti non rappresentano più un pericolo. Sono morti e voi no, cosa che vi trasmette un’immediata sensazione di pace e superiorità. Potete togliervi le mutandine e scratchare il disco più vecchio del mondo.

 

 
Fatto?
Bene.
 
Lo so, ora siete oppresse da una strana malinconia. E’ il momento di mettere musica alternativa e postare uno degli aforismi che avete selezionato prima. Mi raccomando, l’autore dev’essere deceduto, avere un tono uggioso, sensuale e raffinato come solo i corpi decomposti sanno essere. Aggiungeteci della carta vecchia e postatelo.
 




 


In meno di due mesi centinaia di donne come voi si innamoreranno del vostro tumblr. Buona fortuna, ragazze. Grazie per averci portato a quelle mostre.