06. I grillini giuocano a nascondino

diventare+portiere+condominiale

L’interno del palazzo della Casaleggio associati è molto simile a una banca degli anni ’80. Anche il computer sulla scrivania del portiere è un vecchio 486, monitor a tubo catodico e tastiera bianca lurida. Nick attraversa l’androne come una slavina, seguito da Gaetano Ciconte che indossa un completo Boggi nuovo di zecca. Un completo nuovo non è mai bello, dev’essere indossato almeno 12 ore, aveva spiegato a Nick, indossandolo.

«Desidera!?» fa il portiere, abbandonando la partita a solitario.
«Cuccia, conosco la strada» dice Nick, andando dritto all’ascensore.
«Signori! Signori, non potete entrare!» fa quello, inseguendoli.

Nick preme il tasto. L’ascensore segna quinto piano, residenza di Casaleggio senior. Il numero inizia a calare. Il portiere si frappone tra la porta e i due, allargando le braccia.

«Devo chiedervi di andarvene»
«Bravo, missione compiuta. Ora fuori dai coglioni»
«Non costringetemi a usare le maniere forti» fa il portiere «ultimo avviso»
4, dice lo schermo dell’ascensore.

«Ex militare?» domanda Nick con un mezzo sorriso.
«Sì» fa l’altro. Abbassa le braccia.
3.

«Ma no, polizia municipale» sbotta Gaetano.
2.

«Sicuro?» domanda Nick senza girarsi.
«Certo! Quella cintura Vuitton è falsa. Le originali si riconoscono se il monogramma è tagliato o perfettamen
1.

Il braccio destro di Nick scatta in avanti, dietro la nuca del portiere. La sua mano sinistra afferra la destra dell’uomo torcendola e alzandogliela dietro la schiena, facendolo piegare in avanti e ruotandogli la faccia contro la parete dove si fotografa con un THUD. L’usciere crolla a terra.
Bing, fa l’ascensore.

«COSA DIAVOLO FAI?!» sbotta Gaetano.
«Entra, Sherlock dei Parioli» fa Nick, studiando la pulsantiera. Tira fuori dalla tasca un coltellino multiuso, estrae la lama a cacciavite e fa leva tra il quadro comandi e la parete. Appena riesce a infilarci le dita tira, spalancandolo a metà. C’infila un braccio e rovista all’interno.

«Dio, i marchi in vista sono così truzzi» fa Gaetano, osservando l’uomo a terra «anche Ralph Lauren ora che ha ingrandito il logo è inguardabile. Non trovi?»
«Guarda, mi sono rimasti solo due vaffanculi» fa Nick, dando uno strattone all’interno. C’è una momentanea interruzione dell’elettricità, poi un sussulto. Le porte si chiudono, l’ascensore scende.

«Dove si va?» fa Gaetano.
«Nei sotterranei segreti di questo porcile» fa Nick «il bello dei grillini è che a livello di tecnologia stanno fermi al 1990. Li inculi coi bastoni e le pietre, quando non si dimenticano la roba aperta. Ti ricordi gli hacker del PD, le mail sputtanate? Tutti gridavano al complotto internazionale, in realtà la parlamentare aveva lasciato il portatile acceso, l’account di Outlook aperto ed era andata a prendersi il caffè»
«Come fai a saperlo?»
«L’ho guardata in faccia»

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L’ascensore scende in silenzio.

«Dove hai imparato a fare quella roba?» fa Gaetano.
«Quale?»
«Quella con l’usciere. Mi tornerebbe utile con la Borromeo»
«È una storia noiosa» dice Nick.
Bing, fa l’ascensore, e le porte si spalancano.

 

 

 

«Cristo» sibila Nick, sgranando gli occhi.

 

 

 

 

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Il piano interrato è distrutto. Le pareti annerite, gli scaffali deformati, resti di tavoli di legno carbonizzati. C’è un puzzo di urina ed escrementi disgustoso. A terra, detriti e schegge di vetro sono disseminate per il pavimento. Centinaia di telefoni nuovi messi in fila compongono una ragnatela che attraversa tutta la lunghezza e la larghezza della stanza. Dal centro viene un flebile bagliore elettrico, su cui si staglia una sagoma forse umana. Fa freddo, lì. Nick e Gaetano escono, cauti e increduli. Le scarpe crocchiano sul cemento e i pezzi d’intonaco, riecheggiando. Dal fondo della sala proviene il ripetitivo, isterico, suono delle notifiche Twitter.

Avvicinandosi, i due vedono un uomo sulla trentina. È nudo, la barba lunga, sporco come la coscienza di Berlusconi. Sta davanti a un immenso pannello di smartphone tenuti uno vicino all’altro, tutti collegati al cavo di alimentazione. Le braccia esili dell’uomo corrono da uno schermo all’altro. Attorno a lui migliaia di confezioni vuote di ramen, lattine di Monster, pacchetti di sigarette, cenere. Non li ha nemmeno sentiti arrivare, e balza da una parte all’altra toccando gli schermi mentre con la mano sinistra, ogni tanto, mangia qualcosa. Nick e Gaetano sono immobili davanti alla grandiosa miseria della scena.

UUUOOOOOOO, fa una sirena da qualche parte. L’uomo improvvisamente sussulta, lascia andare quello che stava mangiando, si mette perfettamente di fronte agli schermi, le mani sulle ginocchia e il culo in fuori, proteso verso Nick e Gaetano.

LA CONSEGNA DELLO STIPENDIO, CITTADINO dice una voce metallica.
«Hihi, hihi» saltella quello, felice, mantenendo la posizione.

Con uno FTHOM dal pavimento deflagra una pompa metallica che spara un dildo enorme dritto dentro le cavità intestinali dell’uomo, dove impatta con un CRUNK e lo solleva da terra di qualche centimetro. Per un istante resta così, sospeso a mezz’aria come la polena di una nave fantasma, poi il dildo scende piano, permettendo all’uomo di appoggiare i piedi a terra.

LO STIPENDIO È STATO CONSEGNATO. IL POPOLO DELLA RETE TI RINGRAZIA PER IL TUO LAVORO, CITTADINO 8839938 dice la voce metallica. Il dildo scompare nel pavimento.

«Hihi, hihi» ridacchia l’uomo, ricominciando a smanettare sui cellulari.

«Cosa diavolo è? Chi è?» fa Gaetano, inorridito.
«Circa mille followers di Repubblica, Il Fatto quotidiano, Travaglio, Borromeo, Jovanotti e company» risponde Nick «ti compri stronzi come questo per 16 euro. Italiani, eh. Li riconosci perché non hanno un avatar, retwittano e basta e hanno un nome irriproducibile tipo cifre alfanumeriche. Fatti un giro tra i followers di qualsiasi VIP. Ogni mille account farlocchi, c’è uno di questi»
«Uhuhuhuhuhuh» ride quello in falsetto.

«Cosa spinge un uomo a ridursi così?»
«Che ne so. Frequentiamo gente sbagliata. Diamo importanza ai loro giudizi. Roba così, chi se ne frega. Il punto è che qui Lucrezia non c’è. Quindi o Cora ti ha mentito, cosa di cui dubito, o Lucrezia ha mentito a sua madre, cosa possibile. Sia come sia, abbiamo appena scoperto che la Casaleggio associati non esiste più. O non è qui»
«E allora dov’è?»

Nick si china a raccogliere un telefono. Lo gira, osservadolo alla luce del cellulare.

«Che c’è scritto?» fa Gaetano, sporgendosi.
«Made in Germany»
[continua]