La vera trama di Jurassic world

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Prologo: ovetti si schiudono.
Fine del prologo.

La famiglia Sticazzi sta divorziando. È difficile stabilire se sia a causa del padre fedifrago o della madre cocainomane, ma siccome i due piccioncini devono massacrarsi a coltellate decidono di spedire i due figli, Segatron di anni 16 e Tedio di anni 11, al Jurassic world. Lì la vicedirettrice è zia Ceffoni; garantirà loro un tour coi VIP pass. All’arrivo i due ragazzini sono già molto delusi perché trovano una stagista di nome Teresa, laureata in biologia che ha dovuto mangiare merda e bere sperma per riuscire ad avere un posto nel parco dove viene schiavizzata 24/7 e costretta a fare i lavori più degradanti possibili, non ultimo la babysitter per i nipoti ricchi del capo.

«Non sei la zia» dichiara Segatron, sconsolato, poi si mette a guardare figa.
«Non c’è la zia» fa Tedio «dov’è la zia? Perché non è venuta a prenderci?»
«Questa non è la loro zia» dice una comparsa, guardando nella telecamera.
«LEI NON È LA ZIA» recita un’enorme scritta rossa in sovrimpressione.
«Ora bisogna capire se lei è davvero la zia o no» mormora intrigato uno seduto di fianco a me.
Gli conficco un coltello nel cuore.

Teresa, attaccata al cellulare, spara bubbole ai genitori e assicura che i loro sacrifici non sono stati vani. Nel frattempo mostra la suite imperiale ai ragazzi e cerca di essere cortese portandoli in giro, ma essendo Tedio e Segatron due stronzi figli di papà si guardano bene dall’essere educati, rispettare Teresa o attenersi alle direttive: si perdono tra la folla. Stacco. Zia Ceffoni appare in scena vestita come Daenerys Targaryen se Game of Thrones fosse stato girato nel 1980. Conduce i possibili investitori attraverso i laboratori genetici del parco.

«Come sapete, il primo Jurassic park è finito con falangi di morti» spiega zia Ceffoni «l’idea americana di costruire un parco di belve assassine in mezzo a uragani tropicali non ha funzionato»
«La Natura a volte è imprevedibile» commenta uno.
«Chissà se sorgerà il sole, domani» fa un altro.
«Mi capiterà mai di cagare?»
«Allora ci hanno riprovato» prosegue la zietta «ma nell’isola qui vicino»
«Ma dai? E com’è andata?»
«Una strage. Abbandonata l’idea del parco, allora, un vero americano s’è chiesto: perché metterli in gabbia, se si può lasciarli liberi e farci sopra parapendio?»
«Fantastico! E questa ha funzionato?» fa un investitore, intrigato.
«Macché, il tizio c’è caduto dentro. Hanno mandato una squadra a recuperarlo, cadaveri smembrati dappertutto. Ancora oggi coi tifoni piovono arti fino in Messico»
«Oh nooo»
«Ma il nostro illuminato capo, Taj Majal, guardando i Monty Python, è rimasto stregato dalla storia del castello costruito sulla palude. Così s’è detto: ricostruiamo il parco, stavolta con meno misure di sicurezza. Oggi i bambini possono andare in canoa tra i brontosauri, correre in mezzo agli stegosauri, cavalcare triceratopi e tutto senza la minima garanzia di sopravvivenza. Il posto ideale per mollare figli scomodi e raccattare l’assicurazione sulla vita»
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Zia Ceffoni entra nella sala comando. Un tecnico indossa una maglietta di Jurassic park e lei lo guarda con disprezzo: «Ti rendi conto che quella volta sono morte delle persone?» dice, schifata.
«Sì, ma io ho una maglietta con la svastica, voi avete rifondato il terzo reich» obietta il tecnico. Ceffoni non risponde, è convocata in plancia dove Taj Mahal la aspetta a bordo di un elicottero. Il pilota, seduto di fianco, prega e scrive il testamento.

«SIGNORE, È CERTO DI SAPER PILOTARE UN ELICOTTERO?!» domanda la zietta, salendo a bordo.
«HO LETTO WIKIPEDIA E HO GIOCATO UN SACCO A LOCK ON»
«TUTTO QUI?!»
«NO, SONO ANCHE ESPERTO DI STRATEGIA MILITARE, HO GIOCATO TUTTI I CALL OF DUTY, E HO SCOPERTO CHE L’AIDS NON ESISTE»
«VOGLIO SCENDERE»
Decollano.

Cambio scena. Osserviamo Chris Pratt mentre addestra velociraptor con la sola imposizione delle mani e una penna biro.

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Perché li addestra? Boh. Chi gli ha insegnato a farlo? Buio. A cosa serve? Non importa, perché un garzone cade nel recinto, Chris lo salva e sgattaiola fuori un istante prima che i velociraptor se lo mangino.
«Fantastico, fantastico» applaude il capo delle guardie Cattivis «è la prova che sono pronti e addestrati»
«M’hanno quasi sbranato vivo!»
«Sono femmine, se ci sei tu è normale»

Tedio e Segatron telefonano a mammina per lamentarsi. Lei uggiola scusandosi e telefona a zia Ceffoni. Lei prima mente per pararsi il culo, poi scarica la colpa su Teresa. Sistemato il principio che la merda scende sempre verso il basso, si reca da Chris Pratt e ci fa capire che se l’è quasi scopato. C’è un piccolo spot della Coca Cola, poi zia Ceffoni spiega a Chris che in segreto hanno creato lo Sventrosauro Ninja Predator e vorrebbe un consulto sulla sicurezza della cella contenitiva. Lui fa un pippone animalista, lei gli dice che puzza. Siparietto di una balena pleistocenica ottenuta grazie al DNA immagazzinato dalle zanzare che pungevano sott’acqua, poi siamo di nuovo con Chris e zia Ceffoni davanti al recinto dello Sventrosauro Ninja Predator.

«Con cosa avete fatto ‘sto dinosauro?» chiede lui.
«Segreto. Posso dirti che è alto e grosso»
«Per sapere se 12 metri di muro sono sufficienti devi dirmi se avete shakerato il DNA di un canguro o di una cavalletta, capisci?»
«No, sono cose tecniche da nerd, sfigati»
«Ok, ti faccio un esempio: se l’avete mescolato a uno scarabeo stercorario c’è il rischio che questo faccia palle di merda grosse come pianeti, e lì bisogna lavorare sullo spessore del muro o finisce come Pacific rim. Fin qui ci siamo?»
«Vorrei vedere più bicipiti sudati»
«Sì, ok, tirate fuori ‘sto coso che gli do’ un’occhiata»

Calano un quarto di bue per attirarlo, ma lo Sventrosauro Ninja Predator non si palesa. Ceffoni tocchigna un pad su cui ci sono le solite cazzabubbole che a me stanno grandemente sui coglioni. Nel primo Jurassic park i programmi erano funzionali, spartani, plausibili. Avevano un sistema operativo reale. Serviva tempo perché elaborassero. C’era la clessidra, i filmati sui monitor sgranavano, le postazioni erano sporche, incasinate, personali. In una parola, erano verosimili.

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Negli ultimi anni è tutto scivolato in un puttanaio di lucine colorate fighette via via più ritardo friendly fino al BOAT SAFE di Pacific rim, ossia l’equivalente di un tizio con un cartello che mi dice cose che non sei capace di mostrare.

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Difatti zia Ceffoni deve dirmi che ha attivato i sensori termici.
E deve anche dirmi che nel recinto non risulta niente.

«CAZZO È SCAPPATO» fa zia Ceffoni «ANDATE DENTRO A VEDERE, PRESTO!»
«Signò, fuori è pieno de operai, basta chiede» fa l’uomo delle pulizie, sporgendosi «aoh rega’, avete visto ‘n mostro che scavalcava e telava?»
«None»
«Niente»
«Zero»
«A posto. Saranno ‘sti cazzo de computer» fa l’uomo delle pulizie.

La zia Ceffoni lo ignora e fugge verso la sala controllo per far geolocalizzare lo Sventrosauro Ninja Predator. Due guardiani e Chris entrano nel recinto fischiettGNAM. Chris si salva coprendosi di benzina, il bestione fugge perché per i velociraptor fai tre celle contenitive superblindate, per il cugino di Godzilla basta un garage. Per fortuna tutti gli operai fuori erano svaniti d’incanto. Dalla sala comando zia Ceffoni fa partire otto incursori armati di pistole a pallini e fucili Nerf. Chris la raggiunge.

«Signore, lei non è autorizzato a entrare»
«Sono bianco, non mi servono autorizzazioni. Zia, che minchia è successo là, son morte due persone» fa Chris, spostando l’unico addetto alla sicurezza del film.
«Oh, bah, forse un errore del sistema» fa spallucce lei.

Gli otto spuntini raggiungono il punto geolocalizzato giusto in tempo per morire in diretta. Siamo a dieci morti orrende, a cui zia Ceffoni risponde con confusa impassibilità.

«Evacuate l’isola» dice Chris.
«Non riapriremo mai più» fa lei.
«Cazzo dici, è la quarta volta che vediamo ‘sta tarantella. Chiudete un mese, lo chiamate “Jurassic Universe” e arriveranno di nuovo a frotte. Siamo americani»

«Ne sei certo?»
«Zoomate un attimo quella telecamera nell’area ricreativa, per favore» indica Chris.

 

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«Non significa nulla»
«Ok, zoomate l’area ristoro»

 

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«V-va bene, ma non trasformerò il parco in una zona di guerra»
«Per ora sembra uno schema di Pac-man, vedi tu»

Zia Ceffoni fa chiudere la parte nord del parco, poi va a cercare i nipoti con Chris indossando un tailleur di Gandalfite©, tessuto bianco che non si macchia né lacera. Completano l’outfit un paio di tacchi 10 color carne coi quali supera agilmente pantani di merda, tronchi caduti, tuffi nella cascata e corre su ciottolati.

Tedio e Segatron vagano spensierati in una palla di vetro. Trovano una rete divelta con scritto restricted area e ci si buttano a capofitto perché loro possono, e se qualcuno gli creasse problemi basterebbe sventolare il VIP pass e dire “lo sai chi è nostra zia?”. Finiscono in mezzo a una rissa tra cazzosauri e lo Sventrosauro Ninja Predator. Non sento i dialoghi perché in sala sono partiti cori da stadio che sulle note di “anche oggi un arbitro di merda” gridano mangia-li, mangia-li, mangia-teli tut-ti, sveeeentrosau-ro, mangiateli tut-ti. Tedio e Segatron si rintanano in un vecchio bunker. Trovano una jeep di 20 anni fa con il serbatoio pieno, le gomme gonfie, le chiavi nel cruscotto e la batteria sul tavolo, carica.

La inseriscono e fuggono.

Nei laboratori genetici del parco, Taj Mahal chiacchiera con uno scienziato asiatico.
«E dire che sembrava tanto una buona idea» sospira Taj Mahal «i nostri soldati ormai sono troppo deficienti per operare al di fuori della gabbietta con le palline di McDonalds, i droni costano come scoparsi Emilia Clarke, le nucleari non si possono usare perché la gente s’indigna. Ci serviva un modo efficace per combattere il terrorismo»
«Sì, mi ricordo» fa lo scienziato «perché ripete tutto?»
«Non so spiegare le cose mostrandole come Miller. Quindi abbiamo optato per dinosauri ammaestrati» continua Taj Mahal «cazzo, era buona. Immagini uno Stato tipo l’Iranistan, o l’Afghàn, o quello che è. Noi invece di mandare soldati paracadutavamo velociraptor a stecchetto da due settimane. Se li mangiavano tutti e vavavuma»
«Sembra terrorismo»
«No. È terrorismo se prima gridi Allah u akbar. Se prima gridi SKRIEEEK gli animalisti approvano»
«Mi tolga una curiosità: se l’opinione pubblica s’indigna per due foto di bambini morti, come prenderebbe quella di una donna che urla mentre un raptor le mangia l’intestino viva?»
«Non sono uno che bada a questi dettagli» fa spallucce Taj «comunque, il progetto è andato in merda. Ricorda l’idea di creare un dinosauro superspaccaculi, no?»
«L’ho fatto io!»
«E si ricorda l’idea di farlo 435 volte più grosso?»
«MA HO DETTO CH
«È scappato»
«Come sarebbe?»
«Sì, sì. Scappato. Whoosh, fuori. Mangia gente a caso. Ci crede? Così. A caso. Il filtro kebab non funziona, mangia anche gli americani»

 

 

Sala comando.

«AO RAGA» dice Cattivis, entrando.
«Lei non pu
«Vaffanculo, negro. RAGA SENTITEMI QUA, IDEA DELLA MADONNA IN ARRIVO: sganciamo i velociraptor addestrati, brasano il bestione, il parco torna easy e noi svoltiamo»

Taj Mahal fa una faccia confusa come una lesbica cieca davanti a una pescheria: «Scusi, il suo compito non era di vedere se i raptor erano intelligenti?»
«Eeeeeh… Sì, sì, infatti» concede Cattivis «e abbiamo imparato che sono comunque più intelligenti dei Navy SEALs, così una cosa tira l’altra e ora… eddai, fatemeli liberare»
«Mandiamo quattro galline pazze contro un elefante?» s’intromette un tecnico.
«Sì. È figo»
«Senti, trippobombo, vattene» fa Taj Mahal.
«Hai ventimila persone là fuori, cosa pensi di fare?

Taj fa montare il vulcan sull’elicottero, poi si mette al comando. L’elicottero pilotato dall’utente medio di Internet raggiunge lo Sventrosauro Ninja Predator, il quale schiva con agilità una pioggia di fuoco e spacca la gabbia dov’erano contenuti gli pterodattili. Fuoriescono dalla gabbia centrando le pale dell’elicottero, che esplode glorioso in una sfera di fuoco tra i pianti disperati della sala controllo e la solita impassibilità di zia Ceffoni. Siamo a quattordici morti, poi gli pterodattili calano sulla popolazione come ufficiali di Equitalia a Cortina e il conteggio decolla verso cifre incommensurabili. Parte l’allarme generale secondo le conoscenze del popolo americano medio.

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La folla fugge impazzita.

Teresa trova Tedio e Segatron, cerca di portarli in salvo ma viene afferrata al volo, mangiucchiata e lanciata nella vasca del balenosauro, dove viene inseguita e masticata. L’ultima cosa che riesce a gridare al cellulare è che l’hanno promossa a esca per dinosauri, poi il balenosauro divora lei e lo pterodattilo together. Così impara a essere povera. Zia Ceffoni e i due piccoli merdosi riescono a mettersi in salvo.

Invece di fuggire Chris tira un cartone in faccia a Cattivis perché la sua idea di usare i raptor per fermare lo Sventrosauro era suicida: non sono addestrati manco a non mangiare il capo. Dopodiché riunisce tutti e spiega di avere avuto un’idea eccezionale: correre in moto con i raptor per fermare lo Sventrosauro. Tutti annuiscono ammirati: è un piano coraggioso. Raggiunto il bestione, però, quello si accorge che i raptor sono femmine e ci flirta. Loro cambiano idea e si mangiano tutti tranne Chris, che fugge. Quando lo raggiungono lui usa l’imposizione delle mani e i raptor cambiano idea di nuovo, colpo di scena che ci fa intuire Chris Pratt abbia un curriculum di avvocato divorzista. Attaccano lo Sventrosauro Ninja Predator che come previsto li lancia via come fossero bagigi. Zia Ceffoni corre a liberare il tirannosauro il quale esce dal recinto dove è cresciuto solo, fa due chiacchiere coi raptor, ammette i loro punti di vista politici siano complanari e mena lo Sventrosauro. Dalla piscina esce il Balenosauro ex machina e salva tutti. I dinosauri si salutano e se ne vanno, Chris e zia Ceffoni scopano, i bambini tornano dalla loro famiglia.

Il sequel, Jurassic truth, inizierà con loro due che trovano i genitori morti in un caso da manuale di suicidio omicidio. Verranno quindi spediti da zia Ceffoni, la quale, per pagarsi le cause legali, li venderà agli zingari. Tra pugni in bocca e digiuni forzati i due fratelli verranno separati. Dieci anni dopo uno sarà un poliziotto tormentato dai sensi di colpa per le morti che causò al parco, l’altro un maniaco sessuale che traveste le bambine da dinosauri prima di stuprarle. Quando Teresa, la figlia del poliziotto, viene rapita, le sue vecchie conoscenze zingare lo indirizzano su una pista che lo porterà tra le rovine dell’isola e della sua vita.