Il boyscout nucleare




Golf Manor è una cittadina sfigatissima del Michigan a 25 miglia da Detroit. Il 26 giugno del 1995 una vecchia, Dottie Pease, tornando a casa vede nel giardino del vicino una dozzina di uomini in tuta antiradiazioni che aprono il seminterrato con una sega elettrica. Mettono i pezzi dentro secchi d’acciaio con il simbolo PERICOLO – RADIAZIONI. Un impiegato dell’EPA (Environmental Protection Agency) dichiara pubblicamente “nun c’è gnente da preoccuparsi, signò, torni a guardà Studio Aperto”. 

Perché, come diceva Poirot, la realtà non sembra mai vera. 
Partiamo dall’inizio. 










David Hahn è un bambino americano qualunque. Sta nei boyscout, gioca a baseball, è biondo. Genitori divorziati, lui vive con padre e nonna ma cazzeggia a casa della madre. Comincia a dare segni di cambiamento verso i 10 anni, quando gli regalano Il grande libro degli esperimenti. A 12 anni ha già divorato tutti i libri di chimica del padre. A 14 crea la nitroglicerina. Una notte fa saltare per aria la casa della madre, che da allora gli proibisce di fare ‘ste stronzate in casa e gli regala riviste porno sperando cominci a pensare alla fica. Non funziona. Il ragazzino è timido e introverso, non parla molto anche se i genitori ricordano di avergli sentito dire “un giorno la benzina finirà”. Ogni tanto lo vedono girare con una maschera antigas e buttare via i vestiti dopo essere stato chiuso nel seminterrato fino alle 2 di mattina. Routine. Non dimentichiamo che siamo nei motherfucking USA fuck yeah. 

Convinti sia necessario inculcargli un po’ di disciplina lo iscrivono nei boy scouts avanzati, che pretendono 21 badge per merito. David si guadagna il badge in energia atomica nel maggio del 1991, poco prima del suo quindicesimo compleanno. Per allora ha maturato grandi ambizioni: irradiare qualunque cosa riesca. 

Così decide di costruirsi un cannone a neutroni. 



Il direttore dell’agenzia per la produzione e distribuzione di isotopi gli manda dritte su come isolare ed ottenere elementi radioattivi, gli spiega le caratteristiche di alcuni isotopi che se bombardati da neutroni possono scatenare una reazione a catena. Quando David domanda quali sono i rischi il direttore risponde di star sereno: il possesso di materiali in quantità sufficienti a rappresentare un rischio sono soggetti alla licenza dell’NRC, la commissione per il regolamento del nucleare. David risolve il problema scrivendo all’NRC e spacciandosi per un professore di fisica del liceo. 

Da loro viene a sapere che un piccolo quantitativo dell’isotopo radioattivo Americio241 si può trovare nei rilevatori di fumo. Contatta le compagnie che li producono e racconta di averne bisogno in gran quantità per un progetto di scienze, non importa se funzionanti o meno. A quelli non par vero: gli vendono tutto lo stock dei difettati a un dollaro l’uno. David fa telefonate per sapere dov’è precisamente l’americio, lo estrae e lo mette tutto in un cubo di piombo con un piccolo foro da un lato, in modo da far uscire i raggi alfa. Di fronte al blocco mette una lastra di alluminio i cui atomi assorbono i raggi alfa e cacano neutroni. Voilà. Il suo cannone è pronto. 

Ora, dovete sapere che nelle lanterne a gas il rivestimento della parte interna, sopra la fiamma, è ricoperto di un composto che contiene Torio232. Quando il Torio viene bombardato di neutroni produce Uranio233, che è fissile. David compra centinaia di lampade, stacca quei pezzi e con la fiamma ossidrica li riduce in cenere. Per isolare il torio spende 1000$ in batterie al litio, le taglia a metà, mette batterie e cenere di torio in una palla di fogli di alluminio e la scalda con un becco Bunsen. Questa procedura purifica il torio fino a 9000 volte i livelli in cui si trova in natura e circa 170 volte il limite massimo concesso dalla licenza dell’NRC. 

Ma il cannone di David non è abbastanza potente per trasformare il torio in uranio. 

Desiderando ardentemente del radio per un cannone più capace comincia a rovistare negli sfasciacarrozze, negli antiquari e nelle discariche a caccia di vecchi orologi con la rivestitura in radio. Gratta via la vernice e la mette da parte. Procede lento, finché un giorno becca un orologio da tavolo con all’interno una fiala di vernice al radio. Lo compra per 10$. Si concentra nel ridurre il radio in cenere, chissà se consapevole o meno del rischio. Il tizio dell’NRC gli aveva spiegato che “niente produce neutroni dalle reazioni coi raggi alfa come il berillio”. David ha un amico che gli ciula un pezzo di berillio da un laboratorio di chimica, poi lo mette di fronte al blocco di piombo contenente il radio. Ora il suo cannone a neutroni casalingo da fionda è diventato una Desert Eagle. Trova in uno dei tanti laboratori una pepita contenente infinitesimali quantitativi di uranio. La polverizza a martellate e ci punta contro il cannone. Nada, i neutroni del suo cannone vanno troppo veloci. Li rallenta con un filtro e questa volta va.

La radioattività comincia a crescere. A 17 anni David decide di costruire un reattore funzionante. Ha gli schemi nei libri del padre. Sbattendosene della sicurezza mescola il radio, l’americio e il berillio in una palla di fogli d’alluminio che formano un rudimentale – ma efficace – nocciolo del reattore. Circonda il tutto con una coperta di piccoli foglietti cosparsi di cenere di torio e polvere d’uranio, tenendoli insieme col nastro adesivo. 

Poi, ad un tratto, capisce. La radioattività è mostruosa, molto più alta di quando l’ha assemblato. Oramai il contatore geiger di David rileva radiazioni a cinque case di distanza. Decide che forse c’è troppo materiale radioattivo in un posto solo. Disassembla il reattore. Nasconde i pezzi un po’ di qua e un po’ di là, poi mette il grosso nella sua Pontiac. Alle 2:40 di mattina un’auto della polizia lo ferma per un’altra segnalazione, lui tradisce nervosismo e gli aprono il bagagliaio. Trovano una cassetta degli attrezzi sigillata con un lucchetto e nastro adesivo, fogli di carta coperti di polvere grigiastra, piccoli dischetti, materiale metallico ed un fusibile a mercurio. I poliziotti sono preoccupati soprattutto per la cassetta, che David informa essere altamente radioattiva. Chiamano gli esperti, che arrivati nella sua cantina trovano tonnellate di roba contaminata oltre 1000 volte i livelli di guardia, inclusi pezzettini d’alluminio e altro che può facilmente essere disperso dal vento. Dichiarano lo stato d’emergenza, epurano il posto e seppelliscono tutto nel centro del deserto, dove gli USA cacano le loro scorie nucleari. 

Questa è la storia del boy scout nucleare. Si sono ispirati a lui per creare il cattivo di Source Code. Perché non è una storia di fantasia. No. Questo è lui, un pelo segnato dalle radiazioni.







Nel 2007 David è stato arrestato per una storia di furti. 
Rubava rilevatori di fumo dai condomini.