Guerra in pace

 

Ho sempre reputato imperativo tenere l’attualità fuori da questo blog. Mi limito a mettere una donna a tema quando soldati italiani tornano in una bara mentre servono il loro paese. Quando questo succede, tutti cercano di dire il maggior numero di cazzate e dentonate possibili; la sinistra farà ironie moraliste tipiche di un paese di morti di fame e sfigati. La lega trollerà nell’imbarazzo generale ma poi spiegherà-correggerà-ritratterà-interpreterà-ritirerà com’è tipico dei vecchi e dei codardi. La destra dirà trombonate patetiche su ideali e nazione mentre prendono la cittadinanza fiscale ad Aruba e la casa ad Antigua. Il popolo viola metterà un triangolino al proprio avatar.
Ma tutti, indifferentemente, diranno “i nostri ragazzi”.
Chiariamo, nessuno di loro ha il figlio in Afghanistan. Mai.
Non dico incursori, non dico corso ufficiali, dico manco uno straccio di VFP1 in qualche casermetta vicino a casa. I figli stan tutti in coda per la raccomandazione, però dire “i nostri ragazzi” fa un appassionato pazzesco. E’ bellissimamente sospirato, coinvolto, enfatico, epico. I nostri ragazzi. In TV fa un effettone, sovrapposto alle immagini di uomini e donne in mimetica con sguardo fiero che scendono dai C-130: i nostri ragazzi mantengono la pace. I nostri ragazzi aiutano. I nostri ragazzi fanno.
I loro ragazzi recensiscono l’iPhone 4, giocano con i NERF, fanno arguta satira politica ed hanno un sacco di persone a cui piace questo elemento.
Stasera al tavolo ci sono quattro persone: il mio amico (ex)ufficiale dell’esercito, B.D., 26 anni. Un congedato alpino, 36 anni e un caporal maggiore della marina, 30. Pago io la bevuta.
Che facciamo in Afghanistan? 
– Un party da 3500 persone.
– Coltiviamo bonsai.
– Scienze della comunicazione.
Dài, seri. 
– La guerra, cosa vuoi che facciamo?
– Anche piuttosto bene.
Ma missioni di peacekeeping. 
– Ha haha haha
– Adesso ti cago in gola.
– Cosa vuol dire quella parola?
Non so, mantenitore di pace… 
– Mio cugino è storeroom manager, cosa vuol dire?
Bidello. 
– Eh. E un soldato mantenitore di pace cosa fa?
Non so, ridere?
– Ecco.
– Che poi le missioni non sono offensive, eh, però quella parola non si può sentire.
Ma allora perché dicono che manteniamo la pace?
– Perché le cose complicate non le vuole ascoltare nessuno. Da noi le cose si ascoltano con l’ideologia e non col cervello, perciò se una cosa non ti piace la reintepreti come vorresti.
– Senti lì che robe profonde, tenente.
– Perché urta la sensibilità.
Va bene, ditemelo voi: perché siamo laggiù?
– Eh, perché il governo ha deciso di…
– Dio Cristo, Nebo, per l’ISAF.
– Bonanotte.
? Eh?
– E’ una di quelle cose complicate di cui si parlava prima.
– Semplificando al massimo, l’11 settembre 2001 tirano giù le torri gemelle. Si scopre che gli autori sono i Talebani, impazienti sodomiti di cammelli che occupano l’Afghanistan come i pirati facevano a Tortuga, tanto che laggiù non hanno un governo vero da tipo trent’anni. L’america dichiara che entrerà in guerra con o senza la NATO. Consapevoli che lasciarla da sola sarebbe un errore catastrofico il 20 dicembre 2001 l’ONU approva la risoluzione 1386. Da quella nasce l’ISAF, una missione di supporto coordinata dalla NATO e composta da forze internazionali. Tra cui c’è pure l’Italia.
In due parole?
– Pubbliche relazioni.
Andiamo a fare la guerra per farci belli agli occhi del mondo?
– Gesù. Chi si fa un altro giro?
– In natura se ti emargini dal branco ti ricordi cosa succede? Muori nella desolazione. MAI isolarsi. Segui i tuoi amichetti europei che vanno a dare una manina agli ammeragani. Una volta che sei in mezzo a loro ed hai il loro rispetto, puoi trattare, limitare ed avere diritto di parola. Prima no. Il mondo funziona così. Piaccia o non piaccia.
– E poi dai, lasceresti da soli gli americani, là sotto? Quelli c’han 9/11 stampato sopra il fucile, sono pompati come leoni.
– Io un montenegro.
– Due.
– Tre.
Ok, un po’ di politica: chi ci ha mandati in guerra?
– Tutti! Siamo in guerra da… boh, sempre. Albania, Bosnia, Somalia, Ruanda, Iran, Iraq, Afghanistan…
– Ha ha haha, guarda che faccia.
Non ci avevo pensato. E’ vero. Però non si sa mai un cazzo.
– E’ per il discorso di prima sull’ideologia. Destra, sinistra, c’han tutti mandati in guerra a fare i buoni samaritani. Poi logico che t’incazzi se scopri che prima Prodi fa del pacifismo uno dei punti salienti, appende arcobaleni a tutti i balconi con pace e fiorellini e poi aumenta le truppe ed autorizza missioni classificate “COMBAT”.
– Me le ricordo ancora. Ero appena andato a convivere, tutti i balconi del condominio arcobaleni tranne uno con mia moglie che appendeva la mimetica ad asciugare.
Ha ha ha haha ha haha hah, bellissimo, non vi dicevano niente?
– No, ma nessuno salutava. Anzi, tutti abbassavano lo sguardo. Però non era astio. A dirla tutta, credo che sia stata la paura. C’era tanta paura, in giro.
– E se ne vergognavano.
– Vabbè, era una situazione che pareva la fine del mondo. La TV che riproponeva le immagini delle torri, il nemico senza nome che pareva stesse per invadere, panico diffuso… la prima reazione di chi ha sempre vissuto in un micromondo è quella. Così appendi un arcobaleno al balcone e speri che ti ammazzino per ultimo. Sembra patetico, ma è umano.
– Però fa girare i coglioni.
– A me no, sarà perché ho una figlia. Avere figli t’insegna tanto. Fanno i ribelli, gli indipendenti, gli spacconi, ti criticano e giudicano, però quando c’è bufera arrivano sempre da te a cercare aiuto.
– E’ quello che mi fa girare il cazzo. 10, 100, 1000 Nassiriya e poi “i nostri ragazzi”.
– Bah. I muri sono la lavagna delle canaglie. Qualunque idiota può prendere una bomboletta spray, chiedi a Nebo.
Eeeeh… ignorate la bassa insinuazione.
– Scrivevi sui muri?
– Anche sui treni.
– Ho un amico nei Carabinieri, se vuoi lo chiamo.
Menzogne. 
– Ma tipo murales?
– Sì, sì. Era un rapper, sai i Genoma?
– Oddio, mio fratello ha un tuo disco.
N-non… non ho mai…
[omissis]
Torniamo a noi. Che missioni svolgono i soldati italiani laggiù?
– Pattugliamento, scorta, supporto ed assistenza medica. Addestrano milizie locali, curano feriti indiscriminatamente se ostili o alleati, distribuiscono e proteggono aiuti umanitari, impediscono che quattro beduini con un lanciagranate ed un AK terrorizzino e sottomettano la popolazione. Queste sono le regole d’ingaggio ufficiali. Difesa.
Allora perché ci accoppano? 
– Quando gli italiani muoiono il 90% delle volte è perché qualcuno ha minato la strada con un IED. Generalmente un proiettile da mortaio sistemato in modo da esplodere per innesco o a pressione. Quello radio non funziona perché i nostri veicoli hanno il jammer che disturba le frequenze. O c’è l’omino che pigia il pulsante o c’è la spoletta.
– Oppure è una mina anticarro e allora sei fottuto pure con il blindato. Te la ricordi la storia del 2006?
– Cos’era, l’alpina ferita?
Sì, mi pare..[eccola]
– Un tizio mi ha raccontato che c’è stato scontro a fuoco ed è stata lei a tenere la posizione per un quarto d’ora. Da ferita, eh? Solo con la pistola.
– Questa è una stronzata.
– Era napoletana.
– Ah, dillo prima.
– E sia come sia, hanno raccontato tutto togliendo la parte cruenta.
Va bene, ma se siamo là solo per scopi umanitari, perché ci minano le strade?
– Domanda del cazzo.
– Perché i talebani sono gente di merda, un branco di fanatici assassini che punta a tenere la popolazione sottomessa con armi, ignoranza e violenza. Se tu vai là e cominci ad insegnare ai civili qualcosa, smini terreni, curi, dai viveri… metti a rischio tutto il sistema. Per quello se la prendono anche con noi. Se il popolo sta bene non puoi sottometterlo. Nessuno pensa con la pancia vuota ed un braccio rotto. Ma se li sfami, li curi e magari gli mostri che la vita ha un valore allora cominciano a farsi due conti. Magari capiscono che non vale la pena di farsi saltare per aria a 26 anni solo per riuscire a farsi una scopata decente.
– Con vergini incapaci di far pompini, tra l’altro.
Mettiamo m’abbiate convinto, che c’entrano le bombe sugli aerei?
– Supporto aereo tattico.
– C’è un cecchino barricato o una ventina di nemici in posizione più alta? Per uscire dall’assedio chiami gli elicotteri o gli aerei, arrivano, sganciano bombe guidate o smitragliano. Voilà, liberi. Noi siamo gli unici che usan solo le mitragliatrici.
– Che spesso non bastano.
– Hai capito? Se ti serve il supporto aereo e quello degli alleati è già occupato? Succede, eh. Gli attacchi ai convogli son sempre a rischio e tu sei l’unico senza l’ombrello. La cosa non c’entra direttamente con gli alpini morti, ma il ministero della difesa ha colto l’occasione perché sapeva bene che proporre “bombe” in qualunque altro momento avrebbe portato ad un rifiuto, perché tutti parlano senza sapere un cazzo guidati dall’ideologia. Il discorso di prima.
A questa credo. Mi ricordo tutti che ridevano sulle bombe intelligenti e nessuno che sapeva manco cosa fossero o come funzionassero.
– Vabbè, guardano l’isola dei famosi, che pretendi?
– Comprano libri a batteria, che pretendi?
– Sono i rapper, che pretendi?
Vanno a saltare in aria per soldi, che pretendi?
– Ha ha ha, no, dovevi dirla più idiota, vanno ad UCCIDERE INNOCENTI per soldi.
– Per un attimo t’ho preso sul serio.
– Non sono abbastanza sbronzo per parlare di ideali e patriottismo, vi avverto.
Ma giusto per dire tra noi…
– Cosa?
Insomma, non mi sembrate gli stereotipi da film fanatici. Però in TV il Grande Fratello, al governo il circo Berlusconi, in Internet l’universo parallelo.. andate davvero a rischiare di crepare a 22 anni per questo paese?
– Cioè tu dici, vista la cloaca massima per forza andiamo giù per denaro?
– Credo intendesse scoprire che allo stato si deve dare, oltre che pretendere.
Se lo stato non mi piace, perché?
– Perché i tuoi diritti non sono scontati. Prova ad andare a vivere in uno stato dove lo stato non c’è, tipo l’Afghanistan.
O Scampia.
– Eh. E nonostante quello ci sono ragazzi di Scampia che si arruolano.
– Comunque scelgono.
E’ un modo come un altro per fuggire dalla merda senza entrare nella mafia.
Non è un modo come un altro.