Mestre, 200x

Mestre, 200x

Cinque e mezza, esco dal palazzone. Goccioline di sangue sul marciapiede mi guidano a una siringa. Alla fermata noto una macchina col finestrino rattoppato dal nastro adesivo. L’asfalto è dissestato da una ventina d’anni. Dal boschetto alle mie spalle proviene un fruscìo, è un tossico accovacciato nell’aiuola coi pantaloni calati. «Minchia frateeeee» geme. Segue zbrof

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Un regista italiano prende il Pentothal e rilascia un’intervista

Un regista italiano prende il Pentothal e rilascia un’intervista

«Maestro, buongiorno» dice il giornalista. L’uomo guarda fuori e non risponde. Il giornalista si avvicina, tira fuori dalla tasca una siringa e inietta il contenuto nel braccio del regista. Quello sobbalza: «Ma che fa?!» «Scusi, ho tempi stretti.» «Cos’ha fatto?! Cosa mi ha iniettato!? È pazzo!» dice l’uomo scattando in piedi. Barcolla. «Si metta comodo, maestro,

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Il Cristo, i carri armati, melodie tibetane e tanta voglia di scopare

Il Cristo, i carri armati, melodie tibetane e tanta voglia di scopare

Ranch Paradiso La raffica di proiettili distrugge la testa del manichino. David Koresh abbassa l’M-16. «Come spari bene, David» dice Steve, il suo braccio destro. «Sì, ma ora basta sparare, voglio scopare. Portami tua moglie.» «Ha le mestruazioni.» «Hmm. Dio agisce per vie misteriose. Tua figlia?» «Ha quattordici anni.» «Si può fare, si può fare.

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