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Di mare in peggio
Loretta Bisacchio, wtf?
"Cosa siete, una tribù di handicappati?"
Alle due e mezzo di mattina è un momento cruciale, nel sottosuolo della Casaleggio Associati. All’interno della control room decine e decine di impiegati scandagliano i forum del Fatto Quotidiano a caccia di commenti negativi, per cancellarli o sostituirli con quelli positivi e rimpinguare le fila degli entusiasti del Movimento a cinque stelle. La manovra è delicata e lunga, necessita manodopera costante e le tazze di caffè costellano le scrivanie piene di terminali.
Nick Banana entra nella stanza a fianco, dove attorno a un tavolo i creativi sono già in attesa di ordini. Per un istante osserva dalla finestra il lavoro degli impiegati, poi si gira.
-Signori, l‘obiettivo di stanotte è comunicare al popolo della rete che Grillo viene screditato dai giornalisti servi di regime. La priorità dev’essere la semplicità. Forza, sentiamo le proposte –
I creativi si consultano, scrivendo freneticamente sui loro tablet.
-Allora, post sul blog. Titolo, “I servi della casta”. Testo: io credo che possiate leggere i giornali di oggi dove c’è tutto il contrario della realtà. Quindi abbeveratevi alla disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia, con un sistema informativo come questo –
-Hmm… sì, ma dovete togliere i congiuntivi e renderlo un po’ più divertente –
-No, fermi, questa è già stata usata –
-Da chi? –
–Berlusconi –
-E che ci frega, l’importante è essere più cabaret, più frizz, più uao, più gioco –
-Che ne dite di un fotomontaggio? Dopotutto i grillini guardano solo le figure –
-Già mi piace! – disse Nick Banana, indicandolo – ovvero? –
-Prendiamo la testata del Corriere della sera e ci sovrapponiamo un titolo del cazzo, sapete tipo i biglietti di addio al celibato… –
-Perdìo, piacerà un sacco ai lobotomici. Titolo? –
-Hmm… –
-“Grillo merda” –
-I giornali non usano parolacce –
-Ovvio. Secondo voi perché non vendono? –
-Ah –
-Lo scopo è comunicare “dopo i soldi in nero non sanno più a cosa attaccarsi” –
-Affibbiamogli un reato del cazzo che fanno tutti –
-Evasione fiscale? –
-Pirateria audiovisiva? –
-Guida in stato di ebbrezza? –
-Divieti di sosta? –
-No, qualcosa di più ridicolo –
-Suonava i campanelli e scappava –
-BELLO! – dice Nick Banana, battendo il pugno sul tavolo – forza, al lavoro –
Gli impiegati, ricevuto il file, lo pubblicano sulla pagina di Grillo. In pochi minuti, l’immagine comincia a propagarsi come un virus, entrando nelle pagine di altri che la condividono a loro volta. Un BEEP in sala comunica il primo commento.
BEEP
BEEP
BEEP
BEEP
BEBEBEBEBEEP
BEEP
BEEP
-Signore – dice un impiegato – abbiamo una mole di commenti spaventosa! Un successo oltre ogni aspettativa! Molti si chiedono come abbiamo fatto ad avere la prima pagina del Corsera! –
BEEP
Nick si scuote, guardandolo.
-In che senso? –
-Bè, sono le 11 di sera, il Corriere è ancora in revisione. Come abbiamo fatto ad avere la prima pagina? –
BEEP
BEEP
BEBEEP
Nick lo osserva.
-Impiegato, ti rendi conto che è un fotomontaggio, vero? –
BEEP
BEEP
BEEP
BEEP
BEEP
-Uhm – borbotta l’impiegato, guardando fuori – uhmmmmm… –
Nick segue lo sguardo dell’uomo che oltrepassa le file di terminali e raggiunge il megaschermo, dove i commenti vengono postati. L’occhio si fissa su uno in particolare.
BEEP
-No – mormora inorridito – NO –
Con uno scatto si alza dalla sedia e si precipita nella sala di controllo. I telefoni cominciano a suonare all’impazzata.
-SIGNORE! – urla un impiegato, terrorizzato – NON HANNO CAPITO UN CAZZO! CREDONO SIA VERO! –
Nick è paralizzato che guarda i commenti scorrere sul megaschermo.
BEEP
BEEP
BEEP
-Non è possibile – mormora Nick – sono più imbecilli del previsto –
-Signore, cosa facciamo? –
BEEP
-Quel commento, “io ti voto e ti farò votare”, toglietelo –
-Non possiamo, signore! Piace a otto persone! –
BEEP
BEEP
BEEP
-Allora togliete tutto! Rimuovete la pagina! –
-Ma… ma è già stata condivisa! –
-Da quanti? –
BEEP
BEEP
-Da… da più di duemila persone –
I commenti proseguono inesorabili.
-Condivisioni nell’Internet in aumento –
-Su Twitter parlano di noi 689 persone, in aumento –
-Domattina Casaleggio farà strage dei nostri orifizi, se non facciamo subito qualcosa. Usate i profili fasulli e cercate di far capire a quel popolo di handicappati che è un fotomontaggio. Presto! –
BEEP
BEEP
BEEP
BEEP
–Lo fa ancora a cinquant’anni… – mormora Nick, con le mani sulla testa – CI MUOVIAMO CON ‘STI CAZZO DI PROFILI?! –
BEEP
BEEP
-Fatto, signore! –
BEEP
BEEP
BEEP
-Allora?! –
-La.. la ignorano, signore! Non leggono i commenti! –
-Insistete, idioti! –
-E’ inutile, continuano! –
BEEP
BEBEBEBE B B B BEEP
BEEP
BEEP
BEEP
Nick guarda il megaschermo con la morte negli occhi. Nella sala gli impiegati sono tutti girati verso di lui, in attesa di input. L’unico suono è il BEEP dei commenti, ripetuto ossessivamente.
-A quanti commenti siamo? –
-2300 –
-Potremmo dire che è stata una manovra per screditare Grillo –
-Cioè? –
-Un doppio incrocio. Grillo pubblica una cosa divertente su di lui, ma i nemici del movimento cinque stelle creano dei fake per fare finta di essere degli idioti e sputtanarlo –
-Duemilatrecento fake, tutti con oltre trecento amici? –
BEEP
BEEP
BEEP
-Signore, cosa facciamo? –
-Sai, impiegato, a volte mi domando se… cioè, ci pagano bene. Ci hai mai pensato? Ci pagano davvero bene. Finché mia moglie va ad abbronzarsi in costa Smeralda io non protesto. C’ho i soldi in Svizzera, figurati. Solo… hai mai pensato al concetto di patria? –
-Non sono pagato per questo –
-No, lo so. Ma pensaci un secondo. Faremo dei figli, un giorno. Hai mai pensato che quello che stiamo facendo, quello a cui stiamo partecipando, non è altro che una culla imbottita di esplosivo per i nostri figli? –
-Non la seguo –
BEBEEP
-Tu davvero vorresti vivere in un mondo dove questa gente ha il diritto di parola? Dove queste… persone, diciamo così, possono prendere decisioni importanti? –
-Bè, signore, Grillo è un comico –
-Ti sembra che quello che stiamo facendo sia cabaret, testa di cazzo? –
-No –
-No. Berlusconi suonava sulle navi da crociera, ma quando molli il piano e ti metti a fare politica indovina cosa diventi? –
-Un politico –
-Ecco. Allora dimmi: tu davvero vuoi che una persona a capo di questo esercito prenda decisioni vitali per la terra dove i tuoi figli cresceranno? Tu t’immagini uno di questi a capo della difesa? Della sanità? Dell’istruzione? Rifletti bene –
BEEP
-Io… non ci ho mai pensato –
-Non hai mai pensato all’idea che Grillo, noi, la Casaleggio, siamo la Umbrella corporation del ritardo mentale? –
-Cosa? –
–Beppe Grillo è un personaggio dotato dello straordinario talento di Magneto, solo con una sostanza diversa: l’idiozia. Il potere di quell’uomo è tale che alza una mano e all’improvviso dagli scantinati bui di tutta Italia emergono frotte di persone di cui non sospettavamo l’esistenza. E’ una scena che ricorda Resident Evil: quello piglia il microfono e VRAAAM! migliaia e migliaia di handicappati appaiono ansiosi di uccidere, distruggere, mutilare e massacrare qualunque forma di vita. Dimmi, come ti fa sentire tutto questo? –
-Signore, io sono solo un impiegato –
-Sì, e Grillo è solo un comico –
BEEP
-Tu stai ridendo? –
-No, signore. Solo che non so che dire –
-Va bene, chiudete tutto. Andiamo a dormire. Domani Casaleggio s’inventerà qualcosa. Avete sentito? Forza, a letto –
Gli impiegati spengono i terminali e si dirigono, mesti, ai propri loculi. Il mattino dopo Nick Banana si sveglia nel suo attico nel centro di Milano. Guarda fuori, settembre porta pioggia e umidità. Sposta le coperte, accende la radio, prende il cellulare e va in bagno. Seduto sulla tazza del water arriva alla pagina di Grillo e legge i commenti.
BEEP
-Sto solo eseguendo degli ordini – mormora.
Gli arriva un SMS dalla figlia. Studia in Svizzera, a Le Rosey.
L’ano di Nick Banana si chiude all’istante.
[continua]
Quando la diarrea ti sorprende
Questo è il motivo principale per cui “Davvero” di Paola Barbato è una merda.
L’idea è buona.
Peccato che io mi sia rotto il cazzo al numero 20.
Facciamo l’autopsia.
La protagonista
Martina infrange subito la regola del “mai completo ritardato“. E’ una donna di una pusillanimità insopportabile. Non ha talento, non ha idee o ideali, non è bella né brutta, non è troia né santa, non ha voglia di studiare ma non ha nemmeno altri interessi, non sa gestirsi i soldi ma è ricca, non sa interagire con le persone ma continua ad avere amici, non ha coraggio ma non ha sfortuna. Più che non ha, Martina proprio NON E’. Che esista o meno non se ne accorgerebbe nessuno, se non fosse che frigna di continuo per qualsiasi cosa. E’ come se avessero preso una comparsa che fugge nelle esplosioni di un film e le avessero dato il ruolo della protagonista. La detesti dal primo momento.
I personaggi secondari
Ogni singolo paio d’occhi disegnato nel fumetto fa di tutto per non farsi ricordare. Il fatto che ogni numero cambi disegnatore non aiuta. Tutti parlano nello stesso modo, hanno lo stesso fisico ed hanno tutti dei caratteri insopportabili. Fanno e dicono le cose più illogiche possibili nelle situazioni più banali, tipo: appartamento universitario, finalmente arriva una tizia che può pagare quello che manca dell’affitto occupando la stanza libera. Bene, i coinquilini fanno subito a gara tra mandarla a cagare, insultarla, deriderla o ignorarla. Così, per darle un’utilità. Un tipo le taglia i capelli con la forbice. Tra questo mare di nulla spunta l’amica zoccola – deve esserci – che però ha il padre oppressivo e violento. Come si risolverà L’UNICO CONFLITTO DI TUTTO STO CIRCO DEL MEDIOCRE?
In tre vignette.
Dal nulla appare un ex ricchissimo e potentissimo e agganciatissimo che parla e si comporta come tutti gli altri personaggi ma le salva portandole in un attico superwow, dove queste due stronze riescono a lamentarsi ancora del fatto che lui sì, è bello ricco famoso stimato ed inserito nel mondo della moda, ma non le lascia essere libere di essere quello che sono.
L’alternativa
L’unico modo per risollevare questa sottospecie di Grande Fratello del ritardo mentale sarebbe un fumetto parallelo. Immaginatevi il padre di Roberta protagonista che deve ingegnarsi per trovare e terminare la figlia puttana. Si potrebbe ricostruire tutto il casino che quel poveraccio deve fare per trovare Roberta; poi quando ce la fa prima si trova una bionda armata di forbici, poi entrambe vengono aiutate da un nemico molto più forte, bello, giovane e ricco di lui. Il padre tuttavia non si dà per vinto, gira per i posti peggiori a caccia d’informazioni, divorzia, s’indebita per pagare un investigatore privato che però viene prezzolato dal bamboccio miliardario per dargli informazioni fasulle.
Incrociamo la sua storia a quella dell’ispettore Locascio, poliziotto idolatrato per il brillante intuito e l’indiscussa capacità, ma che di notte adora percuotere la moglie se non gli fa il Martini come si deve. Quando si mette sulle tracce del padre di Roberta capisce che la missione dell’uomo è sacrosanta, ma nessuno può farsi giustizia da solo.
Il padre di Roberta non ha molto tempo, i soldi scarseggiano e Locascio è già sulle sue tracce.
Se qualcuno del settore è interessato i diritti vengono via con poco.