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Chiamata alle armi

Questo sarà il primo esperimento di post interattivo, o di guerriglia virale, dipende da voi. La porcata delirante qui sopra è “l’inno della rete”, forse il punto più basso di Internet da molti anni a questa parte. 


Ma c’è del potenziale. I grillotardati sono gente dalla psiche instabile, basta una spintarella e detonano dando luogo ai più esilaranti teatrini, perché come tutti i fanatici ridono degli altri ma se sfotti loro tagliano teste.

Quelli di voi che sanno cantare e suonare uno strumento qualunque sono ufficialmente chiamati alle armi. Come tutti gli inni, più sono semplici e più sono epici. Una chitarra acustica in solitaria è molto più potente di ‘sta merda fatta con le tastierine MIDI anni ’80. Ricantiamogli il testo, facciamo un video su youtube e spammiamolo ovunque. Blog di Grillo, Facebook, Twitter. Facciamogli arrivare la versione migliorata prima che quello qui sopra diventi virale.
E’ tutto per il lol, signori.

Forza, coraggio brava gente, linciamo il dissidente
però facciamolo democraticamente
balle che corron sulla rete, lo stronzo che ci crede, c’è in ogni città.
Basta un buon comunicatore, un palco e un buffone, per fare la rivoluzione

UNO, CHE VALE UNO, TRANNE QUELL’UNO CHE LI CONTESTERA’
figlio di brava gente, come del resto, era anche Saddam.
Presto s’impara dalla Storia che per l’ego e la gloria, non si cambia l’Italia
Santi, navigatori, eroi che in tomba si rivolteràn.

Basta, né padri né padroni, vogliamo dittatori, che ci dicano cosa fare.
Questa, è l’idea di noi grillini: urlare vaffanculi, il mondo fa salvare.
Quindi, cosa conseguenziale, è che se si vuol cambiare, ci si deve affidare a…

UNO, CHE VALE UNO, tranne Favia, Tavolazzi e quella là.
Tanti, noi siamo tanti, e solo uno decide cosa fàr.

Uomini uccisi dal lavoro, ma senza più decoro, rinchiusi nelle case
dagli, la biowash ball, e non sai quanto, la vita cambierà.
Forza, amici cittadini, fermiamo quei massoni, che vogliono i nostri bambini
ora dobbiamo valutare, cosa si può mangiare, Grillo diccelo tu.

Pensa a quei nonni poveretti frugar nei cassonetti senza più dignità
noi torneremo a far baratti, soldi per tutti quanti, stampando a volontà!

UNO, CHE VALE UNO, E VAFFANCULO CHI NON APPROVERA’
Tanti, noi siamo in tanti, e l’importante, è non protestàr.

Fratelli uccisi dal lavoro, ma senza più decoro, rinchiusi nelle case
Santi, navigatori, eroi del mondo sconfiggeranno l’HAARP.

UNO, CHE VALE UNO, in nord Korea tanto male non si sta
Tanti, noi siamo in tanti, grazie alla rete, e la magia che fa.

Questa canzone non è niente, la nostra brava gente, sa già che cosa fare:
Guarda, le scie nel cielo, un tubo in giardino sparire le farà.








Se ve la sentite, si ride.
Se vi pesa il culo, accontentatevi di avere scoperto questo video meraviglioso.

Uno psicologo, due gemelli e anche oggi la missione è fallita

johnmoney32
Dr. John Money, psicologo, sessuologo e pazzo.

 

E’ il 1955. Siamo in un’aula dell’universitá John Hopkins, Stati Uniti. Un medico sta tenendo una lezione rivoluzionaria a una platea di studenti ammutoliti. Sappiamo tutti che la Storia dell’uomo é piena di idee brillanti finite in una nuvola di sangue tra manette e risate,

«Ma non é il nostro caso» sorride il Dottor John Money, psicologo, attraversando l’aula a grandi passi.
«Professore» osa un ragazzo, alzando la mano «io penso…»
«Lei pensa stronzate» lo interrompe «perseguire la Scienza é questo, sconfiggere le leggi della natura ormai superate. Perché questa tizia é nata donna?» dice indicando una studentessa.
«…per il DNA» risponde uno studente.
«Ah, giá» annuisce John, colpito «…quello.»

Il silenzio è palpabile. Fuori, una meravigliosa primavera filtra dalle finestre della facoltà. Il professore si appunta “DNA” sul taccuino, tamburella con la penna, alza gli occhi con espressione dubbiosa: «Sì, ma cosa sappiamo davvero del DNA? Potrebbe essere una moda»
Gli alunni si guardano perplessi.
«E’ stato scoperto nel 1869 da Friedrich Miecher. Quasi un secolo fa»
«EH, ALLORA SAI TUTTO TE» sbotta John Money «sapete anche dirmi perché a questa tizia piace accoppiarsi con gli uomini?»

Risatine.

«Ma io…» fa la ragazza, avvampando.
«È inutile che fai la timida, co’ ‘sta faccia. Rispondete alla domanda»
«Suppongo ai fini della riproduzione»
«No!» lo rimbrotta John «perché le hanno insegnato a farlo! Se la mammina non le avesse messo addosso una gonna ma un paio di pantaloni? Se invece di bambole le avesse regalato pistole e spade? Chi dice che miss Bucchini, qui, sarebbe venuta fuori cosí?»
«Come si permette!?»
«Silenzio! Tant’è vero che questa slabbrata, come buona parte delle donne, adora pigliarlo nel cacapranzi! Perché?»

«IO?!»
«Taci, Sodòmia! Questo come giova alla riproduzione? Avanti, rispondete a questo, visto che siete tanto intelligenti»
Nessuno risponde.

«Oh, adesso nessuno ha più un cazzo da dire, eh? Questa é la missione della mia vita: dimostrare che non esistono maschi o femmine, eterosessuali od omosessuali. Nasciamo neutri, solo l’educazione ci rende maschi o femmine» ansima il professor John Money, paonazzo.
«Scusi, il pene e la vagina?» chiede uno studente.
«Non significano niente»
«Ma l’utero…»
«OH, DIO, BASTA, BASTA con questo vecchiume. La Natura é superata. Tutto il mondo un giorno sará popolato di uomini che saranno liberi di avere le mestruazioni, guardare Sex and the city, fare gare di rutti con gli amici e fingere un orgasmo. Un giorno saremo davvero tutti uguali. Questo, signori miei, è il futuro. Un giorno anche gli uomini partoriranno. Ora forza, apriamo il dibattito. Sodòmia, portami un caffè»

images La signora Reimer con i gemelli Brian e Bruce.

E’ il 1966, nello Winnipeg. A migliaia di chilometri da quell’aula universitaria nascono due gemelli, Bruce e Brian Reimer. I due piccini sono belli e in forze, ma sono entrambi affetti da fimosi. Si tratta di un lieve difetto di fabbricazione per cui il prepuzio non si schiude del tutto. Se é leggera basta fare un taglietto, se è più incaponita si circoncide. Si risolve facilmente a patto che l’urologo non sia Fantozzi con una fiamma ossidrica. Per l’operazione di Bruce il chirurgo non è disponibile e viene sostituito da un apprendista generico, che a sua volta viene sostituito da un laureando in Storia antica capitato da quelle parti perché voleva provare.

Dalla sala operatoria risuona una detonazione, degli ululati e il suono di un estintore. Dopo un’ora Bruce viene presentato alla madre in sedia a rotelle con addosso un camice bianco.

«Problem solved» risponde l’apprendista alzando il camice e mostrando un cratere dove prima c’era il pene. La madre sgrana gli occhi: «Ma… dove…»
«Non c’è. Il pene di suo figlio è distrutto.»
«Distrutto!? COME DISTRUTTO?!»
«Bé, normalmente si usa il bisturi, ma siccome io so molto più di Etruschi che di chirurgia mi sono permesso di cauterizzarlo»
«CIOÈ?!»
«E’ una tecnica che si usava nel 786 a.C. per chiudere le ferite. Si prende un ferro rovente e si appoggia sulla ferita, cicatrizzandola. Sorpresa delle sorprese…»
«AVETE MESSO UN FERRO ROVENTE SUL CAZZO DI MIO FIGLIO!?»
«Sì, ma non è quello il punto. Il ferro rovente ha fatto un gioco strano con le sacche d’aria, ha preso fuoco, la combustione funziona in un certo modo e pùf, il pene di suo figlio è andato in fumo.»
«E come piscia?»
«Dalla pancia. Gli abbiamo già fatto il buco. Pantaloni a vita alta e via»
«E come vi aspettate che si riproduca?»
«Il sesso è tutto marketing, signora. Fará come gli scambisti sugli annunci: microdotato? “leccatore instancabile”. Coprofago? “Amante del sapone”. Poi è un ottimo aneddoto per attaccare discorso. Tutti gli uomini si vantano dell’auto, della casa, del lavoro… Vuol mettere uno che arriva e dice “mi hanno distrutto il cazzo durante un’operazione e ora non ce l’ho piú”?»
«EH, FARANNO LA FILA, TUTTE LE DONNE SOGNANO UN EUNUCO»
«Andiamo, siete proprio voi donne a dire che le dimensioni non contano»
«Sì, ma intendiamo superati i venti centimetri!»
«Guardi, la vita trova sempre un modo. C’è la fecondazione indiretta. Per esempio Bruce si masturba sulle sedie dei bar e aspetta che una donna senza mutandine ci si sieda sopra»

«…come ha detto?»
«E’ la prima cosa che m’è venuta in mente.»
«La seconda cos’è, unicorni deformati dalle radiazioni?»

Dall’ombelico di David parte uno spruzzo di urina che lo colpisce in pieno mento.
I medici si girano a guardare: «Ah, dimenticavo, quando piscia deve tenere la testa all’insù.»
«Capito, Bruce? Testa alta!» fa eco un altro medico.

«Io vi denuncio tutti»
«Signora, non rompa il cazzo» replica il medico «oh, scusa, Bruce.»

Due mesi dopo la signora Reimer vede in TV John Money, ascolta la sua teoria della neutralità sessuale e ne rimane stregata. Si presenta all’università coi pargoli in braccio. John Money è raggiante: non solo ha un paziente ideale, ma ha anche un fratello gemello che sai mai, può tornare comodo. Convince la madre a far rimuovere quel poco di testicoli che rimangono a Bruce, gli mettono una gonna e lo ribattezzano “Brenda”. La gonna è molto importante, perciò lo obbligano ad andare in giro anche in pieno inverno con la versione estiva del kilt. La madre gli regala bambole, vestitini da principessa, pentole e tegami di plastica. Il Dr. John Money provvede un supporto psicologico con colloqui settimanali per oltre dieci anni, pubblicando ogni mese i risultati.

Io a 6 anni giocavo con i GI Joe organizzando operazioni di recupero ostaggi, battaglie epiche, missioni subacquee nel bidet di casa, combattimenti aerei e guerriglia nelle sconfinate praterie della moquette del salotto.

Brenda deve pettinare bambole.
Non “può”. Deve.

A otto anni io avevo una cesta dei lego con cui costruivo improbabili invenzioni, mi riempivo di botte coi miei compagni delle elementari, giocavo con i Tiger (Double Dragon e After Burner) scambiandoli con gli altri e sognavo che mi regalassero Voltron di ferro e il Gattigher.

Brenda cucina per Ken e veste la Barbie.

Dopo 12 anni di questa vita, coi compagni di scuola che lo trattano come cacciatori di frodo i cuccioli di foca, il geniale psicologo decide che è ora d’impartire a Brenda i primi rudimenti di educazione sessuale. Quale età migliore per farlo? Del resto sei un bambino eterosessuale privo testicoli e vittima di bullismo a cui un vecchio vuole insegnare a scopare. Messa così è banalotta, quindi il Dr. John Money decide di introdurre un nuovo elemento: l’incesto. Sì. Secondo il debilitato intelletto del professore, il partner ideale con cui spiegare il concetto dell’ape e del fiore a Brenda è suo fratello. Che cazzo, se li vestiva da animali avevamo tutti i problemi della psichiatria moderna in una scena sola.

Li prende, li fa spogliare e ordina ai due bimbi di mimare degli amplessi mentre lui scatta fotografie. Secondo il luminare questa procedura è ottima per far sì che i due nell’età adulta abbiano una sana e normale vita sessuale. Anche per Internet “normale” è sinonimo di “scopati tuo fratello gemello vestito da donna mentre un vecchio vi dice cosa fare e scatta fotografie”. Le conseguenze non tardano a manifestarsi. Brian diventa schizofrenico e passa le giornate imbottito di psicofarmaci a sbavare su un divano.

Fuori uno.

La cosa non viene resa pubblica e John Money pubblica mensilmente aggiornamenti sull’esperimento che raccontano grandi progressi, cosa che incita uomini e donne a farsi asportare/trapiantare organi genitali a caso. Brenda spiega ai propri genitori che ha imparato benissimo il nazismo e la biografia di Mengele, ma ora vorrebbe passare ad altro. John vorrebbe iniettare estrogeni a Brenda in modo che le spuntino le tette. A tredici anni Brenda manifesta, finalmente, le prime tendenze depressive e suicide. Avverte che se gli fanno ancora vedere il professore si butta dalla finestra.

A quattordici anni Brenda urla che a lui la Barbie ha sempre fatto cagare, si strappa i vestiti da fica, si taglia i capelli e si autobattezza David. Fa iniezioni di testosterone, si fa rimuovere le tette e a novembre del 1997 si sposa con una donna. Non chiedetemi cos’hanno fatto in luna di miele perché non lo so e probabilmente non voglio saperlo.

Odio Risiko.

davidreimerDavid Reiner [TAG Inno alla gioia; Idee arredamento; Justin Bieber]

Ma la vita è come un cavallo arrapato: pochi lo domano e molti lo evitano, ma in entrambi i casi dargli le spalle non è una buona idea. David è disoccupato, probabilmente per un elementare problema di curriculum legato alla domanda “barrare con una crocetta maschio/femmina”. Suo fratello Brian nel 2002 schiatta dopo un triplo Xanax on the rocks. Il 2 maggio del 2004 sua moglie chiede il divorzio perché va bene instancabile leccatore, ma vederlo che le frega i tampax è intollerabile. Tre giorni dopo David si mette un fucile in bocca e preme il grilletto.
La sindrome premestruale è anche questo.

«Questa è propaganda antifemminista» dice John Money al giudice «fole oscurantiste fatte da giornalisti faziosi e schierati politicamente.»
«Hmm. Invece riguardo alle accuse di pedofilia…?»
«La pedofilia non esiste.»
«Prego?»
«Ha sentito benissimo. Se un ragazzino di dodici anni è attratto da un uomo di trenta e scopano non c’è niente di patologico. E’ normale. E’ l’eterosessualità che invece è una stronzata, se mi permette.»
«Le permetto, le permetto, prosegua. I nostri figli leggeranno e rideranno.»
«Non c’è niente da ridere. L’eterosessualità è un concetto ideologico, superficiale.»

«Certo. Senta, lei è psicologo per mancanza di prove. Secondo lei quali sono le cause della schizofrenia del fratello gemello, Brian?»
«Boh, avrà preso freddo.»
«Capisco. Grazie, può andare.»

Si ringrazia Susanna Raule per la segnalazione.

Il principio dell’idea residuale

Qual è la più grande risorsa del mondo?
Qual è il materiale che più abbonda sulla terra?

Gli idioti.


Ebbene sì. 15.000 persone hanno votato Renzo Bossi, dopotutto. Quelli che hanno comprato il tubo Tucker? La Wanna Marchi? Siamo un paese talmente pieno d’idioti che tre quarti delle leggi servono a salvaguardarli. Noi stessi, senza accorgercene, facciamo parte di questa popolazione. Perché dimenticare i cospirazionisti? Gli sciachimisti? I dietrologi? I rettiliani? Stiamo parlando di milioni di persone che là fuori esistono in attesa di essere capitalizzati. Oggi se si vuole investire negli idioti c’è una strada legale, redditizia e funzionale che aggira il reato di circonvenzione d’incapace.

Avete voglia di stare a casa a trombarvi ventenni in doppietta e guadagnare 10,000 scudi al mese, ogni mese, senza alzarvi dal letto né di dovervi mai più preoccupare di bollette, spese, benzina, vacanze, regali? Se la risposta è sì, bene: è ora di capitalizzare gli idioti dell’Internét usando il principio dell’idea residuale.

Vado a spiegarmi.

Si dice che l’italiano segua il calcio come la politica e la politica come il calcio.  E’ vero. Tutti noi abbiamo una squadra del cuore basata sulla simpatia, non sulla cultura. Perché uno di Potenza tifa Milan? Perché un veneziano tifa Roma? Perché gli piglia. Se ci pensate nella politica è la stessa cosa. In serie A troviamo la destra s’è presa gli imprenditori e i ricchi. La sinistra i laureati in scienze delle merendine e i sessantottini nostalgici. Il centro i cattolici. In serie B troviamo SEL che s’è presa i frosci, le femministe e i feticisti dei piedi. La Lega che s’è presa contadini e operai. L’IDV che s’è accaparrata gli antiberlusconiani. Il partito dei Pensionati che s’è accaparrata i vecchi.

Ma esiste un mare dove galleggiano le idee residue.

Microrealtà, Fronti Popolari di Giudea che campano odiando tutti in attesa di un messia, falangi di focomelici troppo impegnati a lanciarsi la merda per costruire qualcosa o eleggere qualcuno. Ve lo vedete davvero uno come Favia a stare in piazza tra la gente a osannare Grillo che grida vaffanculo? E’ tutta gente arrivata dopo e montata sul carro. Se per un caso assurdo i grillini avessero veramente eletto uno di loro sarebbe uscito qualcosa di invendibile.

FAREBBIMO LA MARCIA SU ROMA!!!!! SSSSSSSSIIIIII!!! TIRIAMO FUORI LA VECCHIA
TAGLIA TESTE FRANCESE E POI VEDRETEAHAHAH SI STANNO GAGANDO SOTTO I MAIALI

Noi faremo la stessa cosa ma con più intelligenza. Sceglieremo il gruppo di idioti più numerosi e facili da capire, prevedere, imbonire e quindi turlupinare: gli sciachimisti.

Grazie a pagine come Protesi di complotto e Siamo la gente, il potere ci temono sappiamo esattamente cosa vogliono quei mattoidi. Possiamo rintracciare i profili, diventare loro amici e poi amici dei loro amici. In breve saremo perfettamente integrati nella loro sfera sociale e potremo attingere a piene mani dai loro farneticanti deliri. Sapremo chi sono, cosa vogliono, come lo vogliono e cosa votano. Che cazzo, hanno messo persino una mappa online su come trovarli. Sapremo le loro preferenze, i loro gusti, i loro orari, le loro professioni. Come si vestono, dove vanno, cosa guardano, il loro orientamento religioso e sessuale. Risaliremo ai loro forum. Sapremo gratis quello che in altri casi richiede milioni tra agenzie di marketing e studi di settore. Del resto questi beoti sono così impegnati a combattere il Nuovo Governo Mondiale che passano le notti a scrivere in Internet i loro dati sensibili.

Insomma, avremo tanto di quel materiale su di loro che sapremo stilare un programma elettorale mirato e convincente come nessun altro.

Vi spiego cosa fare.

Io e le mie due ragazze bisessuali fondiamo un’associazione. Basta un atto associativo da depositare presso un notaio o un registro pubblico. Creiamo uno statuto, tipo “siamo qui per sconfiggere il potere sionista massonico” e “le due ragazze devono farmi un doppio pompino almeno una volta a settimana”. Creiamo il logo che deve per forza contenere grafica anni ’80 e font Papyrus, poi nome e programma elettorale. Vuallà: è appena nato il

Programma elettorale del PLV:

SANITA’

-I fondi per la ricerca verranno tutti dedicati all’annosa questione dell’esistenza effettiva dell’AIDS. Che cazzo, non si può fotografare, quindi non esiste.
-Tutto il traffico aereo verrà interrotto. Se ci si vorrà spostare si useranno le macchine elettriche. Anche per andare negli USA, basta fare il giro dall’altra parte. O noleggiare un galeone. Naturale, non inquinante, buono per l’ambiente, tranne che per i 98798689 pini necessari a costruirlo.
-Istituzione di un team di ricerca che studierà gli effetti delle scie chimiche. I ricercatori dovranno produrre risultati o verranno radiati e il loro compenso requisito.
-Stop immediato alle sperimentazioni sugli animali. I farmaci verranno prodotti secondo il metodo “buona la prima” o testati su carcerati condannati per reati di omicidio, stupro e maltrattamenti sugli animali. In caso il farmaco uccida il paziente, la casa farmaceutica verrà chiusa.
-Chiusura immediata di tutte le case farmaceutiche che producono farmaci non omeopatici.
-Pratiche come chemioterapia e radioterapia verranno dichiarate illegali giacché dannose. I macchinari per la cura del cancro verranno sostituiti a questi, in grado di rigenerare il DNA.
Acqua diamante verrà distribuita come cura generica.
-A tutti i contadini verranno dati dei crystalbuster e dei genesa crystal, splendidi congegni in grado di far loro avere neve, pioggia o cieli puliti a comando.

ECONOMIA

-Abbattimento del signoraggio e immediato ritorno alla lira.
-Cancellazione del debito pubblico. Non paghiamo debiti agli alieni.
-Se la gente avrà pochi soldi, basterà stamparne ancora e distribuirli gratuitamente per le strade.

 

LAVORO

-Istituzione del reddito di cittadinanza. Fine.

ISTRUZIONE

-Abolizione dei titoli di studio. Se sono bravo con i Lego posso benissimo costruire un ponte, o almeno ho il diritto di provarci.
-Chiusura immediata di facoltà massoniche e obsolete quali fisica, ingegneria, medicina, biologia che producono solo scettici, massoni, sionisti e oscurantisti.
-Apertura di nuove facoltà dedicate alla ricerca sull’energia orgonica, l’omeopatia, la cristalloterapia, la naturopatia e la parapsicologia.

SICUREZZA

-Reintegro della pena di morte per qualunque cosa.
-Ogni sentenza potrà essere ribaltata se raggiunto il quorum dei voti online.
-Frontiere aperte a tutti.
-Abbattimento di clandestini e immigrati.
-Messa al bando delle oppressive forze dell’ordine.
-Più forze dell’ordine per le strade.
-Istituzione di una task force che indaghi a fondo su possibili infiltrazioni aliene.
-Smantellamento di basi militari. Creazioni di monasteri dove vengono addestrati maghi guerrieri capaci di lanciare psyball di potenze devastanti, le uniche in grado di respingere parassiti alieni invisibili che infestano la Terra.
-In caso di invasione da parte di una potenza straniera sarà la gente che si unirà per scacciarli con torce, forconi e psyball energetiche.

Fatto questo, la campagna elettorale (via Internet) consiste nel coprire di merda gli altri e promettere le cose sopracitate agli sciachimisti parlando con tono lamentoso da vittima incazzata. Si creano due liste, una per la camera e una per il senato. I candidati siamo io, le mie due ragazze bisessuali e dei tizi di cartone selezionati per fare numero. Non possiamo portare un vero sciachimista né mostrarlo così com’è, sarebbe un problema.

Il solo modo per uccidere l’invisibile parassita alieno nella mia testa

Bisogna mettere ragazzotti bellocci, giovani e laureati a 30 e lode, ossia involucri capaci solo di ripetere a macchinetta qualunque cosa e disposti a tutto pur di non essere ributtati in mezzo a una strada.

-Qui vediamo Hillary Clinton cambiare forma alla propria pupilla
-Chiederemo allo Stato di intervenire.

Si comincia la raccolta firme, e qui sta la parte davvero geniale: a oggi ne servono 30.000, tutte autenticate da un pubblico ufficiale. Sono tante? Affatto. Ricordatevi che siamo a capo di un esercito di pazzi fanatici; la prima, vera, unica speranza che hanno di passare da minoranza di minorati a sovrani indiscussi. Ciò significa che obbligheranno vicini di casa, parenti, amici, colleghi e amanti furry a fare un salto in comune. Firmeranno A MIGLIAIA. In meno di niente avrete le firme e sarete ammessi alle elezioni. Per avere i rimborsi elettorali (e accedere in parlamento) è necessario che l’1% dei votanti in Italia metta la X sul nostro simbolo. Meno gente vota e più è facile arrivare alla percentuale necessaria.

Ditemi, leggendo in giro, quanti sono i ritardati mentali che voterebbero questo partito? E’ una risposta che fa paura, lo so.

In Italia siamo 60.000.000. Diciamo che loro siano 200.000. L’astensionismo va crescendo. Gli Italiani aventi diritto al voto tra patria ed estero son circa 47.000.000. Di questi le percentuali che vanno a votare, stando agli ultimi sondaggi, fluttuano tra il 30% e il 40%. Il 40% di 47 milioni è 18 milioni.

L’1% necessario a farci entrare in parlamento sono 180.000 voti.
Siamo appena entrati in parlamento.

Uno sciachimista festeggia, sobriamente, in famiglia.

Questo è il momento dove molti sbagliano. In parlamento bisogna andare, far casino, frignare e protestare dicendo vaccate. Ricordate i tizi di cartone che avevate raccattato per presentarvi? Eccoli qui. Verranno pagati 14.000 euro al mese per fare le vittime e frignare dicendo che sono in minoranza. Voi, siccome col cazzo che vi presentate, verrete decurtati di 4000 euro per assenza.

Come promesso, 10.000 euro al mese più rimborsi e benefit. L’importante è non fare mai nulla che ti obblighi a prenderti delle responsabilità, perché lì è finita. Basta guardare Pizzarotti del M5S: vola nei sondaggi, ali di folla, grandi applausi, ci vediamo in parlamento… poteva stare buono, seguire il metodo e diventare ricco. Macché. Ha voluto diventare sindaco ed è andato tutto affanculo. Inceneritore? Acceso. IMU? Al massimo.

Per strada la gente ti sputerebbe in faccia, se solo tu non fossi alle Paradise island con le tue due bisessuali nella suite imperiale dell’Atlantis hotel a fare orge dalla mattina alla sera.
Naturalmente bisogna muoversi.

Non ne sapete nulla? Male, perdìo, male.
Ai miei tempi se chiamava voja de scopà. T’AA RICORDI SIGNO’?

Ricordatevi che la Storia non perdona chi arriva secondo.

Ma che cazzo, Flycat.




L’hiphop italiano ha avuto momenti d’oro. Gente che prendeva in mano un microfono e creava perle assolute che ancora oggi, a riascoltarle, non puoi fare a meno di percepire il talento mostruoso di cui erano dotati.


Radical StuffGet down (vi prego di notare Kaos nella seconda strofa)
Colle der fomentoSolo hardcore (Danno, santo Dio)
Neffa e i messaggeri della DopaAspettando il sole (forse il pezzo più bello mai creato in Italia)
Frankie Hi NRGAutodafè (tutto l’album è un capolavoro)
Articolo 31Strade di città (alcune rime fanno smascellare ancora oggi)
Kaos 1Cose preziose (la canzone d’amore più bella del mondo)
La FamigliaOdissea (ho sempre compatito quelli che sentono il suono dei mandolini senza essere italiani)
Chief e sociR.A.W. (con Phase 2 che vi prego)

Avendo fatto rap per 12 anni alcuni li ho conosciuti di persona. Memorabile fu quando Mondo Marcio (che tra l’altro è alto tipo due metri) allo Sherwood festival mi scambiò per Primo dei Cor Veleno e corse a congratularsi con me per il nuovo album, per il concerto, per quanto avessi spaccato tutto. Siccome io avevo fatto un nuovo album e avevo anche fatto un bel concerto impiegai dieci minuti buoni per capire che aveva sbagliato persona.

-Te lo devo dire, uomo – disse dopo avermi pregato di chiamarlo “Marcello” – Le guardie, i pompieri e l’ambulanza è un pezzo fighissimo –
-Sì, è vero, Primo in quest’album ha dato il meglio –

Lui crede che io parli di me in terza persona.








-Ma Squarta – prosegue – quanto c’ha messo a fare la base? –
-Oh bella frà – dice Primo, passando.

Marcello lo ignora.

-Guarda che Primo t’ha salutato – dico.
-Ma – annaspa Mondo Marcio detto Marcello – ma come, quello è Primo? –
-Eh sì –
-Ma allora tu chi sei? –
-Nebo. Dei Genoma –
Mondo Marcio sbianca, si gira e se ne va.

-Comunque anch’io ho fatto un album bellissimo, eh Marcello? – grido -Marcello, vieni qui, voglio fartelo ascoltare, non vuoi sapere di giochi erotici con il salame, Marcello? –

A quanto pare no. Oggi avrei simulato un accento romano, avrei acceso l’iphone per registrare la conversazione e poi l’avrei messa nel prossimo disco. Ma avevo un’altra testa. Capii che la nuova scuola stava diventando qualcosa di diverso e che, come Darwin insegna, dovevo adattarmi o estinguermi. Oggi sono qui col Dodo e la tigre dai denti a sciabola e vi dico, non è una brutta vita.
La scena hiphop è morta?
Tutt’altro.






Tra i miei preferito spicca Salmo Le Bon. L’ho scoperto nel featuring con Bassi Maestro. La sua strofa è un tale capolavoro di matematica, stilistica, potenza e genio che vale la pena ascoltarla. Ha scritto pezzi narrativi spettacolari come Joko ono e, per me, è uno dei nomi più interessanti dell’hiphop nostrano. Lo segue Fedez, ‘sto ragazzino che ha uno stile tutto suo, se ne frega degli sputi e ha quell’autoironia che ai miei tempi mancava. Eccolo qui.

A cercare, il rap italiano è ancora vivo, vegeto e fresco. Ha cambiato stile e musicalità, si è evoluto e come tutte le evoluzioni, non sempre vengono apprezzate o capite. I Power Francers sono nati da quel brodo e ora spopolano. Il fatto che siano andati in una direzione diversa da quella che ci aspettavamo non significa che abbia sbagliato strada, significa che noi, classe di mezzo, avevamo sbagliato a prevederne la traiettoria.

Che ne è di quelli che non si sono adattati, ma nemmeno hanno avuto il buongusto di estinguersi? Oh, beh. Jax dopo essere collassato mentalmente e aver tentato di emulare Vasco Rossi con atroci risultati ha iniziato a mettersi lo smalto e il rimmel, poi si è autoproclamato opinionista e ha messo in rima Beppegrillo.it, finendo a fare featuring con gli 883 in canzoni che grondano sfiga da tutte le parti in un’orgia di riciclati, raccomandati, imbucati, falliti con atteggiamenti Briatoreschi, tutti a cantare “com’era bello il passato”.

DJ Gruff non voglio parlarne.
Quando uscì questa farneticazione capii che era finito tutto il finibile.

Fabri Fibra a quanto pare s’è scopato Lea di Leo e le ha passato l’epatite. Una splendida e geniale metafora che gli perdona tutti i dischi che ha sfornato dopo Mr.Simpatia.


Poi c’è Flycat.































YO.


“Chi cazzo è Flycat”, direte voi.
Secondo wikipedia si tratta di un “riconosciuto personaggio di spicco del panorama Hip Hop/Spray Art internazionale”.

E’ per questo che non sapete chi è.

“La forte carica emotiva che ha sempre contraddistinto Flycat lo ha portato al di là di quelli che possono essere gli schemi pre-definiti della Graffiti Art, collaborando con diversi artisti appartenenti ad altrettanti diversi modi di “creare”, spaziando così dalla fotografia alla grafica, dalla musica alla poesia, al giornalismo, dal design alla video-art e alla moda”.


Chissà chi ha compilato questa pagina. In realtà Flycat è un tizio brutto in maniera assurda che è diventato amico di tutti e s’è riciclato in vari modi sfornando persino un disco. E’ uno di quelli della vera vecchia scuola, ossia si prende troppo sul serio, se la tira come se fosse un senatore, è fermamente convinto di essere un genio e nel complesso pare la parodia di Ali G.



Lui blogga per il Darfur.
Che fine ha fatto? Ha fatto un nuovo videoclip, featuring Sara Tommasi. Se avete ascoltato i rapper precedenti ora potete godere di questo immenso capolavoro e trovare contemporaneamente la risposta alla domanda “è vero che la vecchia scuola era meglio della nuova?”

Ma che cazzo, Flycat.
Ma che cazzo.

L’anatra e le tigri



E’ il 1917, la prima guerra mondiale. 


Tattiche e strategie vecchie si mescolano ad armi nuove. In un assalto morivano 12.000 uomini, 23.000 rimanevano mutilati, guadagnavi sei metri e il generale si complimentava perché avevate fatto enormi progressi. La balistica è in mano a ingegneri tipo SALeNTiN0_32cm e RokkoIlCastigatore_30cm che giungono alla brillante conclusione “per una grande guerra grande ci vuole un grande cannone”. Creano armi dal calibro via via più mostruoso i cui proiettili impiegavano alcuni minuti per raggiungere l’obiettivo e avevano un margine d’errore talmente ampio da essere ipotetico, ossia sparavi verso il duomo di Milano, ti accendevi una sigaretta, facevi due chiacchiere con il commilitone e BRAAM, a Garbagnate cinquecento persone saltavano in aria.

Buttavi la cicca e riprovavi.

La vita di trincea consisteva nello svegliarsi in una pozza di fango gelato, contare i morti per la febbre e il tifo sotto una pioggia di acciaio e tritolo che assordavano, mutilavano, uccidevano e distruggevano qualunque forma di vita. Dopo aver fatto colazione con brodo e lardo rancido l’ufficiale ordinava l’attacco.  Uscivi dalla trincea correndo incontro alle mitragliatrici nemiche. Se avanzavi, morivi. Se ti fermavi, morivi. Se tornavi indietro ti sparavano i Carabinieri e morivi. Una volta arrivato nella trincea nemica ti accoltellavi con degli sconosciuti tra bombe che esplodevano, proiettili vaganti, lanciafiamme, baionette lorde di sangue infetto e interiora sparpagliate.

Tutto questo perché i tuoi nipoti potessero votare Renzo Bossi.


Son soddisfazioni.






Siamo a 3000 metri di altezza. Fa buio alle 16. La temperatura di giorno è di -10° e di notte raggiunge i -30°. Gli Alpini sono tricerati in una posizione d’inferiorità, ossia alle pendici di una cima non meglio specificata. Sopra di loro ci sono gli Austriaci, soldati meglio equipaggiati, più nutriti e più sereni. Hanno sistemato un reticolato di filo di ferro che non solo blocca il passaggio, ma anche la visuale.

Per eliminarlo si usano shrapnel, proiettili da cannone che in caduta si aprono e fanno uscire centinaia di palle di piombo roventi.





Inizialmente erano nati come arma antiuomo per complicare la vita ai medici militari che invece di questo



si trovavano davanti questo.





Usarlo per i reticolati è tipo provare a sciogliere le cuffiette ingarbugliate con un petardo. Solo un maschio poteva inventare un metodo tanto idiota. In guerra servono tizi con le tronchesi o, ancora meglio, coi tubi di gelatina. Piccole grondaie piene di esplosivo che infili dentro ed esplodono spaccandolo e fondendolo. Strisci nel buio della notte, arrivi sotto il naso delle sentinelle nemiche e accendi la miccia.
All’improvviso sotto la volta stellata, in tutto il panorama buio e innevato, appare un cerchio di luce visibile a milioni di chilometri con su scritto “ciao, spara qui” con prevedibili conseguenze.






Il sergente Tobia Zambon è nato in Cadore, ha 49 anni, una moglie, due figli adolescenti e prima della guerra faceva l’operaio. Ha mani grosse come badili. Lo chiamano “crucco” perché dopo anni di guerra è un fine conoscitore dei popoli nordici. A Natale prese tutti i panettoni destinati alla compagnia e li fece recapitare alla trincea austriaca con su scritto “uno è avvelenato”. Gli austriaci, innamorati della cucina italiana ma disciplinati come automi, furono costretti a guardarli, annusarli e buttarli via.

-Sergente- chiama il capitano -metta su una squadra e tolga dai marroni quel reticolato-

Si fanno avanti quattro volontari. Si mettono la casacca bianca mimetica, prendono i tubi esplosivi e cominciano a strisciare nella neve. 

Il silenzio è assoluto.
Tengono la bocca contro la neve per non far vedere la condensa nella luce della luna. Ogni movimento pare risuonare contro i costoni di roccia. Si vede poco o niente. Un metro dopo l’altro arrivano sotto il reticolato e con movimenti al rallentatore tirano fuori le tronchesi. Provano a tagliarlo tenendolo fermo perché non si vedano le vibrazioni. Non funziona. Il filo spinato austriaco è straordinariamente forte e resistente. Due tronchesi si scheggiano, una si rompe. I soldati guardano il sergente nella penombra, scuotono la testa e fanno passare i tubi di gelatina all’interno.

Lo sparo e la testa di un alpino esplodono quasi contemporaneamente, trasformando la faccia del ragazzo in una maschera deformata. Il sergente grida qualcosa ma è coperto dal resto degli spari. I quattro ragazzi mollano tutto in preda al panico e si girano per scappare, diventando automaticamente bersagli. Ai fucili si aggiungono le voci delle mitragliatrici. Il sergente tenta di accendere la miccia lo stesso, ma viene investito da una raffica. Rotola su sè stesso mentre i tre ragazzi si alzano in piedi, creando delle sagome contro la luce della luna e venendo falcidiati.

Tobia si presenta dal capitano scuro in viso.

-Com’è andata?-
-Li hanno accoppati tutti-
-Chi erano?-
Marco Spesi, 19 anni. Luca Bisanzon, 22. Andrea Gigli, 18. Checco Zulian, 21-
-Hm. Lei come sta?-
-Neanche un graffio. Ma quei podeva esser me fioi-
-Eh, sergente, è la guerra. Metta su una seconda squadra e riprovi-

E Tobia, la notte dopo, riprova. Questo giro la squadra riesce a malapena a fare dieci metri, poi nel silenzio risuona il tonfo sordo di una granata sulla neve. Esplode un paio di metri davanti a loro, sollevando una nuvola di neve che si macchia di rosso subito dopo perché una scheggia ha tranciato il braccio di uno di loro. Si ritirano, ma non abbastanza in fretta. Gli austriaci rovesciano tanto di quel piombo a valle che una raffica quasi taglia in due uno dei ragazzi, che rimane a terra urlando suppliche strazianti alla madre.

-Com’è andata?- domanda il capitano.
-NAMMERDA-
-Tutti morti?-
-NAMMERDA-
-Chi erano?-
-18, 18, 23 e 22, NAMMERDA-
-E lei come sta?-
-NAMMERDA-
-Eh, sergente, è la guerra-
-E’ NAMMERDA-

Il capitano nota che Zambon è lievemente alterato, così lo lascia stare. La guerra di trincea è fatta così. La gente impazziva facilmente, creando una sindrome che la psichiatria mondiale non ha mai più rivisto in queste dimensioni, detta shell shockIl mattino dopo Tobia sta seduto in disparte, non parla con nessuno, manda affanculo persone random e continua a scrutare il reticolato finché, alle prime ore del pomeriggio, ha una faccia talmente brutta che gli mandano il medico a parlargli. Non serve e cominciano a temere l’uomo sia sbroccato di testa. La notte, quando tutti stanno dormendo, si presenta in armeria.

-Ciao zì- saluta il carabiniere.
-Go da ciol tre tubi de gelatina-
-Me devi fà vedè l’ordine-
-No lè. Dame tre tubi-
-None-

Zambon sbuffa.

-No stà far el teron, dame ‘sti tubi!-
-Ah mister grappa, t’ho detto noneeeee-
-Mia moglie m’ha fatto arrivare una soppressa-
-E che me frega, io sò de Frascati: ‘a porchetta de Frascati batte tutti li affettati
-Mi ha fatto arrivare anche una bottiglia-

Al carabiniere passa un lampo negli occhi.

-Mmmde che?-
-Bianco. Frizzante-
-‘nnaggia … pigliali, però se te vede er tenente so cazzi tua-
-Sì, sì-

Zambon prende i tubi, si mette il telo mimetico ed esce. Non lo vede nessuno mentre si dirige da tutt’altra parte, solo soletto, scomparendo nella montagna. Il giorno dopo nessuno lo trova. Alcuni credono si sia suicidato, altri che abbia disertato dopo quello che gli è capitato. C’è anche un carabiniere incazzato a mostro, ma non è intenzionato a dare spiegazioni. Alle due di pomeriggio in trincea la situazione è la solita, finché si sente una salva di esplosioni, troppo lontane per essere minacciose. Si guardano attorno tutti, austriaci e italiani, senza capire. Poi succede. Dalla parte superiore della montagna si stacca un masso, precipitando a valle. Rimbalza contro uno scaglione che, schiacciato dal peso, si spacca trasformandosi in una frana. In meno di dodici secondi sopra gli austriaci si materializzano tonnellate di roccia, alberi, terra e neve che procedono verso di loro rombando. La vedono arrivare e la trincea è percorsa da ordini e grida. Potrebbero salvarsi correndo verso il lato est, lontano dalla frana e dalle trincee. Solo che non possono.

C’è il loro filo spinato.



Quando il colonnello degli alpini dà la carica si trova davanti a un tumulo senza molto da fare. Il sergente Zambon rientra due ore dopo e  consegna la bottiglia al carabiniere. Vengono entrambi puniti.














Riadattato da “La vendetta del tagliafili”, Martino Michieli, Ricordi di guerra alpina 2, Casa editrice Panorama, 2008.