Siccome nella vita le cose arrivano sempre tutte assieme, belle o brutte che siano, dopo il ragazzino sul sito di giochi che mi copiava i post (s’è scusato e amen), ne arriva un’altra.
Tutto parte da una strana mail. Ne ricevo a dozzine, di mail strane, questa però è sinistra. Esordisce dicendo che “è finito in giri strani”, che un ragazzo è morto e mi domanda se l’ho mai sentito nominare. Il nome non mi dice niente, scrivo di no e aspetto. Non ho risposta.
Però, con un esordio del genere, la curiosità giornalistica punge. Il tono della mail non era folle, era cauto. Così mi metto su Google. Scopro che questo ragazzo, dalle sue parti, è (era) una piccola celebrità della comicità. Scriveva delle note sulla sua pagina, faceva letture pubbliche dei suoi racconti e, ora che è mancato, genitori e amici vogliono raccogliere quello che ha scritto in un libro.
Trovo il contatto Facebook del ragazzo in questione, scorro la sua bacheca.
Inorridisco.
Prima trovo uno stralcio di un mio post, copincollato e non accreditato. Poi trovo un post intero. Due. Tre. Cinque. Vado a leggere le sue note e scopro che la “geniale ironia” di questo ragazzo (così scrivono i siti d’informazione delle sue parti), è la mia. Per anni ha plagiato spacciando per suo quello che leggete qui. Alcuni brani li ha persino letti in pubblico. Contatto un suo conoscente su Facebook. Gli domando chiarimenti e lui mi dice che questo ragazzo sosteneva di scrivere qui. Ora, molto semplicemente: questo blog lo scrivo io e solo io. Nebo, pseudonimo di Nicolò Zuliani, nato e cresciuto a Venezia.
Chiarito questo.
Ho perso parecchi amici e parenti, nella mia vita. Alcuni me li ha portati via il caso, altri la droga, altri questo schifo di città, altri una malattia. Non ho mai perso un figlio, non posso immaginare che dolore possa essere. Spero di non scoprirlo mai, e per rispetto non voglio dire chi sia questo ragazzo. Ciononostante, rimane il fatto che stampare dei miei racconti con un altro nome, oltre che illegale, è sbagliato. Non sopporterei di dover fare la prima denuncia della mia vita a una famiglia già distrutta da una tale perdita. A tutti capita di riciclare battute, succede. Ti restano in testa, le senti per strada, al bar, e le ridici al bar. Copiare interi racconti è un’altra cosa. Leggerli in pubblico e prendere applausi è un’altra cosa. Stampare il mio lavoro con un altro nome è un’altra cosa.
Con tutto il mio cuore spero, e mi auguro, questa storia non abbia strascichi e finisca qui.
Resto a disposizione della famiglia se volesse contattarmi e chiarire le cose in privato. La mia mail, come al solito, è niebbo2@gmail.com
Nicolò Zuliani