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Disoccupazione, pressione fiscale, crollo del PIL, delocalizzazione delle aziende, ILVA, Siria. Cosa sta succedendo adesso in Libia? E in Egitto? Che ne è della primavera araba? Dove sono finiti i clandestini che la Francia ha respinto?
Non ce ne frega un cazzo.
Ci sono cose più urgenti a cui badare, e non parlo solo di argute satire sul cagnolino Dudù. Il manager della Barilla ha recentemente dichiarato a La Zanzara che non farà mai una pubblicità con dentro una famiglia gay. L’Italia piomba nel panico. Se fosse stato zitto e avesse continuato a fare i soliti spot qualcuno se ne sarebbe accorto? No. Sugli scaffali dei supermercati esistono milioni di prodotti che non hanno mai messo famiglie gay nelle loro reclame. Il Listerine, gli assorbenti, il deodorante, l’ammorbidente, i crackers Doriano, i profumi. Ci sono gay? No. Negli spot delle altre marche di pasta ci sono famiglie gay? No. Ce n’è mai fottuto qualcosa?
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Sì, adesso le aziende la cui materia prima è la miseria umana si affrettano a capitalizzare sui gay reclamizzandoli a destra e a manca, ma è tutto qui. Allora perché tanto agitarsi? Ve lo spiego con un’immagine.
Linda posta questa foto per mostrare la cover del suo telefonino, non certo per esibire quel culo da scopata a secco contro il muro della doccia. Vediamo ora una carrellata dell’Italia indignata.
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Per lo spot, sguardo sexy e posa sono ottime. Incrocia le dita Enzo, se tutto va bene ti chiameranno!!
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Tratteniamo a stento le lacrime.
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Ore di Photoshop per giocarsi tutto nella grande lotteria del trending topic e mi produci ‘sta merda? Eddai, Reno. Almeno depilati le ascelle.
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In diretta da un “centro massaggi” della Thailandia, Matte ha aggiunto “a me piace la figa quindi posso mangiare Barilla senza problemi”. La luce che hai negli occhi non ci lascia dubbi
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Lo sguardo compiaciuto di chi in fila per il provino del GF sa di poter vincere ci emoziona e coinvolge tutti. Perché cazzo sia vestito da piccolo esquimese dentro casa il 26 di settembre con 21°, tuttavia, rimane un mistero.
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Voglio reclutare un centinaio di lettori e presentarmi a questa straordinaria conferenza suonando vuvuzelas dall’inizio alla fine.
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Sfrante gettano sdegnate pacchi di pasta nella monnezza in un video coinvolgente. Lo proietteremo da dei dirigibili sopra il cielo del Burkina Faso, con in sovrimpressione CHI LO PRODUCE NON METTE IL MIO ORIENTAMENTO SESSUALE NELLA PUBBLICITA’.
Bene. Ora attiviamo il filtro anticazzate e riassumiamo:
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E’ insomma il classico caso di Italia che s’indigna, s’ingegna, s’impegna e poi getta la spugna con gran dignità. Domani ci saranno altre Grandi Cause per cui autoscattarsi, ma oggi bisogna gridare al mondo la nostra emancipazione. Cristo, per la visibilità va benissimo anche la luce dell’obitorio e noi siamo grandi esperti di fanatismi a Co.Co.Pro.
Ora, essendo io un palestrato con blog, pagina Facebook e profilo Twitter, mi sono chiesto come mai la gente sia tanto egocentrica.
Credo faccia parte di quel fastidio di vivere di cui parlava Mishima prima di affondare la faccia nel proprio intestino. Un movimento, uno schieramento politico, una squadra di calcio, una categoria professionale o una causa comune danno un’identità, specie a questo nostro strano popolo che l’identità la tiene nel beauty da viaggio. Forse il modo più facile per riconoscere cosa siamo è stabilire cosa non siamo. Omofobi, sessisti, razzisti, classisti, snobisti, fascisti, violenti, sono termini di comune accettazione negativa. Vai da un notav che ha appena spaccato il casco di un carabiniere e dirà “io non sono violento ma”. Vai da un leghista, “io non sono razzista ma”. Snobbiamo quelle notizie che non hanno uno schieramento definito. Se m’interesso all’ILVA cosa penseranno di me? Sono di destra? Di sinistra? Complottista? Non è chiaro, quindi scrollo...
Se però gli animalisti liberano 100 topi so benissimo da che parte stare, una o l’altra che sia. Un etero avrebbe migliaia di cause da abbracciare, ma questa gli permette di affermare cosa non è – quindi chi è. Prendete i vegetariani. O l’UAAR. Chi è che non gioca a calcio ma crea una pagina per dire “il calcio fa cagare”? Non ci gioco e basta, farò altro. No. Spendi soldi in pubblicità che recitano “Dio non esiste”. Imbastisci gazebi per far sbattezzare la gente, organizzi riunioni, meeting e pellegrinaggi al CiCAP. Ha senso se una cosa ti piace, ma ti stai sputtanando il weekend per trovarti con degli sconosciuti a parlare male di qualcosa, capisci?
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OPZIONE WEEKEND “PARLIAMO MALE DI CHI CREDE IN QUALCOSA”
(viaggio in amena località balneare con pullman di vecchi, 70 euro. Colletta per striscione plastificato, 20 euro. Albergo, 80 euro. Conto alla romana del ristorante con cicciona, 500 euro. Rientro a tarda notte con Piero Angela in surround senza possibilità di disattivazione, gratis)
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OPZIONE WEEKEND “AMORE, STASERA FESTA ERASMUS A VENEZIA?”
(Consumazioni, 30 euro. Pensare a Piero Angela per durare di più, gratis. Colazione per tre a letto, 9.40 euro)
Scegliere la prima opzione significa che ci tieni molto, o che non puoi mangiare pasta Barilla. Una volta eravamo quello che credevamo. Poi quello che avevamo.
Oggi siamo quello che non siamo.