É il 2090.
I cinema sono dotati di visione tridimensionale ad alta definizione, odorama, verticometro (uno speciale meccanismo che simula le altezze), poltrone vibranti ed impianti sonori Ultrasound, in grado di assordare un reduce di guerra addetto ai cannoni.
Il film che viene proiettato é “John Carter reload”.
Buio.
I titoli di testa si materializzano dal nulla, volando assieme ad asteroidi che spuntano da sotto i sedili, trapassano le pareti e tramortendo gli spettatori che esplodono in ovazioni. Sullo schermo i meteoriti s’infrangono contro un bicipite contratto arrossando il nome dell’attore. Applausi in sala. Ora un culo in perizoma con appesa una pistola, nome dell’attrice. Applausi in sala.
La prima scena ha tinte blu e verde scuro.
L’odore é quello di foglie bagnate, muschio e azoto. Lo scroscio della pioggia è assordante. Nel retro un corvo fa “cra, cra, cra”. Suono di una vanga nella terra. Primissimo piano del tricipite che si contrae, bagnato. Archi in minore. Il campo si allarga inquadrando un uomo piazzato e bellissimo dai capelli lunghi che scava una fossa.
– Moglie figli morte – singhiozza l’uomo bellissimo.
– Cattivi ucciso familia – dice in lontananza un vecchio ad un altro vecchio.
– GLI HANNO AMMAZZATO LA FAMIGLIA – lampeggia una scritta rossa sul bordo alto dello schermo – E IL CANE -.
La sala è percorsa da un mormorio di scoramento.
L’ultimo suono che sentiamo é il tuono che illumina tutta la scena di bianco.
Seconda scena, toni giallo azzurri.
Odore di pineta e legno cotto al sole. L’uomo bellissimo cammina nel deserto assieme ad un animale. Il cinema, in base alle preferenze preimpostate dagli spettatori, seleziona per ognuno l’animale preferito. Oggi in sala abbiamo 147 cani, 109 cavalli, 93 gatti, 2 criceti giganti ed un mammellosauro del pianeta Zubarr. L’animale emette un peto.
– Cattivo animale – dice l’uomo bellissimo.
– E’ BELLO E AMA GLI ANIMALI – lampeggia la scritta rossa.
L’animale fa la faccetta buffa, in sala viene spruzzato gas esilarante e la platea si sbellica.
Archi in bemolle, viole e violini tremoli. Da dietro un cactus appare un mostro di 98835 metri grosso come una montagna che urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e agita i pugni in direzione dell’uomo bellissimo muovendo molto le possenti spalle tipo il mostro di “Super 8”. Ad ogni colpo le poltrone del cinema sussultano. Dal cactus di sinistra esce un bianco sui trenta, non muscoloso e con i capelli corti. Il mostro lo prende e lo mangia a metà mentre l’omino lancia un grido stridulo in falsetto, quello di Titanic quando l’omino cade contro l’elica. O dei cannonieri di Pirati dei Caraibi. O dei SEALs che cadono dal grattacielo di Transformers 3. O degli arcieri del Signore degli Anelli. Questo, prima voce. Quello della compilation “screams and shout” della Sound Ideas la cui prima edizione è datata 1996. Megadisk 1, 22′.
“Bastardo” dice l’uomo bellissimo con questo sguardo. |
L’animale buono a fianco ringhia come un cane, anche se é un alieno del pianeta Zubarr ringhia come tutte le bestie a quattro zampe buone: culo per aria, muso ribassato, denti fuori. Certo, ha sedici zampe e nove teste, respira dal culo ed ha i denti nel petto, ma ringhia uguale a un san Bernardo.
Il mostro dopo aver ucciso il tizio poco muscoloso urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e agita i pugni in direzione dell’uomo bellissimo muovendo molto le possenti spalle tipo i pesci di “Piranha 3d”.
– GURAK NA KOTA?! – ringhia il mostro, poi urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e agita i pugni in direzione dell’uomo bellissimo muovendo molto le possenti spalle tipo i vampiri di “Io sono Leggenda”.
L’uomo bellissimo estrae una pistola enorme ma molto sporca, spara e uccide con un colpo solo il mostro che urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e muore.
– Il mio nome é John Carter – sussurra, soffiando il fumo dalla canna.
A fianco l’animale raggiunge il cadavere del mostro ed alza la gamba per pisciarci sopra.
– Cattivo cane – dice John.
Spruzzata di gas.
La gente si contorce, fa troppo ridere ‘sto animale. Primo piano dei deltoidi di John. Effetto sonoro, slow motion, la sua testa si gira all’improvviso verso sinistra. Le goccioline di sudore brillano incorniciando per un attimo gli occhi azzurri e bellissimi. Dall’orizzonte appare una sconfinata moltitudine di creature viola, nude e tutte uguali. Hanno buffi tatuaggi tribali e cavalcano enormi triceratopi. Circondano John, che li guarda truce. Anche loro lo guardano truce. Solo uno di loro ha un cappello, non é muscoloso ed ha 222638 colori addosso.
– QUESTO E’ IL SAGGIO DELLA TRIBU’ – lampeggia la scritta rossa.
– Ka mila, naan tu de kimertai? – dice con voce gentile porgendogli la mano.
Ma John Carter lo guarda così:
Sulla destra invece c’é una creatura enorme che muove molto le spalle possenti. Scende dal triceratopo, si fa strada tra gli altri spintonandoli, arriva davanti a John Carter e urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e agita i pugni in direzione dell’uomo bellissimo muovendo molto le possenti spalle tipo i guerrieri di Avatar.
John fa capire di non avere paura di lui con questo sguardo.
Invece di ignorarlo credendolo affetto da paresi facciale quelli lo prendono e lo portano al villaggio. Qui John assiste ad una litigata tribale. Il tizio con 98866879 colori addosso é convinto che l’uomo bellissimo sia il protagonista, mentre quello enorme urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e agita i pugni in direzione dell’uomo bellissimo muovendo molto le possenti spalle tipo i guerrieri di Apocalypto.
La tribù é incerta su cosa fare.
John ha appena finito di dire una frase a effetto quando dal nulla appaiono delle astronavi che sparano a caso uccidendo tutti tranne i tre che ci ricordiamo. John Carter prende la pistola (primo piano dei suoi occhi attraverso il mirino) e spara un colpo. Le astronavi esplodono tutte contemporaneamente, lasciando cadere centinaia di tizi in fiamme sanguinanti, mutilati, fatti a pezzi ed una donna seminuda truccata, pulita ed appena uscita dalla parrucchiera con due orecchini splendenti ed il rossetto. Atterra da sola con una capriola rotante e triplo salto della morte.
– Mi hai salvata ma come vedi sono una donna indipendente ed emancipata, mi concio da Barbie notti dell’Est perché sto più comoda –
– Sono John Carter – dice lui, squadrandola come un ergastolano – ho fatto tutto io ed ho spaccato il culo a 9876988 mostri, ma rispetto le donne ed all’ultimo mi faccio fregare da un tuo trucco così siamo pari –
– LEI E’ FORTE OLTRE CHE FICA – lampeggia la scritta.
Le donne in sala (tre, obese) annuiscono.
La tensione sessuale è fortissima, ma proprio quando John sta per stuprarle la bocca con rispetto ed il suo consenso un cattivo si rialza di scatto. Una lancia trafigge il sopravvissuto sgherro poco prima che riesca a dire “facciamo la constatazione amichevole o chiamiamo un vigile”. L’ha lanciata un indigeno qualunque. Dopo le donne anche le minoranze etniche hanno contribuito ad uccidere qualcuno, quindi siamo tutti pari.
– Bel colpo – fa John Carter.
L’animale emette un verso.
Spruzzo di gas.
Ora la fica spiega che lei è indipendente, forte, guerriera, bellissima ed emancipata, ma quando un filo di cose vanno male ha bisogno di uno stronzo qualsiasi che le risolva tutti i problemi rischiando di farsi uccidere. In cambio lei offre di farsi pagare la cena. Un ritratto perfetto del femminismo 2012.
– Non interessa, mia famiglia morta – dice John, guardandola così.
Ma più vicino.
– …cosa cazzo c’entra, chi se ne frega? – domanda uno in sala.
Inquadratura dell’animale con la faccia triste.
– Ah, certo, scusate – dice, sedendosi.
Stacco. Palazzo imperiale.
La fica si rivela essere la Principessa Imperiale Della Madonna Del Carmine, le cui giornate si dividevano in 12 ore di libri, 12 ore di palestra e 12 ore di pubbliche relazioni con i poveri del suo popolo che la vedono come la salvatrice perché ha inventato il Raggio Magicabula, una luce blu splendidamente renderizzata che può polverizzare gente, far spuntare l’acqua, alimentare centrali nucleari, creare cloni, teletrasportare, mascherare dèi, distruggere pianeti o farti la permanente.
– Non mani sbagliate – dice lei, mentre lo schermo inquadra solo le tette con un gioiello che ci cola in mezzo.
– Non interessa – dice John Carter contraendo i tricipiti – mia famiglia morta –
– Tu aiuta, o io pompa pompa altro! – fa lei in lacrime.
– Non interessa –
– Vivere sotto tirannia non è vivere, vojo libbertà – dice la fica, principessa per diritto di nascita ed erede al trono di una monarchia assoluta.
– Mi hai convinto, gli operai sono eroi, la pace è meglio della guerra, l’erba è meglio del cemento, salviamo i bambini – dice John Carter.
– Cazzo, pari Optimus Prime! – dice lei.
– Io trovare esercito, poi pompa pompa – fa John, e se ne va guardandola così.
Ma con la luce in alto.
Stacco.
Campo degli indigeni.
La tragedia si è compiuta. Il tizio grosso ha spodestato il tizio saggio e colorato ed ora arringa la folla: urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e agita i pugni in direzione dell’uomo bellissimo muovendo molto le possenti spalle come gli alieni di “Cowboy contro alieni”.
– WASHIKU MAGALA – dice – RAKANUMBI PIKU PIKU!
– Ti sfido – dice John, calmo, guardandolo così.
Ma con più luce.
Attimi di silenzio, poi la folla urla di sì. Il capo grosso e cattivo prende la spada, urla, batte i pugni per terra, ringhia, sbraita, urta le pareti, si colpisce il petto e agita i pugni in direzione dell’uomo bellissimo muovendo molto le possenti spalle come gli spartani di 300. John invece è immobile e con sguardo truce, zac! Un solo colpo ed il capo è morto.
Lo stadio esplode.
La psicologia delle folle è questa, dopotutto. In Germania se un iracheno ad una sfilata dei capi di stato si mette a urlare “Merkel, ti sfido a duello” la gente attorno annuisce entusiasta e la Merkel accetta subito. Con un solo colpo di spada l’iracheno la decapita, poi con la spada ancora lorda di sangue urla ai tedeschi di andare in guerra contro gli USA ed i tedeschi, entusiasti, si lanciano senza preparativi, strategie, vettovaglie o viveri verso il mare perché sì, l’ha urlato lui, quello stronzo qualsiasi che m’ha appena ammazzato il capo. E’ lui il leader che voglio, per cui morirei.
Soprattutto quando mi guarda così.
Ma colorato di blu.
Stacco.
Acclarato che nel deserto nessuno deve mai bere o mangiare, fuori dal palazzo imperiale la battaglia imperversa in un tripudio di pixel indistinti e suoni in tre dimensioni. Spade e lame volano dappertutto perché sì, questo popolo ha inventato astronavi, città semoventi, reattori, ma le armi da fuoco no. Il principio elementare della balistica che pone le fondamenta su qualunque tipo di spinta qui è stato agilmente dribblato. Come un mondo che ha inventato il teletrasporto ma si piscia addosso perché non ha inventato il bagno.
La fica appare in tutto il suo splendore in un vorticare di lame che tritano ed ammazzano tutti senza scalfirla, affaticarla, sporcarla o graffiarla. Dopo ben 10 minuti di scontri dove tutti muoiono nell’indifferenza generale appare il cattivo dei cattivi davanti a John Carter.
– TU! – urla – TU MALE, TU VAI, IO QUI LO RE –
– NO! – risponde la fica – TU NO LO RE, POPOLO RE, FINCHE’ IO LI COMANDO DI ESSERLO –
In un emozionante ed imprevedibile scontro il cattivo muore, la principessa si bacia con John, l’animale emette un peto e pare che John dovrà tornare da dove è venuto, stando alle scritture incise su un muro che guarda così
Ma con la fica davanti.
Fortunatamente, con un imprevedibile colpo di scena, vivranno tutti felici e contenti. 32 minuti di applausi in sala, a luci accese il pubblico si abbraccia piangendo: è un film bellissimo, sublime, da rivedere aspettando un sequel del prequel della trilogia extended. Poi la gente esce dal cinema e sorpresa, era un film nel film.
Il film originale era Idiocracy.