Sconvolto da questo post ho dovuto smuovere mari e monti, ma grazie a un incrocio di persone sono riuscito a risalire al luogo e alla zona dov’è successo. Ho preso il primo Frecciargento e mi sono fiondato a Roma, nel quartiere dei Parioli, dove dopo qualche ora ho rintracciato il barbone di cui Beatrice Borromeo parla in questo post. Non è stato facile convincerlo, anche perché dormiva. Dopo qualche riluttanza ha accettato di rilasciare a me – e solo a me – un’intervista esclusiva. Si è anche offerto di fornire nome, cognome, farsi fotografare e registrare, ma io gli ho detto che è roba da giornalismo vecchio stile. Il nuovo giornalismo, di cui Beatrice Borromeo è avanguardia e Marco Travaglio appassionato seguace, non porta alcun tipo di fonti o prove. Quindi terrò il barbone nel più totale anonimato, al pari del racconto pedopornogr dell’inchiesta della Borromeo sul sesso tra adolescenti.
Sor Vittorio, perdoni l’ora e grazie per avermi concesso quest’intervista.
Sì, ma poi me dai i cinquanta euri, vero?
Sicuro, deve presentarsi alla sede del Fatto quotidiano e dire che la mando io. Ora racconti com’è andata.
Gnente, io c’ho la dissenteria cronica, no? E’ ‘na cosa che c’ho fin da pischello, cacavo, cacavo sempre, che poi alla fine non è manco male. Ieri pomeriggio camminavo per i fatti miei quando all’improvviso sento una fitta bestiale alle viscere, che è l’annunciazione.
Prego?
Sì, sì, è quando devo partorì l’anticristo. Insomma, scongiurando l’onnipotente, piegato in due dalle coliche, arranco alla ricerca di un altare sacrificale. Bar, negozi, fontane, tombini… Io ho cacato ovunque, nella mia vita, sa? Ovunque. Per dirle, a quarantatrè anni ero l’amante di una donna, il marito rientra e io mi devo nascondere sul cornicione del palazzo. Complice l’aria fresca m’è toccato bombardà il sottosuolo, un casino che non le dico, ratatatata, tutta sui passanti della movida. M’hanno cercato per ore, ma io me so’ salvato facendo er verso dei piccioni. Lo vole sentì?
Magari dopo. Torniamo a noi, per favore. Lei sta male e cosa fa?
Capisco che il mio sigillo rettale, per quanto inviolato, non resisterà a un secondo assalto. Allora mi rannicchio dietro una piantina. Abbasso le braghe, recito due paternoster e espello l’orrore. San Gennaro fa la grazia, va tutto bene. Dico così perché magari se c’avevo pezzi grossi faceva male, invece vuuuush, via tutto subito.
Arriviamo al punto.
Io dopo ‘ste cose so’ stanco. Mi distendo, prendo fiato, ringrazio la madonna. Dietro di me vedo che stanno a fa’ un trasloco. C’è una biondina, co’ il collo che pare un’oca, sta lì ferma a guardà i rumeni che lavorano. A un certo punto me vede, piglia due cuscini con su scritto “Versace home” e me li butta addosso, dicendo “tenga pover’uomo”. Adesso, non è per dì, ma io de du’ cuscini che cazzo me ne faccio?
Si siede più comodo?
Ma se manco c’ho ‘na casa, a rincojonito! E’ come regalà un’ancora a uno della valtellina! Damme un rotolo de carta igienica, piuttosto!
Capisco. La ragazza in questione era Beatrice Borromeo?
No, c’aveva un nome lungo così.
Una volta ricevuti i cuscini lei come ha reagito?
Le dico “ah signò, co’ questi è difficile che me ce pulisco er culo” e lei s’incazza, dice che sono uno schizzinoso perché lei ha sempre trattato bene i barboni e io ero il primo che le rispondeva male. Allora io je dico che alla mensa sociale non l’ho mai vista. Lì ce stanno i preti, li conosco tutti. Lei no.
E lei?
E lei sbrocca, grida “tu non sai chi sono io, la mia famiglia è nobile da generazioni, è persino parente di San Carlo, uno che ha donato tutto ai poveri” e se ne va.
San Carlo quello delle patatine?
Boh? Magari si riferisce a san Carlo Borromeo, detto “il castissimo” perché si rifiutava di parlare con le donne, pure se parenti. Fece arrestare e torturare 150 persone dall’inquisizione.
Non credo, il suo aveva lasciato tutto ai poveri…
San Carlo non ha dato una madonna ai poveri, ha perseguitato l’ordine degli Umiliati, quelli che volevano la chiesa tornasse a una vita più austera e morigerata invece de sbandiera’ lusso e ricchezza in faccia alla gente. Vedi te che fiore de benefattore.
Magari era un altro. Poi scusi, lei come le sa queste cose?
Insegnavo Storia, poi m’hanno licenziato per fa’ posto a uno che ha fatto namedropping a manetta e canna due congiuntivi su due. Mò damme i soldi e vaffanculo.
Guardi, le lascio questo foglietto, deve presentarsi alla sede del Fatto Quotidiano e chiedere di parlare con Sexytravi.
Chi?
Sexytravi, loro conoscono. Se le chiedono informazioni dica che la manda Nebo di Bagni Proeliator e che lei avanza 100 euro per l’intervista. Grazie e arrivederci.
TL;DR
EDIT:
Beatrice Borromeo mi contatta su Twitter promettendo repliche registrate, che sono sicuro tutti noi attendiamo con trepidazione.