– Lei è qui per fare un acquisto, suppongo.
– Sì! Ho deciso di prendere il PC che vendete in offerta – dico.
– Mi fa vedere il modello?
– Ecco.
– Hm. Hm. Hmmm. E’ possibile, certo.
– Si sente bene, capo?
L’omino di PC-CITY è entrato in una specie di trance. Paralizzato. Fisso. Un budda. Mi vien voglia di toccarlo col bastone per vedere se è vivo o è rimasto fulminato.
Osserva il foglio con aria assorta.
– …hmmsssSSI, SI, CERTO! E’ IL FUJITSU SIEMENS!
Faccio un salto.
– VENGA, VENGA! – sbraita eccitatissimo partendo al galoppo – E’ LA FILA 6, QUARTO SCAFFALE, SU, SU, NON VUOLE VEDERLO?! HAHAHAHAH! VENGA!
Lo guardo allontanarsi che per poco non si mette a far capriole. Attorno nessuno sembra badare al fatto che sono nelle mani di un pericoloso psicopatico. Vabbè, seguiamo l’omino. Arrivo che sta confabulando fitto fitto con un indiano.
– AH! ECCOLA! GUIDERO’ PERSONALMENTE LA SUA PRATICA D’ACQUISTO! PERSONALMENTE!
Il che secondo lui dev’essere un onore mica da ridere. Mentre con gli occhi cerco un oggetto contundente lui gira i tacchi, mormora “la lascio nelle mani dell’addetto” e scompare nel buio.
– Tu hammig compra compùtero? – esordisce Indy.
– Non doveva seguirmi il tizio?
Il simpatico indiano ragiona, segue dove indico, riflette e spara la migliore risposta.
– Lui… capo! Capo, capo tutti. Responsabile. Vende compùtero, anche me, io. Ieri –
Se non altro siamo in due a non aver capito un cazzo di quello che ha detto l’altro.<
– Uassìlli? – domanda.
– Yò –
Sembra soddisfatto, sorride. Emetto grugniti e percuoto cose per farmi capire da un uomo che ormai è il mio migliore amico ed è convinto io gli stia raccontando chissà quale mirabolante avventura, visto che quando busso sullo scatolone assume un’aria contrita e appena faccio il gesto dell’abbraccio e dell’andarsene sorride estasiato. Questo tizio trasmette una simpatia fuori da ogni misura, così cerco sul suo petto il tesserino con il nome perché mi sa che mi sono fatto il miliardesimo amico. Il tesserino non c’è. L’indiano nota che gli sto fissando il petto, si prende in mano la camicia e spara un “auaragana gheeen wassila mu”. Mi guardo attorno. L’indiano è lì con tutta la famiglia che a qualche metro assiste alla nostra conversazione. Appena mi giro salutano educati. Alla mia destra c’è Il Commesso Più Timido Del Mondo che è rimasto in disparte perché “non voleva disturbare” per oltre venti minuti.
Madonna auaragana.
– Eh, no, è che il signore era vestito uguale ai commessi, sapete, allo
– COSA FA?! – urla alle mie spalle una voce alterata.
Mi trasalgo addosso.
– VENGA, VENGA! HA PARLATO COL COMMESSO?
Il commesso è un ragnetto di sessanta chili che mi fissa con orrore e sussurra qualcosa.
– No, non ho avuto l’occasione. Senta, io vorrei solo il PC, posso portarlo via?
L’ufficio è caruccio. Ok, io son di bocca buona, però il posto è davvero carino. Moquette, tavolo di vetro, tutto pulito, ordinato, par una reclame dell’ Ikea. Mi siedo in una poltrona che non permette movimenti ed osservo con diffidenza il folle prendere posto. Come in tutti i manuali del piccolo schizoide egli cambia tono di voce, sguardo, impostazione: diventa un altro, un automa con le ascelle pezzate che con occhi di vetro vuole rubarmi l’anima o, più probabilmente, scoparmi un sacco di euro.
– Un computer è un acquisto importante, anche se si tratta della nostra offerta lancio – dice.
– Sì – rispondo mentre esploro gli oggetti acuminati sul tavolo.
– Ebbene, come lei saprà questi sono computer di nuova generazione che montano Windows Vista.
– Bè, sì, ma ci monto su XP.
– No, questo non è possibile. Windows Vista non può essere rimosso o disinstallato. E’ DENTRO, capisce?<
– Uuh.. dentro, sì.
– E con Windows Vista nessuno dei nostri vecchi programmi va. Antivirus, office, nulla. Inoltre la pirateria non esiste più, con Vista. I nostri vecchi programmi crackati non verranno nemmeno installati. Office 2003, Word, eMule? Se li dimentichi.
Questo tizio mi ha scambiato per un idiota, ma non è un problema. Spiego la mia professione e questo lo intimidisce, giacchè non sapendo un cazzo di suono la lezioncina va a farsi benedire. Tace mentre spiego che non sono interessato nemmeno all’acquisto di Office.
– Le ripeto che il vecchio non funzionerà.
– Sì, sì, ma io uso l’OpenOffice.
A questo punto l’omino IMPAZZISCE. Mani sulla testa spiega che mai, MAI avrei dovuto installare OpenOffice, è figlio del demonio, di sinistre cospirazioni di hackers che tramite quel programma installano virus, malware ed entrano nel mio computer di nascosto, distruggono i miei dati, violentano le mie donne ed uccidono i miei amici. Ho finalmente la conferma che quest’uomo è un demente, così mi diverso a stuzzicarlo.
– Ho saputo che è possibile installare mac con una partizione.
– Scherza? Non può nemmeno aprire il case per quattro anni o le salta la garanzia, vede? C’è una fascetta, se si rompe è andata. Si figuri mettere un sistema operativo diverso, le conseguenze sarebbero… inimmaginabili.
– E io installo XP.
– Non può! Non può! Vista è radicato nel PC, non è possibile disinstallarlo!
– Creo una partizione.
– Questo comprometterà le prestazioni! La ram! Il processore!
Lo guardo. Ho la parola in bocca, un lucido proiettile d’uranio impoverito.
L’aria si fa tesa. La gusto, la assaporo, e poi la sussurro con alterigia:- Ubuntu.
– NOOO! AAGH! NOOOO! – urla in preda alle convulsioni – è PAZZO?! LINUX è un sistema che blaaaah, blaaaah, BLAAAH! BLAAAAH!
Lo lascio che si sta nascondendo sotto al tavolo chiamando la sicurezza, mi dirigo alla cassa. La tizia mi guarda arrivare con uno scatolone, sorride.
– Non fa il finanziamento?
– No, signorina, io sono per i contanti così so che non vi rivedrò mai più.
– Sono… ottocentonovantanove euro.
– So. Ora facciamo la cosa più divertente del mondo – dico tirando fuori un rotolone di banconote frutto di sudati risparmi.
Glie li metto in mano. Lei nella mano ci mette un euro. Ride. Il mio sorriso è identico alla smorfia che faccio in palestra durante i massimali. Esco, l’aria appena spruzzata di pioggia profuma di pulito. OpenOffice è vero che non funziona con Vista, solo che lui non wlo sa e continua imperterrito a scrivermi queste perle. Su Vista sarebbe da fare una recensione a parte, magari domani.