Lo scontro finale



Svizzera



Paola osserva suo padre che lavora con Photoshop. I monitor attorno a loro raccontano l’inizio di quella che verrà ricordata come l’epifania del Grande Ritardo Mentale.

Milioni di adolescenti prive di figure genitoriali riversano nei social network la loro disperazione, rallentando la rete globale e obbligando il mondo a inventare scuse patetiche per coprire il tutto. Alle 11.00, nonostante le connessioni siano state riportate ai livelli di “Orgosolo banda larga”, la petizione è sulla bocca di tutti. Dagli USA piovano smentite, i giornalisti pubblicizzano la petizione che oltrepassa i dieci milioni di firme. Il TG1 apre titolando “la petizione della morte” e tutto ad un tratto l’Italia è di nuovo compatta: firmano tutti, pretendendo il sangue in diretta. Nick scuote la testa.

«Qualcosa non va, papà?»
«Gli adolescenti sono forti ma scostanti. Appena le scuole finiranno andranno a casa a mangiare. Sai le famiglie solite, televisore che parla e tutti zitti. Quando sentiranno che quella di Bieber è una trollata si calmeranno»

«Oddio»
«Già. Ci servono più uomini, e non ne abbiamo» mormora Nick «a meno che… Dammi il numero del tuo ragazzo»







Milano

I vertici di analisi e cyberwarfare sono sudati nonostante l’aria condizionata. Aspettano che Davide smetta di piangere, scambiandosi occhiate che si perdono fuori dalla finestra, dove gli influencer tentano in tutti i modi di cambiare l’opinione pubblica sfruttando i fake a disposizione.

«Ditemi che ce la stanno facendo» piagnucola Davide «vi prego»

Fuori, l’intera situation room è sepolta da un muro di allarmi, cicalini e segnali lampeggianti che avvertono il sovraccarico dei server.

«Dunque, i processori dell’SWG4, costretti ad accumulare quantità spaventose di puttanate, hanno raggiunto temperature antecedenti la fusione. Il sistema di raffreddamento sta cedendo. Gli addetti ai server devono darsi il cambio per estinguere gli incendi. Molti leggono per sbaglio più di cinque commenti delle Beliebers e impazziscono. Il compartimento nord ha terminato la propria attività in una fiammata che ha incenerito server, scaffali e cavi. Un tecnico, dopo aver letto la pagina Twitter della figlia adolescente, si è lanciato nelle fiamme»

Davide scuote la testa, sconsolato.

«Avete qualche speranza?»
«In che senso “avete”?»
«Bè, voi mica siete previsti, in Costa Rica. Ripeto, avete qualche speranza?»
«Come i grattacieli giapponesi quando arriva Godzilla. Per badare alla petizione ci siamo dimenticati di controllare le pedine, che come tanti bambini spastici sono corsi qui e lì farneticando e distruggendo il poco che restava della nostra immagine pubblica. Grillo, sul blog, sostiene che uno vale uno solo se la pensa come lui, gli altri sono schizzi di merda pagati dal PD. Qualcuno smentisce non si sa a che titolo, Grillo ritratta non si capisce a che titolo. Stronzi qualsiasi telefonano alle redazioni dei giornali per esprimere il loro parere autorevole quanto richiesto che poi viene smentito da altri stronzi qualsiasi. Byoblu, il portavoce dei parlamentari (che sono a loro volta portavoci del popolo) litiga con Grillo che è il portavoce del movimento»

«Non ho capito niente»
«Siamo l’unico partito con due portavoce, nessuno dei quali eletto. Praticamente una famiglia in cui la donna delle pulizie compra la seconda macchina ma proibisce a tutti di avere la patente»
«Ma… ma detta così sembriamo un branco di coglioni» obietta Davide.
«E’ solo un’impressione»
«Giusto, capo, sono solo parole»
«Infatti»
«In realtà siamo dei geni, basta guardare in faccia i nostri parlamentari»
«Onesti»
«Giovani»
«Intellig

Tutti si voltano.

«…belli. Sono belli. Avete visto Marta Grande, i-il sorriso da gioconda…»





Fuori dalla sala privata, tra le fila di computer, gli influencer tentano in ogni modo di svuotare l’oceano con un cucchiaino bucato. Fabio sta gestendo tutti i fake di cui è capace quando il cellulare, in tasca, vibra. Lo estrae appena, vede il nome di Paola. Si guarda attorno. Tutti i capi sono in riunione. Abbassa la testa e risponde.

«Amore, non è davvero il momento» bisbiglia.
«Amore un cazzo» ruggisce Nick.
«Oh… oh, scusi, signore. Capo. Eeh… Dottor Banana»
«Puoi parlare?»
«Poco, sono tutti in riunione nella stanza ovale»
«Va bene. Chi c’è al mio posto?»
«Signore… non so se posso dirglielo. Tecnicamente lei non è più al comando»
«Allora scegli da che parte stare, ragazzino, ma in fretta»

Fabio stringe il cellulare.

«Potrò uscire con sua figlia?»
«Dipende se me lo chiede un terrorista o no»
«Signore, lei era il capo dei terroristi»
«Quindi sai con chi cazzo hai a che fare. Chi c’è al comando?»

«Davide Casaleggio»
«Splendido. Ora fai esattamente quello che ti dico»






Nella sala ovale decine di occhi fissano il pavimento in cerca di risposte. Nell’attesa alcuni postano su facebook errori grammaticali, altri smentiscono cose e quelli a fianco smentiscono le smentite. E’ come giocare a forza 4 con la merda. Davide Casaleggio fuma in silenzio, tamburellando con la gamba e squadrando i presenti. Nessuno sa cosa fare. Dopo la frase “noi non incontreremo le parti sociali perché noi siamo le parti sociali” l’opinione pubblica esprime un gradimento equiparabile a un weekend nella vergine di ferro. Ad un tratto bussano alla porta.

«Chi è?»

La porta si apre. Fabio si guarda attorno, quasi chinato. Davide osserva il badge sul petto dell’influencer e arriccia il naso schifato.

«Uno zero meno un cazzo. Che vuoi?»
«Ecco, io ho pensato…»
«HA! E’ QUESTO IL PROBLEMA, PORCA PUTTANA» batte il pugno sul tavolo Davide «voialtri pezzenti vi ostinate a pensare. LA GENTE pensa, IO dico quello che la gente suppongo che pensi»
«Sì, ma riguardo al problema che non sapete risolvere…»
«Io sono il Cristo, risolvo tutto»
«Ecco, avevo pensato che si può combattere il fuoco con il controfuoco. Cioè, mettere ritardati contro ritardati» tenta Fabio.

Alcuni si girano.

«Siamo il M5S, tutti i ritardati li abbiamo noi»
«P-però non abbastanza motivati. Io avrei un’idea per motivarne una frangia più psicologicamente danneggiata delle beliebers» ansima Fabio, mostrando un foglio con una stampata.






Nel silenzio il cuore di Fabio batte come le pale di un elicottero. Tutti gli occhi sono puntati su Davide Casaleggio che esamina la jpeg con attenzione. Annuisce. Sorride.

«Ho avuto un’ottima idea, ragazzi. Useremo gli animalisti, e sarà il più meritevole di noi a gestire questa cosa» annuncia enfatico, alzando la cornetta.

C’è uno squillo.
Due.
Tre.











«Parla, figlio mio» risponde Gianroberto Casaleggio.






Poche ore dopo, come un’onda di sangue e acciaio che tutto distrugge e travolge, entrano in scena gli animalisti. Uomini e donne incapaci di avere una vita affettiva si scagliano con la bava alla bocca contro qualunque forma di vita in grado di parlare, impattando con le falangi di beliebers in un crescendo di rabbia repressa e frustrazione sessuale che porta entrambi al parossismo. 


BEEP

SQUARTERO’ LE VOSTRE MOGLI E CAGHERO’ NELLE ORBITE VUOTE DEI VOSTRI CADAVERI SE TOCCATE I BEAGLE, IO SONO UN PACIFISTA MA NON HO PROBLEMI A FAR SALTARE PER ARIA UN OSPEDALE DI BAMBINI CECHI

BEEP

CSAAAAAAA?!?!?! MA KM T PERMETTI FIGLIO DI PUTTANA TI VENIAMO A PRENDERE CON LE KATENE E TI MASSACRIAMO DI BOTTE, VAFFANKULO HAI BIGGEL SE SERVONO X SALVARE @JUSTIN

BEBEEP

SEITE SoLO DELLE BAMBINETTE DI MERDA VI STUPRO TUTTE NE O Già STDRUPATE DUE HAHAH HAHAHAH AHAHA W I GATTI IO NON HAVREI PROB A VIVISEZIONARVI TUTTE COME LA PCCOLA VERONICA SE NON CI CREDETE GUARDATE

IO ADESSO O APPENA UCCISO IL GATTO MIO E KUELLO DELLA VICINA KME FACIO A SPEDIRLO A @JUSTIN PERDONO GIA’ SANGUE

BEEP

BEEP

BEEP
COS’HAI FATTOOOOOOOOOOO TROIAAAAAAAAAAAAAAAA

IO ADESSO VI MANDO LA POLIZIA E VIEDIAMO CHI VA IN GALERAAA TRA ME CHE HO SOLO STUPRACCHIATO DUE BAMBINETTE SCEME O VOI CHE AVETE SQUATTATO DEI GATTI!!!!!!!!!!

MA COSA CENTRA VOI SIETE ASSASSINE BASTARDE PUTTANE VI SPACCO LA TESTA


I meetup vengono presi d’assalto da ogni essere dotato di una connessione Internet. Poi, con un primo storico per l’Italia, la protesta scende per le strade. Carabinieri e polizia devono intervenire in assetto antisommossa per fermare la replica di Gangs of New York tra le posse di beliebers che sventolano carcasse di animali e gli animalisti che le trucidano con asce, balestre e frecce incendiarie. 



Sono pronto a difendere gli animali dell’Internet.


Molti riempiono le Liquidator di urina e le sparano sulla folla dicendo “salvatevi”, altri agitano tubi di alluminio e quarzo puntandoli verso il cielo per abbattere gli aerei e venire falcidiati dalle catapulte che proiettano flaconi di sangue infetto. Le beliebers imbottiscono i corpi dei propri animali domestici   di Coca Cola e Mentos rendendoli bombe letali che detonano tra le gambe degli animalisti tra schegge di osso, carne frollata e profumo di menta. Un elettore del M5S lombardia, infettato, si abbassa la patta con aria strafottente. Si posiziona a testa in giù e si piscia in bocca gorgogliando in una risata “ahaglaglagla non vi temoohaglalala”.

HOL AVVELENATO IL MIO CANE JUSTIN COME TE LO SPEDISCO T PREGO RISP CI TENEVO TANTO

JUSTIN MI SONO RECISA L?ARTERIA FEMORALE X TE T PREGO RISP O UNA BOTTIGLIA X CONTENERE IL SANGUE MA MI SENTO 1 PO’ DEBBOLE

JUSTIN IO LI ODIAVO COMUNQUE I CANI DI MERDA

Io capisco voler bruciare vivi negri, froci, ebrei, donne, vecchi e bambini, ma come si fa a ridurre così un cane?!? Cazzo veramente non avete cuore

JUSTIN BIEBER SI VESTE CON VESTIARIO ANIMALE……. VUOL DIRE KE LE FIBBRE KONTENGONO GRASSI ANIMALI INFORMATEVI PERCHE’ SIETE VOI A AVERE LE MANI SPORCHE DI SANGUE


Alle 15.00, ovunque ci sia copertura Internet l’Italia è in fiamme. Bande di ciccioni con la maschera di Guy Fawkes si scontrano con ragazzine che indossano maschere di Justin Bieber e si uccidono a colpi di dildo chiodati.  Le mamme Twilight assaltano le chiese chiedendo all’unanimità di essere trasformate in vampiri per difendere l’Italia ma vengono sodomizzate a morte con pali di frassino dagli atei dell’UAAR. Una troupe di Studio aperto viene assalita e trucidata da un uomo vestito da panda con la maschera sporca di feci che violenta i cadaveri e grida alla telecamera “ciao Sic” per poi postare degli autoscatti su Instagram.


Durante la seduta d’emergenza in parlamento, mentre fuori infuria la battaglia e si discute l’intervento dell’esercito, i grillini dichiarano che voteranno caso per caso. Messi alle strette si dicono disposti a prendere in considerazione la proposta solo se prima verranno sostituiti gli assorbenti con le coppette riciclabili. I giornali, soverchiati da immagini di guerriglia urbana che sembrano quadri dipinti da gente sotto LSD si dimenticano completamente della petizione e corrono a documentare uno dei capitoli più bui della Storia d’Italia.

Nei sotterranei della Casaleggio i server raggiungono la temperatura dell’ano di Faye e fondono. L’incendio si propaga ai generatori elettrici. I piani interrati piombano nel buio, poi, dalle scale, le fiamme li raggiungono. Influencer e analisti tentano una via di fuga tra i fumi tossici calpestandosi tra loro. Fabio fa in tempo a stampare un primo piano di una vagina e usando il cellulare come pila lo agita per terrorizzare i colleghi. Un’esplosione infrange la teca con il cadavere di Anne Nicole Smith. L’ultima cosa che Fabio vede è Davide Casaleggio che lecca i piedi del corpo con aria ebete. Al primo piano l’intero edificio viene evacuato da guardie carcerarie vestite da puffi che indicano l’uscita, poi vengono travolti dalla valanga umana.


Dopo due giorni di guerriglia a qualcuno viene in mente di staccare Internet.All’improvviso buona parte dei sopravvissuti smette di avere un motivo per uscire di casa. Con aria confusa, i superstiti fanno ritorno alle proprie abitazioni. Quando il mattino seguente i Carabinieri fanno irruzione nella sede della Casaleggio associati trovano solo un mucchio di rovine e di cadaveri.

Di Casaleggio e Beppe Grillo non c’è traccia.






Epilogo




Il Costa Rica è una terra splendida, verde e rigogliosa. Attorno alla favelas la foresta canta i suoi interminabili monologhi di vita e fertilità. Alberi e piante combattono la loro battaglia per avere un posto al sole, salendo verso il cielo e allargando le proprie foglie fino a mettere in ombra le altre, sotto, che private dei raggi solari appassiranno. Eppure, se per un caso fortuito la pianta di sotto riceve un raggio di sole, riprende a combattere determinata quanto prima. E’ buffo come la specie dominante del pianeta  spesso dimostri di avere meno caparbietà di un organismo così elementare.

Grillo e Casaleggio sono sulle sdraio a godersi il caldo tiepido di giugno.
Beppe si alza gli occhiali e guarda verso il guru.

«Ohè, Gian, sai che alla fine penso che abbiamo fatto bene? Almeno così ora distruggeranno tutto e ricostruiranno»
«Ma infatti» annuisce Gianroberto.
«Secondo te se l’aspettavano che finisse così?»
«Alcuni sì»
«Eh, va là» ride Grillo.
«Oh, hai fatto il figo col fuoristrada, hai perso il controllo e quando hai capito che eravate fottuti ti sei buttato fuori e la famiglia a bordo è morta, qualcosa si poteva intuire»

Scoppiano a ridere tutti e due. Beppe sbuffa. Fa troppo caldo, per lui. Si alza ed entra in casa per un po’ d’ombra. Appena varcata la soglia l’ultima cosa che vede è una mano con una siringa, poi il buio. 









«Ma che…» biascica, intorpidito.

La sua voce rimbomba, fredda, tra le pareti bianche fatte di pannelli. Riapre lentamente gli occhi. Quando si rende conto di quello che vede, sgrana gli occhi e fa un salto indietro, urlando. Quello che ha davanti è un mostro. Ha un viso umanoide, con la mascella più pronunciata e sporgente. Occhi gialli e cattivi lo fissano con pupille a lametta. La pelle è verdognola e squamosa, un unico manto che scompare nel colletto di una camicia bianca. Il resto del corpo è perfettamente umano, infilato in un completo di Prada. Le mani sono rosee e lisce. Il rettiloide lo scrutaa facendo scivolare fuori la lingua lunga e biforcuta di tanto in tanto.

«E tu chi… che CAZZO SEI?!» ulula Grillo.

Grillo si guarda attorno. Decine di rettili come lui vanno e vengono in quello che sembra un laboratorio. Non lo badano. Alcuni gli gettano un’occhiata disgustata.

«Ma tu… voi… SIETE RETTILIANI!»
«Ssssssì» annuisce la lucertola «e tu sssei uno ssssstronzo» 

La bestia si china e lo tira su per il braccio. Grillo è pallido. Indossa ancora il costume da bagno.

«NON TOCCARMI!! Cosa… cosa volete farmi?»
«Sssseguimi» dice, facendogli un cenno.

Grillo inizialmente è incerto, poi si incammina a piedi nudi sul pavimento di gomma. Attorno a lui, decine di rettili scrivono al computer, altri parlano al telefono, altri ancora chiacchierano. Tutti si ritraggono schifati al suo passaggio. Dalle vetrate si intravede una città che potrebbe essere Manhattan.

«Vedi, Beppe, noi rettiliani ssssiamo una specie molto rinomata per diffondere e pressservare la vita nella galassssia»
«Nella galassia?»
«Sssì. Lo ssspazio è ben definito e governato dalla confraternita ssspaziale. Voi, come sssspecie emergente, dovressste avere un posto nel parlamento galattico. Che cazzo, ce l’hanno persino gli zambidi, sssarebbe un vosssstro diritto. E invece no. Per eoni gli educatori della confraternita hanno cercato di aiutarvi a evolvere; Crisssssto l’avete crocifissso. Cesssare l’avete pugnalato. Kennedy l’avete sssparato. Tesssla l’avete ignorato. A quessto punto la confraternita ha deciso di mandare noi, perché ssiamo i più bravi coi casi difficili. Ssse non ci riusciamo noi, dovranno deratizzare il pianeta e darlo alle scimmie del pianeta Nolat che sssstanno ssstrettine» 

«Come “deratizzare”?»
«Niente di violento, di sssolito mettiamo in commercio un farmaco capace di ingrandire il pene. In meno di un anno tutti i massschi hanno un pene talmente grande da rendere la penetrazione impossibile e la razza si esstingue da sssola»

«Cioè voi siete buoni?»
«Al limite della ssstupidità, tanto che ssstiamo ancora insissstendo perché il farmaco non venga venduto. Quelli della confraternita ssspingono molto per liberare la Terra»


Raggiungono una porta. Il rettiliano sfiora la superficie e la porta scompare, rivelando una sala elegante di legno e ottone, piena di statue di cera e targhe. Il rettile si siede su una sedia e fa cenno a Grillo di sedersi. Il comico, incredulo, lo fa. Il rettile tiene le mani in grembo. Osserva Beppe con un accenno di sorriso costernato. Esamina ogni ruga, ogni dettaglio del viso del comico.


«Ma se esistete davvero è un’opportunità pazzesca!» esclama Grillo «io posso fare molto, per voi! Se mi date la possibilità di…»

Il rettile scuote la testa senza staccargli gli occhi di dosso. Poi, all’improvviso, ogni apparente sentimento di empatia gli scompare dallo sguardo. Le pupille diventano due gelide biglie d’acciaio.

«Tu sei un cattivo, Beppe» 
«Io!? No, tutto il contrario!»
l rettile lascia passare il silenzio. Beppe ricambia lo sguardo, poi ha un istante di incertezza. A quel punto il rettile fa un sorriso comprensivo.

«Hai visto che lo sai»
«No. No, ti sbagli. Ho sempre voluto fare del bene»
«No, Beppe. Ssssei un truffatore. Lo sssei sempre stato. Hai fatto una delle truffe più vergognose, abiette, crudeli e dannose che ssssi potessero fare. E non a sssspese dei pochi che comprano il tronchetto della felicità dalla Wanna Marchi; l’hai fatto a sssspese del tuo paese. Hai deliberatamente dissssinformato, mentito, occultato, distorto e plagiato ogni cosa pur di ottenere fama, soldi e potere» 

«Io sono solo un comico!»
«E Hitler era sssolo un imbianchino. A me quesssste cazzate non le racconti. Solo nei film i cattivi sono brutti e stronzi. Nella realtà i cattivi sono ssssimpatici e carismatici, altrimenti come facevano a diventare cattivi?»

«Io non ho mai fatto del male a nessuno! Ho solo fondato un movimento!»
Il rettile lascia scorrere la lingua e continua a fissarlo.

«Va bene, ho esagerato. Ho detto qualche bugia»
«Qualche?»
«HO DETTO UN SACCO DI BUGIE, VA BENE?»
«Continua»
«Ho inventato tante cose, è vero. Ho inventato tutto. I premi nobel, ho estrapolato delle frasi. Ho decontestualizzato i discorsi. Ho omesso tutti quelli che dicevano il contrario. Ho inventato la stronzata della democrazia online e ho manipolato dei ragazzetti stupidi. Ma è anche colpa di Casaleggio! E POI LO FACEVANO ANCHE GLI ALTRI POLITICI! Che ho fatto io che non ha fatto Berlusconi? O Craxi?!»
«Ecco, siamo sulla strada giusta» annuisce il rettiliano «risponditi»

Grillo è pallido. Non gli sta venendo torto un capello, ma in quella stanza c’è qualcosa di sbagliato. La percorre con gli occhi. Niente e nessuno lo minaccia, eppure ogni fibra del suo corpo suona l’allarme rosso.

«Che ne so di cos’ho fatto, ho usato Internet?»
«Il tempo delle battute è finito, Beppe»
«Ho fatto fallire la vecchia classe politica?»
«In effetti grazie a te tutti i sssacrifici, le riforme e le tasssse sono stati buttati nel cessssso, ma il punto non è quello. Ti aiuto: il motivo per cui ssssei qui è la risposta alla frase “ma allora chi dovevo votare”»
«Chi dovevano votare?! PDL?! PD?! INGROIA?! UDC?!»

Il rettile sorride e scuote la testa.

«Tu ssssei la sclerosi multipla dell’Italia. Una malattia che impedisce la cressscita e porta a una morte orribile. Hai sterminato la classsse politica emergente – onesssta – e affondato l’Italia. Alla vigilia delle elezioni gli italiani avrebbero potuto documentarsi sui candidati, studiarne i curriculum, i volti, la storia, la capacità. Incontrarli, parlarci, conoscerli. Leggere idee e programmi e votare quello più compatibile con le loro. Non c’è mai un candidato o un partito giussto per tutti, c’è quello giusto per TE. Giovani, magari. Emergenti e sconosciuti, magari. Ma ci sono. Certo è faticoso e noioso trovarli, ma alcuni l’avrebbero fatto lo stesso se ssssolo non ci fossi sssstato tu a dire “io so, io vi dico chi votare e voi mi crederete perché sono simpatico e urlo le parolacce”.

Adesso tutta la classe politica migliore è stata sterminata.

Quelli che sarebbero stati grandi uomini di sssstato si reinventano, perché in politica comunque non possono più entrare. Per farla hanno studiato, si sono preparati impegnando anni e risparmi, ma ssssiccome non avevano abbastanza soldi per farsi vedere, siccome gli elettori non avevano abbastanza voglia di andarli a cercare, ora ssssi trovano fuori dal mercato del lavoro. Da un lato sono avvocati che non hanno lavorato per anni perché la politica t’impegna 24/7.

Chi ti assume se vede che non lavori da tre anni?

Dall’altra ssssono politici impossibilitati a rifare politica, visto che hanno tolto il finanziamento ai partiti. In poche parole, oggi uomini e donne competenti, preparati e idealissssti faranno gli spazzini, “Paolo, 28 anni, disoccupato e laureato in scienze ambientali” dorme in parlamento e in futuro farà politica solo chi ha le risorse economiche per farla. Tipo Briatore, o il prosssimo Berlusconi»

«E io che ne sapevo?!»
«E’ questo il problema delle generalizzazioni, Beppe. Sssono facili, sssono semplici e ti fanno sembrare intelligente, finché per ammazzare trenta Berlusconi ssspari in testa a un Pertini. A livello generazionale hai fatto un danno paragonabile a un olocausto nucleare»
«ADESSO E’ COLPA MIA SE GLI ITALIANI SONO DEI COGLIONI?! Lo sono sempre stati! Sempre! L’Italia è un paese di merda proprio perc

Grillo si blocca.
Nella mano del rettile è spuntato un oggetto.

«Ssssai a chi piacciono le persone che sssputano sul proprio paese, Beppe?» domanda il mostro tamburellandosi la coscia.

«N-no»
«A nessuno»
«VA… va bene»


Il rettile rimane in silenzio a fissarlo.
«Perché sono qui?»
«Per essssere punito»
«Punito IO?! E Berlusconi?»
«Vedi, tra te e i politici c’è una sossstanziale differenza. Tu non hai truffato l’Italia per la tua gente. Quessssto avrei potuto tollerarlo. Se prendi Berlusconi lui ha truffato per foraggiare la sssua greppia. Berlusssconi ha comunque qualcuno. Fanno ssschifo, ma ci sono. I ssuoi figli. Le ssue amanti. I ssuoi amici. Noi non ci sssentiamo di punire qualcuno che lavora per la sssua tribù, per quanto disonesta sia. Tu sssei diverso. Tu hai sssempre e solo pensato a te ssstesso. Quando ti sei buttato dall’auto lasciando morire una famiglia per fare il figo. Quando hai introiato un paese, chi c’era al tuo fianco? Chi c’era di insostituibile? Di importante? Nessssuno. Hai mandato dei ragazzini al macello solo per te stessso. Tu sssei tale e quale a Jim Jones, Beppe. Un egoisssta fanatico con gli occhiali da sole al chiuso»
«Che c’entrano gli occhiali da sole?»

«Oh, andiamo. Jim Jones. Gheddafi. Kim Jon Il. C’è un motivo se i politici veri si coprono gli occhi il meno possibile: gli occhi sssono lo specchio dell’anima, Beppe, e la tua è nera come la pece»




Beppe lo guarda allarmato.

«Cosa volete farmi?»
«Non patirai nesssuna tortura fisica, ssse è quello che ti preoccupa. Sssarà molto peggio. Reimpianteremo il tuo cervello nel corpo di un comico mediocre, togliendoti le ssssinapsi con cui facevi ridere. A quel punto avrai due possssibilità: o girerai per strada gridando “ssssono Beppe Grillo, ma i rettiliani mi hanno impiantato il cervello in quesssto corpo per punirmi dei miei peccati, oppure tornerai a fare cabaret in posssti di merda tipo bagaglino. E un giorno, forsssse tra due anni, forssse domani o forssse mai, ti verremo a prendere»
«Oh, Dio, no! Mi hanno votato! LORO MI HANNO VOTATO!»

«No» sorride il rettile «loro hanno votato un padre che non sei. E’ questa la verità a cui tutti risalgono, Beppe, e la bugia più disgustosa che hai osato dire. Oggi le ideologie sono obsolete. Non ci sono più filosofie di vita abbastanza forti da reggere. Guardati attorno, ci sono facce nuove per strada. L’occidente è alla fine. Equilibri geopolitici si spostano, placche tettoniche così immense e incontrollabili da far sentire tutti piccoli. E’ di questo che gli uomini hanno bisogno: di padri che afferrino loro la mano dicendo “non ti preoccupare”, “ora ti spiego”, “ci penso io”, “ti perdono”. Quesssta è una generazione cresciuta da padri deboli che vota padri forti. E’ per questo che Nick Banana ce l’ha fatta, perché lui è un padre. Tu, come ti ho detto, sssei solo uno ssstronzo»

Il volto del rettile comincia a cambiare, assumendo un contorno familiare. Beppe ha già visto quel volto. La luce nella stanza diventa via via più vivida fino ad accecarlo. La vita di Beppe Grillo, comico molto in voga negli anni ’90, termina alle 15.23 al settimo piano di un grattacielo di Manhattan nel 2014.




















Italia

La pentola con la carbonara viene appoggiata sulla tovaglia di fiandra. Fuori è fine giugno. Le finestre aperte lasciano entrare sole, cinguettii di passeri e il suono del traffico, pigro, dell’ora di pranzo. Cora e Nick chiacchierano ai due estremi del tavolo. Lucrezia e Paola fanno finta di mangiare, ma con la coda dell’occhio assistono al raro evento di tutta la famiglia riunita. Squilla il cellulare di Paola. E’ Fabio.

«Posso?» domanda.
«Digli che stai mangiando e di richiamare» accenna Nick.
«Ciao tesoro!» trilla Paola, girando l’angolo e sparendo nell’altra stanza.
Appena chiude la porta, il tono cambia.

«Fatto?» chiede, gelida.
«Ssssì, sssignora»
«Bene. Telefonate alla Bayer e dite che il farmaco va rimandato»
«Agli ordini»

Paola sbircia dalla porta.

«Uff… anche questa è fatta. Bel lavoro, Fabio. Lunga vita alla Terra»
«Lunga vita alla Terra»






Fine(?)