Vi siete fatti trollare da un genovese.

E’ arrivata l’estate.
L’aria profuma di zampironi, salsedine e grigliate. Gli studenti si riversano fuori dalle aule. E’ più facile trovare donne nude per strada che in Internet. Ovunque, sagre. Happy hour, toga party, feste universitarie, grigliate, discoteche all’aperto. Le città diventano un immenso territorio di caccia. Per chi tra noi ambisce a inserire il pene nel maggior numero di tizie possibili ce n’è un tot a metro quadro, tutta roba di prima scelta.

Regole d’ingaggio, Tango-Tango: Trombare Tutto.

Prendere contatto, espellere baggianate dalla bocca, foraggiare beveraggio, calcolare tasso tempo/possibilità di penetrazione e coefficiente vacca. In caso di bilancio negativo, procedere verso il secondo bersaglio. In caso di penetrazione positiva, idem. La tempistica dell’operazione di aggancio dev’essere ridotta al minimo. Quando il bersaglio asserisce “non venirmi in bocca” estrarre il membro ed eiaculare asserendo “questa è Sparta”. Fuggire.

 

E’ tutto semplice e bello? No. Perché bisogna far polemica anche sulla fica. Da due giorni Internet è invasa da un articolo di Marco Cubeddu, “ragazze in short, vi siete viste?” nella nuova rubrica “intransigenze”. Facciamo una rapida carrellata dei punti salienti.

Sono rientrato a Genova.

Ecco.
Genovesi, i marinai più impediti dell’universo.

Se metti un valdostano su una barca saprà governarla meglio di un genovese. Si fanno spaccare il culo dai turchi, affondano pescherecci per sbaglio, vengono assaltati dai pirati in Somalia, grippano i motori in Egitto, vanno a fuoco in Sudafrica, naufragano in Grecia. Che cazzo, Grillo era in macchina ed ha affondato anche quella. Ora riescono persino ad affondare le torri. Come si fa ad affondare una torre? Bisogna essere geneticamente attratti dal centro della Terra o non me lo spiego. A Venezia ci piace chiamarli “gli atlantidei”, perché se tanto mi dà tanto un giorno l’Italia si sveglierà e la Liguria sarà affondata. Non so come, ma ci riuscirebbero.

Affonderebbero anche nel deserto del Mojave, porca puttana. Fossimo io e Marco sui riarsi altipiani del Gennargentu mi girerei giusto in tempo per vederlo gorgogliare bevendo dalla borraccia “belìn, affogo”.

“non possono lamentarsi se poi le stuprano”.

Il “se la sono cercata” è una filosofia di vita stupenda che Genova dovrebbe applicare alla nautica. Costruire un enorme muro uso striscia di Gaza, tanto il numero di morti è quello, circa. Ci scrivono i nomi di tutti gli affogati a eterno monito. Fanno rimuovere il gonfalone dalla bandiera della Marina Militare e nessuno gli dirà più niente. L’entroterra li aspetta, basta che stiano lontani dalle pozzanghere o non garantisco per loro.

perché le ragazzine si vestono così da sgualdrine? Nessuno dei miei amici si fidanzerebbe con una che si veste così.

Ma difatti. Io voglio che un magrebino entri dalla finestra e stupri me perché mia morosa fa troppo cagare.

Ma non capisco perché una ragazzina dovrebbe voler apparire in questo modo. Cosa pensano di ottenere?

E’ a questo punto che capisco.
Nemmeno un genovese può avere tanta stupidità: sta trollando, ossia “lanciando una provocazione”, secondo il vocabolario di quelle testate che chiamano il culo “lato b”. Consiste nello scrivere una stronzata sperando che qualche rincoglionito ci caschi e si autodistrugga in un’invettiva che scatena discussioni, dibattiti e soprattutto accessi al sito. Serve a tre cose: ingigantire l’ego dell’autore, generare traffico e ridere.

Cosa che approvo.
Per il lol si può fare tutto. Il lol E’ tutto.

Si ride dei film, della gente, della politica, del proprio padre morto, della propria stupidità, dei propri difetti, degli stereotipi e dei cliché. Quindi aspetti che Marco Cubeddu salti fuori dicendo “ragà, vi trollavo, fateve na de risata”.

Il problema arriva quando il troll, messo alle strette, s’inventa scuse patetiche ammantate di arguti riferimenti storici o filosofeggiamenti sulla società allo scopo di legittimare la stronzata. Quello è il momento più triste di tutti. Ti senti come quando la maggiorata si spoglia e lascia tre quarti delle tette nel reggiseno. Non era per ridere. Era per farmi la morale dall’alto del suo essere un tizio qualsiasi che legge Repubblica e dunque è meglio di noi.

Marco Cubeddu e la rubrica sul Secolo XIX sono la stessa cosa. Entra dicendo “se si vestono da puttane meritano di essere stuprate”, la gente si gira inorridita e lui, con sopracciglio alzato e sorriso sarcastico, completa dicendo:

Lo scopo di “Intransigenze”, non troppo mascherato, era quello della polemica. Missione compiuta.

AH CAZZO, GENOVA UBER ALLES.
Serviva un talento eccezionale per riuscire a scatenare delle polemiche in un paese dove si riesce a fare polemica sulla mia parodia de Lo Hobbit. Cioè, se domani Repubblica.it fa una rubrica chiamata “zingaro vogue” mica riuscirebbe a totalizzare sette milioni di commenti in un giorno, eh. Serve arguzia. Bisogna saper provocare con fini metafore.

Cosa dovrebbe comunicare un gluteo al vento? Risulta a qualcuno che Einstein, Margherita Hack, Stephen Hawking, Rita Levi Montalcini, Maria Callas, Frank Sinatra indossassero pantaloncini inguinali?

John Wayne

L’unico modo che avrebbe Margherita Hack di convincermi ad avere un amplesso con lei sarebbe buttare del popper nel condizionatore e tararlo in modalità tempesta di fuoco. Piuttosto di accoppiarmi una tediosa rompicoglioni come la Montalcini mi facevo cementare lo scroto col Saratoga.

A me non tira quando sento la Montalcini parlare di farmacia, mi tira quando vedo tette e culi. E sospetto sia per questo che le donne mettono gli shorts: piacere.

Per lo stesso motivo per cui le femmine di scimmia si arrossano il culo in primavera, gli uccelli del paradiso ballano, i piccioni si gonfiano, i pavoni fanno la ruota, le gatte gnaulano, le cerve si mettono in cerchio, le piante fioriscono. Per essere attraenti, desiderate e approcciate dall’altro sesso a scopo riproduttivo.

E’ la ruota della vita.
Che debba spiegarlo mi sembra inconcepibile.

La società/tribù crea standard estetici e sociali a cui i membri devono adattarsi per riprodursi. In Africa le donne s’infilano sassi sottopelle e si allungano il collo con anelli d’osso. Qui si mettono plastica nelle tette e inchiostro sugli occhi. In Somalia un’obesa è l’equivalente di Megan Fox. Più una femmina è attraente, più viene approcciata, più ha possibilità di scegliere. E’ anche il motivo per cui tua morosa, nell’avatar di Facebook, ha messo questa foto

 

 

E non la scansione della laurea. Che c’è di strano o sbagliato? E’ il motivo per cui su Twitter ha scritto

 

 

e non “colto” o “intelligente”. Del resto essendo fotografa dubito si dedichi a fotografare l’intelligenza delle persone. Anche perché campa lavorando in mezzo a fotomodelli e fotomodelle. Perché bisogna intellettualizzare anche la fregna? Le ragazzine di oggi la danno prima? Affari loro. Non vogliono dimostrare niente, vogliono solo essere desiderate come qualunque forma di vita del pianeta. Il loro compito è selezionare i migliori codici genetici con cui riprodursi; per farlo devono attrarre maschi alfa e non catorci o disperati. Gli uomini devono essere forti, intelligenti e capaci a far qualcosa. Con queste tre qualità, se anche sono brutti, troveranno di che accoppiarsi. Viceversa le donne devono essere attraenti, tant’è che la prima cosa che le donne guardano, in un uomo che gli interessa, è quali altre donne si scopa.

È biologia elementare.
John Wayne ha fatto sette figli. Margherita Hack e la Montalcini no.

 

E stanno col dodo.