La lettera di Enzo a Lucia, questa volta scritta da un uomo

OrZXM

Nella pagina del Corriere della sera sembra che un marito tradito abbia comprato un’intera pagina per sputtanare la ex. Viene pubblicata una lettera che sbandiera i tradimenti della moglie. Qualunque maschio eterosessuale legga quella roba, però, si rende conto che si tratta di un’operazione di marketing. Basta leggere mezza riga per capire che l’autrice è una donna, perdipiù di Milano. Una città a prevalenza gay dove la poveretta non ha molte occasioni di scoprire come ragiona un etero. Ho quindi deciso di aiutarla per un’eventuale seconda stesura. Nelle celle grigie trovate il testo originale, sotto invece c’è quello che scriverebbe un cornificato dopo aver speso 30,000 euro +iva per una pagina sul miglior quotidiano nazionale. I numerini sono le note a margine per l’autrice.

Iniziamo.

 

Amore mio,

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Scusate, rifacciamo.

Amore mio,

“Stronza di merda,

per te farei di tutto lo sai. E tu invece ti faresti tutti. Ho sempre cercato di proteggere il nostro amore. E invece tu l’hai distrutto. E dopo sette anni di matrimonio, voglio raccontare a tutta Italia

vorrei elencare tutto il tempo, l’affetto e i soldi che ho messo nel nostro matrimonio, ma non mi sto sputtanando il reddito triennale di un metalmeccanico per informare l’Italia di quanto sono stato coglione. Preferisco investire i nostri soldi per raccontare all’Italia intera

 il tuo spregevole tradimento.

che hai le gambe così aperte che Baggio nel ’94 avrebbe fatto goal. [1]

Lucia è il tuo nome e per anni hai portato la luce nella mia vita, ma non conoscevo le tue ombre. E da quando ti ho vista con lui che ti baciavi davanti a quella diavolo di pasticceria, la nostra preferita, è arrivato solo il buio. Mia moglie e un altro uomo avvinghiati dentro a una macchina, come amanti in incognito.

Vorrei tanto essere poetico, ma non sono una laureata allo IULM che passa le sere a guardare repliche di Friends, quindi tralascio. Siamo stati sposati sette anni, durante i quali era da accendere ceri a San Cristoforo se rimediavo un bocchino. Quando t’ho sgamata a limonare in macchina, davanti alla pasticceria dove vendono le tue ossa grosse, avrei voluto gonfiarvi di botte entrambi. Ma siccome oggi nascere col pene è già un mezzo reato, ho preferito aspettare. [2]

Ma invece di dirtelo subito, ho indagato. E in un mese, 31 giorni per l’esattezza, ho scoperto che c’era dell’altro ancora! E soprattutto, degli altri. I martedì con le amiche a cena, avevano un fuori menù speciale, diciamo, perché non erano che uno squallido teatrino di amanti! Tu e i tuoi… “amici”. Molto bene e allora racconto tutto.

Così ho sborsato cifre mostruose a un ex celerino riciclatosi investigatore privato. Ho scoperto che le tue “cene tra amiche” erano gangbang con vari PR di Crotone. L’investigatore li ha visti uscire chiudendosi la lampo dei jeans con scritto “rich” sul culo e ho capito che la mia principessa ha gusti più raffinati di quelli che conoscevo.

Come quel viaggio che ti ho spinto a fare io, perché eri stressata per il lavoro. Hai preso un aereo da sola “per raggiungere le amiche di Roma” dicevi, quelle che non conoscevo, con gli agganci per la vacanza low cost in Egitto… e io scemo a crederci! Era solo il primo dei tuoi tradimenti. Te l’ha pagata l’avvocato quella vacanza.

Dopo la pasticceria e le gangbang ho deciso di mandarti in Egitto da sola per farti rilassare. Certo, è come lasciare Rocco Siffredi nel giardino delle vergini suicide, ma non importa; gli italiani hanno già capito che sommando il mio QI al tuo facciamo il figlio di Bossi. Stranamente non sei andata lì per rilassarti, ma per sbatterti un avvocato che s’è noleggiato il tuo buco del culo al prezzo di un biglietto Ryanair e una foto su un cammello. Taci che non abbiamo una figlia, perché se tanto mi da tanto lei avrebbe il telefonino sempre carico e la scuola le palle sempre vuote.

Come ho fatto a non capire? Non sapevo ti piacessero ricchi.

Credevo stessi con me perché ti piacciono i vecchi obesi, come alla Gregoraci piace Briatore. [3]

E infatti mi sa che ti piacciono tutti, dalle foto che c’erano nel tuo computer. Sì ti ho frugato nel computer.

Ho aperto il tuo PC con la stessa password della tua vagina: 1234. Partiamo dalla cronologia su PornHUB e XNXX: “squirting lesbians”, “interracial triple penetration”, “cheating couple”, “BDSM extreme”, “torture sex”, “brutal deepthroat compilation”, “milf gym double anal”, “whipping sluts”, “teen humiliation”. [4]

E ho scoperto del personal trainer. E della settimana di lavoro a Milano, che in realtà era solo una “romantica” avventura con real_macho, quel tizio con cui chattavi! (ma che nome è? Ma che persona sei tu? Immagino che insieme avrete vissuto tutte le sfumature dei colori dell’amore, dei sapori…).

Poi siccome sei così stupida che al sole fai la fotosintesi, hai tenuto in memoria tutti i messaggi. Ho così scoperto della settimana a Milano passata giocando all’allegro canguro sugli addominali di un truzzo conosciuto via chat. Immagino i dialoghi a base di grugniti e percussioni, ma hai avuto fortuna a trovare l’unico che nelle chat non ha un nick tipo Salentinu_32cm, LeccoPiedi8576566, CazzoEnormeXxX o SkiavoXPadronaPD. [5]

Ma la cosa peggiore Lucia, è la becera storia che ti stai facendo ora, con tu sai chi. Vedo che ti sei trovata bene con i miei colleghi, se vuoi te ne presento altri.

Dopo real_macho avevi bisogno di qualcuno in grado di pronunciare “derattizzazione” senza sudare, così ti sei ripassata i miei colleghi. La cosa peggiore è che hai scelto un incapace di terzo livello che non saprebbe dire la differenza tra un mucchio di merda e un budino. [6]

Il nostro matrimonio è finito.

Il nostro matrimonio è così finito che se tu ti dessi fuoco e io avessi la diarrea, prenderei l’Imodium.

Ti lascio, ma non immaginarci qui da soli, io e la mia ossessione di te che mi hai tradito con tutto il mondo. Io non tornerò indietro. Hai sbagliato tu e non mi vergogno a raccontare a tutta Italia la vita segreta della mia mogliettina perfetta. Anzi, ho persino aperto una pagina facebook.com/tuoexmarito

Ho assunto un avvocato che è un incrocio tra Perry Mason, un barracuda e Batman. Siccome ormai il 99% dei giudici sono donne, al 99% ti terrai macchina, casa e metà stipendio mentre io finirò a dormire nell’auto dei miei genitori a cinquant’anni, ma almeno i risparmi di tutta la vita li regalo all’avvocato e al Corsera piuttosto che pagare le SPA a una cagna a due zampe. Ho anche creato una pagina facebook, l’ho chiamata /quanticazzisepresaLucia. Siamo a oltre seimila. Like.

Io e te ci vediamo in tribunale.
Il tuo ex marito Enzo

Con tutto l’odio, la disistima, il rancore e il disprezzo possibili,
Enzo”.

 

 

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[1] Le regole SEO su un foglio di carta servono come un trapezista monco col culo che prude. Lascia stare i grassetti, sulla carta i motori di ricerca non indicizzano, giuro. Ho provato.

[2] Nessuno indicizzerà quei grassetti. Davvero. Colgo l’occasione per farti notare che il marito sarà pure deficiente, ma se lei lo cornifica in pieno giorno davanti a una pasticceria dove la conoscono, allora devono essersi conosciuti alla riunione contro le scie chimiche.

[3] rex-business-people-laughing-in-office

[4] “sì ti ho frugato nel computer” come ammissione di colpa vergognosa? Tutte le coppie ficcanasano nei dispositivi digitali del partner in media una volta a settimana. Secondo te perché Google ha implementato la navigazione anonima? Perché su iMessage, Whatsapp, Twitter, Facebook e Skype si possono cancellare i propri messaggi? Cos’è, non vuoi vedere quello che hai scritto a qualcuno o vuoi dimenticarti quello che t’ha scritto l’altro? I social servono a fare corna. Come tutto quello che in Internet ha successo.

[5] “Le sfumature dei colori dell’amore, dei sapori”? Ma cos’è, un corso per sommellier? Io degusto il sapore della tua vagina, tu sorbisci il mio sperma servito caldo? Lecchiamoci i buchi del culo in questa primavera fiorita?

[6] Il termine “becera” è uso esclusivo delle femmine. Nessun maschio usa quel termine. Né gay, né etero, né Vladimir Luxuria. Se vai a vedere nella Treccani scoprirai che “becero” è scritto in rosa.