Ho pagato 250 euro per un paio di pinne







Nella mia testa i piedi sono sempre rimasti al posto giusto: per terra quando ragioni, per aria quando balli e in faccia quando discuti. Per altri invece i piedi femminili sono oggetto di culto, adorano farcisi masturbare immaginando vi sia una vagina all’interno, scena che secondo me potevano mettere ne “la passione di Cristo” al posto dei chiodi. 


Ma questa è una cosa da Internet. 




Nel mondo reale un qualche stilista dall’ano trafficato nel 2000 decise di creare le punte allungate. Dramma. Tre settimane e tutte le donne d’Italia avevano i piedi di Pippo. Orripilanti stivali acuminati, escrescenze inguardabili che inciampavano nei tappeti, sgambettavano anziani, facevano da dosso alle biciclette e trafiggevano bassotti. Potevi giocare a freccette con ‘sto squallore di pinna di merda. Una mia ex ne aveva un paio di scure, tonde e affusolate che abbinate a jeans neri e camicetta pareva di fare lo struscio con Penguin. 

– Ma perché? – domandavo.
– Perché sono raffinate. 

Dieci anni dopo, nonostante la moda sia passata, questi obbrobri resistono. Sì. In questo momento da qualche parte nel mondo una donna si fa fotografare dal marito mentre indossa solo le sue scarpe migliori, due skateboard rosa shocking. E’ impossibile non vederle. Un tripudio di carne bianchiccia a buccia d’arancia, rughe, la selva oscura impiastricciata, la pancia pelosa del marito in primo piano da cui spunta un timido funghetto viola, la cucina Ikea coi piatti sporchi e tutto ciò che vedrete saranno loro. Risaltano come la bambina dal cappotto rosso di Schindler’s list. Quando i protagonisti di questa foto memorabile vedranno l’anteprima la loro frustrazione sarà inferiore solo alla mia quando la visionerò in Internet col nome di Mia Moglie Vi Fa Vedere A Pecorina La Sua Figa Pelosa-Puttana-Troia-Culo(259). 

Manca con scarpe raffinate, stranamente.
Magari lo aggiungerà la moglie.

Ho quindi capito che tutto ciò che ispira sesso, desiderio e libidine è volgare. Scarpe con la zeppa? Da troia. Pantaloni a vita bassa? Via. Scollature? No. Capelli mossi? Male. Minigonne? Sembri la d’Addario. Bikini, tanga, perizomi, roba da pervertiti. Viceversa, tutte quelle cose che comunicano “sono segretaria d’azienda leggo L’Internazionale e sono una rompicoglioni” vanno bene. Raffinato.

E’ possibile io non capisca niente di moda.
Poi però non devono incazzarsi se all’aperitivo attacco bottone con quella di destra.